Il funzionario Ue Borrell ha chiesto pattugliamenti europei nello stretto di Taiwan

La crescente tensione tra Cina e Taiwan sta pesando enormemente a livello internazionale e il timore di un’escalation che porti a un reale conflitto le due potenze ecco concreto e pertanto anche L’alto funzionario dell’unione europea Borrell ha spiegato che per garantire la stabilità nello stretto di Taiwan è necessario che la zona sia monitorata costantemente al fine di evitare azioni impulsi viva e che danneggerebbero la comunità internazionale. Pertanto l’Ue Ho deciso di ampliare la propria presenza di pattugliamento militare all’interno della regione.

Josep Borrell
Josep Borrell – Nanopress.it

Il funzionario ha sottolineato che la pace e la stabilità nel Pacifico sono cruciali per l’Europa e che le tensioni tra Taiwan e la Cina rappresentano una minaccia per questa stabilità. Ha invitato le marine europee ad aumentare la loro presenza nel Pacifico, tra cui il pattugliamento dello Stretto di Taiwan, per garantire la libertà di navigazione e proteggere gli interessi dell’UE nella regione.

Una situazione complicata che diventa di giorno in giorno più tesa e, nonostante i tentativi europei e statunitensi di placare il nervosismo, Pechino e Taipei si scontrano ideologicamente diplomaticamente a causa, anche, delle prese di posizione degli Stati esteri in merito alla questione riunificazione che sta generando meccanismo diplomatico pericoloso che genera alleanze a sua volta geopolitica improntate la sopravvivenza regionale.

Le dichiarazioni del capo della politica estera Ue Borrell su Taiwan e Cina

Il capo della politica estera dell’unione europea Borrell ha riferito che è necessario rafforzare le relazioni tra nazioni europea e Taiwan specificando inoltre che l’isola è sempre stata partner affidabile e responsabile” in molti settori, tra cui la lotta contro il cambiamento climatico, la promozione della democrazia e dei diritti umani e la cooperazione tecnologica.

La dichiarazione del capo della politica estera dell’UE arriva in un momento in cui le tensioni tra Taiwan e la Cina sono in aumento. La Cina considera Taiwan parte del suo territorio e ha sostenuto in passato di voler riunire l’isola con la madrepatria, anche con la forza se necessario.

Tuttavia, Taiwan gode di un forte sostegno internazionale, inclusi gli Stati Uniti, che hanno espresso la loro solidarietà con l’isola in più occasioni. L’UE ha anche rafforzato le sue relazioni con Taiwan negli ultimi anni, nonostante le pressioni dalla Cina.

Il pattugliamento dello Stretto di Taiwan da parte delle marine europee potrebbe contribuire a ridurre le tensioni nella regione e garantire la stabilità economica e politica nell’area.

L’alto funzionario Ue ha dichiarato: “Ecco perché invito le marine europee a pattugliare lo Stretto di Taiwan per mostrare l’impegno dell’Europa per la libertà di navigazione in quest’area assolutamente cruciale”.

Nelle scorse settimane Pechino ha lanciato esercitazioni della durata di tre giorni intorno a Taiwan simulando la presa dell’isola è un blocco completo attorno ad essa. Questo è avvenuto a seguito dell’incontro in California tra la presidente di Taiwan sai e lo speaker della camera statunitense McCarthy.

Il governo cinese considera Taiwan una provincia ribelle che deve essere riunificata con la Cina, anche con la forza, se necessario. Tuttavia, Taiwan è un paese indipendente di fatto dal 1949, quando il governo cinese nazionalista si trasferì sull’isola dopo la rivoluzione comunista in Cina. Pertanto, il sostegno dell’Europa alla libertà di navigazione nello Stretto di Taiwan è importante per riaffermare l’importanza del rispetto della sovranità e dell’indipendenza di Taiwan. Inoltre, l’impegno dell’Europa potrebbe anche avere un effetto deterrente sulla Cina, che potrebbe pensare due volte prima di tentare di aumentare la sua pressione militare sull’isola.

Di recente Borrell durante l’apertura di un discorso inerente la Cina tenuto al Parlamento europeo ha specificato che: “Taiwan fa chiaramente parte del nostro perimetro geostrategico per garantire la pace. Non è solo per una ragione morale che un’azione contro Taiwan deve necessariamente essere respinta. Anche perché sarebbe, in termini economici, estremamente grave per noi, perché Taiwan ha un ruolo strategico nella produzione dei semiconduttori più avanzati”

Inoltre, Borrell ha sottolineato che la Cina non può essere vista come solo un partner commerciale, ma come un potere globale con cui l’UE deve bilanciare interessi economici e valori fondamentali come la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto. Ha quindi sottolineato la necessità di mantenere una politica coerente rispetto alla Cina, che tenga conto di questi fattori.

Inoltre, Borrell ha sottolineato che la Cina sta  cercando di isolare diplomaticamente Taiwan e ha avvertito che la comunità internazionale dovrebbe essere vigile per evitare che questo accada. Ha anche citato l’importanza della cooperazione internazionale per garantire la sicurezza nelle regioni critiche alla Cina, sottolineando la necessità di rispettare i diritti umani e di garantire la democrazia per i popoli di Hong Kong, Xinjiang e Tibet. Ha anche espresso preoccupazione per le continue violazioni dei diritti umani in Cina e ha invitato il paese a rivedere la sua politica estera, che sta causando preoccupazioni in molte parti del mondo. La comunità internazionale è sempre più in allarme per l’attuale escalation di tensioni tra Cina e Taiwan, e le recenti dichiarazioni di Borrell testimoniano la crescente preoccupazione dell’UE per questa situazione.

Le dichiarazioni di Borrell suggeriscono che l’UE sta cominciando ad adottare una posizione più assertiva in materia di questioni globali e potrebbe essere disposta a sfidare gli Stati Uniti su questioni in cui i loro interessi divergono. Tuttavia, resta da vedere fino a che punto l’UE è disposta a spingersi nella sfida della Cina, dati i rischi economici e politici coinvolti.

I commenti del capo della politica estera Ue sono arrivati a seguito di quelli pronunciati dal presidente francese Macron, che ha spiegato che l’Europa non dovrebbe essere ciecamente un seguace degli usa in caso di un’eventuale conflitto tra Cina e Taiwan.

I commenti del leader francese hanno attirato critiche da parte di alcuni membri dell’Unione Europea ma anche nei funzionari di Washington.

Pechino ha chiaramente espresso la posizione inerente Taiwan e ha sottolineato più volte che ritiene Taipei come un proprio territorio e nonostante abbia concesso autonomia e organizzazione propria, ma la sovranità territoriale su di essa è qualcosa di imprescindibile e irreversibile.

Effettivamente Taiwan non è mai stata annessa dalla Cina e il suo governo e la maggior parte della popolazione considerano l’isola una nazione indipendente e sovrana. Questo ha creato una situazione di tensione tra Cina e Taiwan, nonché tra Cina e Stati Uniti, che sostengono la sicurezza e l’indipendenza di Taiwan.

L’Europa, nel frattempo, cerca di mantenere una posizione neutrale rispetto al conflitto. Tuttavia, le recenti affermazioni di Macron sembrano suggerire una possibile rottura in questa posizione di neutralità. Borrell ha affermato che l’UE continuerà a seguire una politica di rispetto della sovranità di Taiwan e di promozione delle relazioni tra Taiwan e l’UE, ma allo stesso tempo ha ribadito l’importanza di mantenere i rapporti con la Cina. Il futuro della politica estera europea nei confronti di Taiwan e della Cina rimane quindi incerto.

La Cina considera Taiwan una parte integrale del suo territorio e quindi qualsiasi riferimento a Taiwan come entità separata viene visto come un’interferenza negli affari interni della Cina.

Pertanto, la denuncia presentata all’ambasciatore sudcoreano a Pechino potrebbe essere vista come un modo per la Cina di far valere le sue pretese territoriali su Taiwan e di esercitare pressioni sulla Corea del Sud per evitare qualsiasi riconoscimento ufficiale di Taiwan come stato. Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte delle nazioni non riconosce Taipei come Stato indipendente proprio a causa delle pressioni della Cina, che cerca di isolare Taiwan sulla scena internazionale.

Truppe esercito corea del sud
Truppe esercito sudcoreano – Nanopress.it

Dopo che il leader sudcoreano ha espresso la sua posizione in merito alle tensioni che stanno colpendo lo stretto di Taiwan in un’intervista a Reuters si è sollevata l’ira di Pechino.

Il presidente Yoon ha anche sottolineato l’importanza del ruolo degli Stati Uniti nella regione, affermando che la presenza militare americana nella regione è fondamentale per mantenere la pace e la stabilità. Ha inoltre espresso la sua preoccupazione per il crescente potere militare della Cina e l’utilizzo da parte sua della forza per minacciare le democrazie della regione, come Taiwan.

Yoon ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione tra Corea del Sud e Stati Uniti per affrontare le sfide regionali, inclusa la questione di Taiwan.

Ha dichiarato che la Corea del Sud continuerà a mantenere relazioni amichevoli con la Cina, ma che non esiterà a proteggere i propri interessi nazionali, compresi quelli della sicurezza.

Infine, Yoon ha ribadito l’impegno del suo paese per la democrazia, garantendo che la Corea del Sud rimarrà un faro di speranza per gli stati democratici del mondo.

In questo modo, il presidente Yoon ha sottolineato il ruolo centrale che la questione di Taiwan gioca in una regione in cui si concentrano molti punti di tensione internazionale. La sua posizione enfatizza l’importanza della pace e della stabilità nella regione asiatica, ed è un importante contributo alla diplomazia internazionale.

Questo ha interferito gravemente con gli interessi fondamentali della Cina e ha violato la sovranità e l’integrità territoriale della Cina.

Il ministero degli Esteri cinese ha espresso un forte risentimento e una decisa opposizione su questo tema”. In sostanza, il vice ministro degli Esteri cinese ha condannando le dichiarazioni del leader sudcoreano Yoon come “totalmente inaccettabili” perché non ha menzionato il principio One China e ha parallellizzato la questione di Taiwan alla questione della penisola coreana.

La dichiarazione del ministero degli Esteri cinese sostiene che ciò che Yoon ha detto ha violato la sovranità nazionale della Cina e ha causato indignazione tra i funzionari cinesi.

La dichiarazione del leader sudcoreano ha suscitato preoccupazione tra i rappresentanti cinesi, che considerano Taiwan una parte integrante della Cina e che applicano il principio One China, secondo il quale non ci possono essere due Cine separate. Tuttavia, Sun ha affermato che il leader sudcoreano non ha menzionato questo principio e ha invece equiparato la questione di Taiwan a quella della penisola coreana, nonostante le due questioni siano completamente diverse sia nella natura che nella loro posizione geografica.

Ministro degli Esteri cinese Qin
Ministro degli Esteri cinese Qin – Nanopress.it

Sun ha suggerito che questo equiparare le due questioni non sia giustificato, poiché la questione di Taiwan riguarda l’indipendenza e la sovranità di una nazione, mentre la questione della penisola coreana riguarda le dispute tra le due Coree e la sicurezza regionale. In generale, Sun sembra suggerire che il confronto tra le questioni di Taiwan e della penisola coreana sia improprio e può portare a conseguenze negative per la stabilità regionale.

Taipei sta fortificando le relazioni diplomatiche

Il presidente guatemalteco a Taiwan è stata accolta con soddisfazione dal governo taiwanese, che ha visto la decisione del presidente Giammattei come un segnale di rafforzamento dei legami diplomatici con i paesi latinoamericani. Inoltre, il leader del Guatemala ha sottolineato che il viaggio a Taipei è anche un modo per inviare un messaggio a tutto il mondo riguardo il diritto all’autogoverno dei paesi.

La sua dichiarazione potrebbe essere interpretata come un sostegno alla posizione di Taiwan, che è considerata da molti come una nazione sovrana ma non è riconosciuta a livello internazionale come tale a causa della pressione della Cina comunista. La visita di Giammattei è significativa soprattutto perché Guatemala è uno dei pochi paesi latinoamericani che mantiene relazioni diplomatiche con Taiwan, mentre la maggior parte degli altri paesi ha instaurato relazioni con la Cina. Ciò potrebbe suggerire che Guatemala sta cercando di allontanarsi dall’influenza della Cina nella regione.

Giammattei dovrebbe intervenire al congresso di Taiwan e visitare un’azienda tecnologica a Taichung, a sud di Taipei. Dovrebbe anche presenziare a un evento di promozione del caffè guatemalteco, secondo l’ufficio del presidente taiwanese.

Inoltre, è previsto che Giammattei incontri il presidente taiwanese Tsai per discutere di questioni bilaterali e di cooperazione tra i due paesi. Durante la sua visita, potrebbe anche incontrare i leader taiwanesi per rafforzare ulteriormente il rapporto tra il Guatemala e Taiwan.

Inoltre, potrebbe approfittare della sua visita per conoscere la cultura taiwanese e visitare alcuni dei principali luoghi turistici dell’isola, come il Taipei 101, il Museo Nazionale di Taiwan e il Jiufen Old Street.

In ogni caso, è importante che il presidente guatemalteco pianifichi una visita fruttuosa e significativa che possa portare vantaggi per entrambi i paesi e rafforzare ulteriormente i legami tra di essi.

Tsai e McCharty
McCharty e Tsai – Nanopress.it

Io presidente della Guatemala ha annunciato un viaggio a Taiwan due settimane dopo aver ospitato la presidente di Taiwan Tsai Ing nella capitale del Guatemala, dove la leader ha promesso ulteriore sostegno ai “partner democratici”.

La presidente di Taiwan ha poi visitato il Belize, l’unico altro paese in Centro America ad avere relazioni diplomatiche con Taiwan dopo che l’Honduras ha cambiato la sua alleanza con la Cina nel mese di marzo. Due settimane dopo questo evento, il presidente del Guatemala, Giammattei ha annunciato il suo viaggio a Taipei per rafforzare i legami bilaterali con Taiwan.

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