L’inviato Usa per il clima Kerry punta alla collaborazione climatica con la Cina per ripristinare la relazione incrinate con Pechino. Il diplomatico americano ha avviato un dialogo con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi sulla possibilità di utilizzare la cooperazione climatica come un mezzo per risolvere le tensioni tra le due grandi potenze mondiali.
Kerry, appartenente al team del presidente Biden, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra Stati Uniti e Cina per affrontare la crisi climatica globale e si è anche augurato che questi colloqui, seppure su un’argomentazione importante e preoccupante, possano rappresentare un’opportunità per ridefinire le relazioni diplomatiche tra Pechino e Washington.
Le tensioni tra Cina e Stati Uniti sono state spesso al centro dell’attenzione negli ultimi mesi, con dispute commerciali, accuse di spionaggio e tensioni militari. Kerry ha espresso, nonostante tutto, la speranza che la cooperazione sulla questione climatica possa rappresentare un terreno comune per il dialogo e la collaborazione tra le due Potenze.
La Cina è in testa come maggiore produttore di gas serra al mondo, ma negli ultimi anni ha adottato misure significative per ridurre le sue emissioni e costruire fonti di energia rinnovabile.
Gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Biden, hanno ripristinato l’adesione all’Accordo di Parigi sul clima e hanno annunciato ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030.
La cooperazione sulla questione climatica potrebbe quindi rappresentar effettivamente un passo importante per affrontare la crisi climatica globale e, allo stesso tempo, migliorare le relazioni diplomatiche tra Cina e Stati Uniti.
Kerry ha avuto modo di incontrare diversi funzionari ma in primo luogo è stato impegnato nel vertice diplomatico a Pechino, dove si è confrontato il massimo diplomatico cinese, Wang Yi.
L’obiettivo dei colloqui era quello di discutere della possibilità di una maggiore cooperazione tra i due paesi nella lotta al riscaldamento globale, ma anche di trovare una soluzione per le tensioni diplomatiche che hanno caratterizzato le relazioni tra Pechino e Washington, che hanno mostrato il punto più basso nelle relazioni bilaterali tra le due potenze internazionali.
Il diplomatico statunitense, però, ha anche espresso la speranza riallacciare un rapporto equilibrato con la Cina che riesca a riportare equilibrio in diverse aree come per esempio il commercio e l’area tecnologica, la sicurezza e la delicata questione di Taiwan.
Kerry non ha nascosto la speranza di instaurare un nuovo dialogo e smorzare la tensui e grazie a un’argomentazione che preme ad entrambe le Nazioni come, per l’appunto, il riscaldamento globale che, spera, porti ha un dialogo costruttivo che, a sua volta, possa ripristinare i rapporti bilaterali tra Cina e Usa.
Effettivamente nonostante le divergenze causate da diverse problematiche, le due Potenze dipendono l’una dall’altra per la crescita globale e individuale dei loro Paesi, dato che si tratta delle due economie più importanti della comunità globale e, nonostante alla linea politica e ideologica differente, è necessario mettere da parte la astio e cooperare per non arrestare lo sviluppo internazionale.
La lotta contro il riscaldamento globale potrebbe rappresentare il primo passo verso una maggiore cooperazione tra Pechino e Washington, aprendo la strada a nuove opportunità di dialogo e collaborazione in altri settori cruciali per il futuro del pianeta.
Kerry ha precisato in merito ai colloqui che: “Siamo molto fiduciosi che questa conversazione sulla questione climatica possa rappresentare non solo l’inizio di un dialogo tra di noi su questo tema, ma anche un modo per cambiare la relazione più ampia tra i nostri due paesi”.
La speranza è quindi che la collaborazione su un terreno neutro è importante per entrambi possa servire da leva e ritrovare dialogo e fiducia anche in altri settori, dove oggi emerge invece diffidenza come mai prima d’ora tra Washington e Pechino.
Il percorso diplomatico intrapreso dagli Usa nelle ultime settimane per riallacciare i rapporti con Pechino è ben evidente. Kerry è il terzo alto funzionario statunitense a recarsi in Cina nelle ultime settimane, dopo il segretario di Stato Antony Blinken e la Segretaria al Tesoro Janet Yellen.
Questi incontri fanno parte degli sforzi dell’amministrazione Biden per stabilire nuovi rapporti con la Cina e affrontare le questioni che hanno causato tensioni tra i due paesi negli ultimi anni.
La Cina, dal canto suo, ha interrotto alcuni contatti di medio e alto livello con l’amministrazione Biden lo scorso anno, tra cui quelli sulla questione climatica, in segno di protesta per la visita della portavoce della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi a Taiwan ad agosto. Pechino considera l’isola come parte del suo territorio e ha reagito con forza alla visita di Pelosi.
Come precedentemente sottolineato, ci sono stati anche altri incidenti che hanno scosso le relazioni tra Cina e Stati Uniti, tra cui il transito attraverso gli Stati Uniti di un pallone spia cinese, abbattuto, poi, dall’amministrazione Biden, sui cieli statunitensi.
Proprio per questo gli incontri tra i funzionari statunitensi e cinesi rappresentano un’occasione importante per cercare di superare le differenze e stabilire nuovi rapporti tra i due Paesi. La speranza è che la collaborazione sulla questione climatica possa rappresentare un terreno neutro in cui le due parti possano incontrarsi e lavorare insieme per affrontare le sfide globali che ci attendono.
Kerry ha dichiarato al diplomatico Wang che il presidente Biden è “molto impegnato per la stabilità all’interno di questa relazione, ma anche per realizzare sforzi insieme che possano fare una differenza significativa per il mondo”.
Ha sottolineato inoltre che: “Per esperienza, se ci lavoriamo possiamo ritrovare la strada in modi che risolvono queste sfide”. “Il mondo ci sta davvero cercando quella leadership, in particolare sulla questione climatica”.
Durante l’incontro a Pechino tra il massimo diplomatico cinese e l’inviato degli Stati Uniti per il clima, Wang ha descritto Kerry come “il mio vecchio amico” e ha elogiato il duro lavoro svolto dai due rappresentanti durante i loro colloqui sulla questione climatica.
Ha inoltre precisato quanto sia importante cooperare e lavorare insieme per affrontare la crisi climatica globale e ha espresso la speranza che la collaborazione sulla questione climatica possa rappresentare un terreno comune per la cooperazione tra Cina e Stati Uniti.
La speranza condivisa è che la collaborazione sulla questione climatica possa aprire la strada a nuove opportunità di collaborazione.
I funzionari Usa hanno deciso di non rilasciare commenti riguardo alle discussioni tra John Kerry e Xie Zhenhua. Le autorità cinesi hanno invece sottolineato che il cambiamento climatico è una sfida che riguarda l’intera umanità e hanno espresso la volontà di lavorare insieme agli Stati Uniti per affrontare le sfide e migliorare il benessere delle generazioni attuali e future.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha dichiarato che il governo cinese è pronto a scambiare opinioni con Washington sulle questioni relative al cambiamento climatico e a collaborare con loro per affrontare questa emergenza globale.
La Cina ha quindi mostrato la sua disponibilità a lavorare con gli Stati Uniti per affrontare la questione climatica, indicando la volontà di cooperare e discutere insieme delle possibili soluzioni per migliorare il benessere delle generazioni attuali e future, perlomeno in ambito climatico.
Ciò che accadrà all’interno degli altri ambiti e nelle relative relazioni tra le due nazioni non è possibile prevederlo.
Come principale produttore di gas serra che guidano il cambiamento climatico, Pechino si è impegnato a garantire il picco delle sue emissioni di carbonio entro il 2030 come sopracitato ma ha anche deciso di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060. Nel frattempo, l’amministrazione Biden si è posta l’obiettivo di decarbonizzare l’economia statunitense entro il 2050.
Nonostante gli sforzi di Kerry per isolare le questioni climatiche dalle più ampie controversie diplomatiche tra i due paesi, la Cina ha sottolineato che la cooperazione sul riscaldamento globale non può essere separata dalle preoccupazioni più ampie.
In un commento pubblicato domenica, l’agenzia di stampa statale Xinhua ha indicato che le recenti interazioni ufficiali tra Stati Uniti e Cina rappresentano un “buon segno per prevenire ulteriori errori di calcolo e riportare le relazioni bilaterali sulla buona strada”. Nonostante ciò la Cina ha anche espresso la volontà di ottenere ulteriori concessioni dal punto di vista politico, mentre gli Stati Uniti hanno chiarito che non forniranno tali concessioni.
Ma, nonostante l’impegno della Cina per ridurre le sue emissioni di carbonio e la volontà di collaborare con gli Stati Uniti sulla questione climatica, le tensioni diplomatiche tra i due paesi persistono e restano evidenti.
Gli Usa ,dopo le richieste del governo cinese, hanno ribadito la necessità di affrontare le problematiche legate al clima senza interferenze politiche, facendo un chiaro riferimento alle concessioni avanzate in richiesta dalla sì Cina.
Stati Uniti hanno sottolineato la necessità di affrontare le questioni climatiche senza interferenze politiche.
L’agenzia di stampa cinese ha pubblicato queste parole: “È particolarmente vero per la Casa Bianca tenere presente che cercare di compartimentare la cooperazione con – o la concorrenza e la repressione contro – la Cina nei legami bilaterali è semplicemente irrealistico nella pratica e inaccettabile per Pechino”.
Sostenendo inoltre che: “Affinché la cooperazione Cina-USA sia sana e sostenibile, i legami bilaterali devono essere trattati nel loro insieme”.
Wang Yi ha affermato che le parti hanno sofferto di una mancanza di comunicazione, ma che la Cina ritiene che attraverso un rinnovato dialogo “possiamo trovare una soluzione adeguata a qualsiasi problema”.
Il diplomatico cinese ha anche sottolineato l’importanza di un dialogo condotto su una “base paritaria” e ha affermato che, a volte, i piccoli problemi possono diventare grandi problemi se non vengono affrontati tempestivamente.
La Cina ha espresso chiaramente anche la sua volontà di rinnovare il dialogo con gli Stati Uniti e di trovare soluzioni ai problemi attraverso un dialogo condotto su una base paritaria. Wang ha anche sottolineato l’importanza di affrontare i problemi tempestivamente per evitare che diventino più grandi e difficili da risolvere.
Le osservazioni del funzionario cinese sembrano fare riferimento alle critiche da parte degli Stati Uniti sulla politica esterna aggressiva della Cina e sulle violazioni dei diritti umani nel Paese. Washington ha più volte espresso preoccupazione per le azioni di Pechino nei confronti delle minoranze musulmane uigure e tibetane, come la detenzione di massa nello Xinjiang e la repressione delle libertà fondamentali a Hong Kong.
A tutto ciò si aggiungono le sanzioni nei confronti di alti funzionari cinesi, tra cui il capo esecutivo della regione amministrativa speciale nominato da Pechino e il ministro della difesa nazionale, come misura per fermare le politiche ritenute lesive dei diritti umani.
La Cina ha più volte respinto le critiche statunitensi, descrivendole come ingerenze negli affari interni e difendendo le proprie politiche come necessarie per combattere il terrorismo e mantenere stabilità e sviluppo. Le dichiarazioni del funzionario mostrano come Pechino continui a percepire le posizioni di Washington come ostili, rispondendo con toni duri e accusatori.
Le relazioni tra Cina e Stati Uniti mostrano alti livelli di tensione su vari fronti. Gli esperti osservano come Washington stia esercitando pressioni su Pechino per criticare apertamente alcuni aspetti della sua politica interna ed esterna. In particolare, l’amministrazione statunitense ha espresso preoccupazione per la condotta troppo aggressiva di Pechino sullo scenario internazionale, lamentando anche gravi violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze musulmane e buddiste cinesi. Gli Usa hanno inoltre imposto divieti di viaggio e sanzioni nei confro Tali tensioni e accuse pubbliche da parte degli Stati Uniti sembrano rientrare nella strategia di contenimento nei confronti del rivale cinese, nti di diversi alti funzionari del regime cinese, tra cui il leader di Hong Kong nominato da Pechino e il ministro della difesa nazionale.
Il governo cinese è evidentemente focalizzato e sempre più attivo nel prendere posto sulla scena globale ed è determinato ad affermare la sua influenza geopolitica ed economica.
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