Dalla Russia arrivano notizie sulla possibilità della riapertura del Nord Stream 1, il gasdotto che attraversa il Mar Baltico. Ma quale sarà la situazione nella Comunità Europea? Ecco le ultime news in merito.
Dopo dieci giorni di lavori per manutenzione, pare che il gasdotto Nord Stream tornerà in funzione per trasportare il gas di Gazprom dalla Russia all’Europa.
Ma sarà vero? In queste ore, infatti, sono circolate alcune voci che smentivano la notizia, preoccupando non poco la comunità europea. Ecco cosa sappiamo su questa possibile riapertura.
Gazprom, azienda russa attiva nella vendita del gas, tornerà a mandare in Europa quest’ultimo tramite il gasdotto Nord Stream.
Questo, che collega attraverso il Mar Baltico la Russia con l’Europa, è sempre stata la via più utile all’arrivo del gas nel nostro continente, ma l’11 luglio è stato chiuso per lavori di manutenzione.
Ora, dopo 10 giorni, pare possa riaprire ma le voci che arrivano dalla nazione di Vladimir Putin, dicono che non ripartirà con la stessa capacità di sempre. Infatti, secondo quanto riferito, il gasdotto dovrebbe riaprire con una capacità minore di 160 milioni di metri cubi al giorno.
Questo potrebbe significare un problema per l’Europa, che dovrà trovare una soluzione immediata alla riduzione delle forniture di gas che arriveranno ancora una volta dalla Russia.
La notizia della riapertura di Nord Stream è sicuramente una piccola boccata d’aria fresca, dato che dall’inizio della guerra in Ucraina il problema del gas si è fatto sempre più vivo in Europa.
Le ipotesi, però, sono tante e gli scenari possibili altrettanto. Se la Russia dovesse chiudere definitivamente il gasdotto Nord Stream, le quantità di gas per l’Europa sarebbero ridotte tantissimo.
Il portavoce della commissione europea per l’energia, Tim McPhie, ha detto che stanno cercando tutte le soluzioni possibile e immaginabili per arginare un futuro problema. In commissione stanno preparando piano d’emergenza per l’inverno, quando le forniture di gas saranno più che necessarie.
Questo piano dell’Unione Europea, in primis, prevede la riduzione del consumo di gas da parte di tutti i cittadini europei. Secondo le supposizioni attuali, si dovrebbe ridurre l’utilizzo dal 5% fino ad arrivare al 20%, rispetto ovviamente agli anni precedenti.
Ci saranno probabilmente nuove regole, tipo la massima temperatura con cui utilizzare riscaldamenti e poi, forse, ci sarà una serie di regole su come tutti gli Stati UE dovranno gestire diversi razionamenti.
Vedremo come si evolverà la situazione, al momento in bilico e tutta nelle mani della Russia di Putin, che ancora oggi continua con i suoi attacchi in Ucraina.
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