Un uomo con la barba bianca sul luogo del ritrovamento di Liliana Resinovich poche ore prima della scoperta del corpo: il racconto di una testimone accende nuove ombre sul caso.
A mostrare in esclusiva una sintesi della singolare testimonianza è la trasmissione Chi l’ha visto?. Intanto la Procura di Trieste procede dritta con l’istanza di archiviazione per suicidio, su cui si attende la decisione del gip.
Chi è la persona che una testimone avrebbe visto la mattina del 5 gennaio 2022 nei pressi del parco dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste, poche ore prima del ritrovamento del cadavere di Liliana Resinovich?
La domanda è centrale in un servizio di Chi l’ha visto? in cui viene proposta, a ridosso della presunta imminente archiviazione del caso della 63enne (scoperta senza vita dopo la misteriosa scomparsa avvenuta il 14 dicembre precedente), la dichiarazione che avrebbe come punto focale il giallo di un misterioso uomo con la barba bianca.
Il fratello di Liliana Resinovich non crede alla pista del suicidio e ha già annunciato opposizione alla istanza di archiviazione presentata al gip dalla Procura di Trieste.
Il marito della vittima, Sebastiano Visintin, aspetta che siano i suoi consulenti a vagliare eventuali termini per opporsi e l’avvocato che lo assiste, nella sua veste di parte offesa, ha precisato di dover leggere prima gli atti per capire quale direzione prendere.
Sarà il giudice a decidere se dichiarare chiuso il caso della 63enne o se proseguire nelle indagini.
In attesa di questa valutazione, la trasmissione di Federica Sciarelli ha mandato in onda la testimonianza della donna che, la mattina del giorno in cui fu ritrovato il corpo, avrebbe assistito a una scena potenzialmente degna di interesse investigativo.
La donna racconta di provenire da Muggia, Comune in provincia di Trieste, e di recarsi nel comprensorio del parco dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni del capoluogo per lavorare insieme al compagno.
Anche quest’ultimo, secondo il suo resoconto, sarebbe stato presente quella mattina.
Poche ore più tardi, in quei luoghi, il cadavere di Liliana Resinovich fu ritrovato all’interno di alcuni sacchi della spazzatura (e con due sacchetti in testa con cui, secondo gli inquirenti, si sarebbe soffocata volontariamente).
Intorno alle 6:50 del mattino, i due avrebbero percorso a piedi un tratto di strada interno al parco e a un certo punto si sarebbero imbattuti in un uomo, non identificato, che avrebbe avuto una torcia elettrica accesa in mano.
La testimone avrebbe dichiarato agli investigatori di aver notato, sebbene ancora buio, che si trattava di un anziano vestito di scuro e con berretto scuro con visiera corta (“non come quella dei berretti da baseball e non era di lana né sportivo”) di corporatura normale e altezza media.
E avrebbe aggiunto un dettaglio al suo racconto: l’uomo avvistato avrebbe avuto la barba bianca.
Ho detto al mio compagno ‘Cosa ci fa qui un uomo anziano con il buio, praticamente di notte?’
La testimone avrebbe concluso con le suddette parole, sottilineando di aver trovato anomala la presenza di un uomo di quell’età a quell’ora nel cuore del parco.
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