Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottoscritto questo pomeriggio la lettera d’intenti di Lufthansa per acquisire una quota di minoranza di Ita Airways. Il documento è propedeutico per aprire la trattativa privata tra le parti, hanno comunicato in una nota dal dicastero guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti.
La compagnia aerea pubblica, quindi, dovrebbe essere acquisita in parte (il 40%) dai tedeschi, perché è coerente con il Dpcm approvato e creato ad hoc proprio per la vendita di Ita. Si firma, quindi, un Memorandum of Understanding tra le parti in campo, che porterà poi a marzo, probabilmente, alla sigla del preliminare d’acquisto e a giugno all’atto definitivo della cessione.
Il Mef ha dato l’okay per la cessione del 40% (forse) di Ita a Lufthansa
È finalmente arrivata la fumata bianca per Ita. Il ministero dell’Economia e delle Finanze, come si legge in una nota, infatti, ha dato il via libera per l’inizio delle trattative per la vendita, si dice, del 40% delle quote, ora al 100% in mano al dicastero di Giancarlo Giorgetti, della compagnia aerea pubblica a Lufthansa.
La lettera d’intenti presentata dai tedeschi il 18 gennaio, hanno spiegato dal Tesoro, è stata sottoscritta, ma non saranno diffusi altri dettagli sulla discussione in corso tra le parti. Il via libera è arrivato soprattutto perché la proposta era in linea con il Dpcm approvato ad hoc per la vendita di Ita, cosa che aveva precisato il ministro della Lega tre giorni fa, quando aveva di fatto confermato l’interesse della compagnia aerea. In quell’occasione, Giorgetti aveva anche precisato che “se i due progetti collimeranno e se saranno coerenti potrebbe nascere una realtà molto importante a beneficio anche dell’economia italiana“.
Qualcosa di buono già a partire da marzo, perché dopo il via libera alla firma del Memorandum of Understanding, tra poco più di un mese si dovrebbe arrivare al preliminare d’acquisto e a giugno all’atto definitivo. Giusto in tempo, in pratica, per la stagione estiva che potrebbe rilanciare Ita, che da ottobre 2021, ovvero il mese in cui si è spiccato il primo volo (in tutti i sensi) dalle ceneri della vecchia Alitalia, le perdite sono state di almeno un milione di euro al mese.
Come è la situazione, ora, della compagnia di bandiera italiana
Ecco, la situazione di Ita, al momento, non è delle migliori. A causa della pandemia, il traffico aereo non è stato certo quello di un tempo, ma non si neanche mostrato un po’ di dinamismo per risollevarsi, motivo per cui Lufthansa avrebbe chiesto al governo delle condizioni come quella “di ritirarsi da un’acquisizione completa nel caso in cui la nuova società non dovesse dare i risultati sperati” e “deroghe legaliper proteggersi da eventuali imprevisti derivanti dall’integrazione di Ita“.
Uno dei problemi più grossi riguarda la cassa integrazione degli ex dipendenti di Alitalia, per cui anche dal Consiglio di Stato si sono tirate le orecchie alla compagnia aerea di bandiera. Quello che chiedono i magistrati è che si rendono pubblici i documenti interni che hanno regolato le assunzioni, come i bandi, i regolamenti societari, le delibere degli organi esecutivi e le determinazioni dirigenziali con i criteri seguiti per il reclutamento.
Ciò che spiegano le associazioni in difesa degli ex lavoratori di Alitalia è che Ita agisce in continuità rispetto alla precedente e fallita compagnia aerea, motivo per cui si devono reintegrare tutti i dipendenti che, ora, dicevamo, sono in cassa integrazione.