Decreto Bollette: quattro normative non omogenee hanno fatto scattare lo stop imposto dal Quirinale. Domani si terrà la votazione per appello nominale.
L’Aula della Camera ha approvato il rinvio in Commissione del Decreto Bollette, dopo lo stop imposto dal Quirinale a quattro emendamenti. Ci sono forti perplessità e dubbi in merito da parte del Colle: le norme inserite andrebbero a contrastare con l’iniziale intento del provvedimento. Si tratterebbe di normative disomogenee tali da rendere il testo in una sorta di contenitore “omnibus“. Sotto la lente ci sarebbero tre emendamenti, oltre alla normativa riguardante la stabilizzazione dei Ricercatori sanitari di Ircss pubblici e Istituti zooprofilattici sperimentali.
E quindi dopo il ritorno in aula del provvedimento, l’esecutivo ha posto la questione di fiducia alla Camera sul Decreto Bollette. Ad annunciarlo è stato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. La votazione per appello nominale si terrà domani, giovedì 18 maggio 2023, dalle 14.30 (dichiarazioni di voto dalle ore 13). Il voto finale arriverà nel corso della giornata di giovedì.
Il Decreto Bollette, che stanzia un plafond di quasi 5 miliardi di euro contro il caro bollette energia elettrica e gas, è ritornato in Commissione a seguito dei rilievi del Quirinale. Secondo lo stesso le norme inserite durante la fase di esame del disegno di legge di conversione andrebbero a scontrarsi con lo spirito iniziale del provvedimento.
Il Quirinale ha imposto lo stop a quattro emendamenti al Decreto Bollette. Le normative saranno cancellate e riguardano le visite dei parlamentari nelle carceri senza alcun preavviso, il Polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle, il ruolo di Assoprevidenza a supporto degli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese e la norma sulla stabilizzazione dei ricercatori sanitari di Ircss pubblici e Istituti zooprofilattici sperimentali.
Uno degli emendamenti bloccati dal Quirinale riguarda il ruolo di Assoprevidenza, che avrebbe dovuto sostituire il Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare ‘Previdenza Italia’ nei compiti di analisi, ricerche e valutazioni a supporto del Ministero del Lavoro nell’ambito della promozione degli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese. Si tratta di un emendamento sottoscritto da Antonio D’Alessio (Az/Iv).
Tra gli emendamenti stoppati c’è anche quella relativa alla stabilizzazione dei precari nel settore sanitario. L’emendamento avrebbe potuto stabilizzare i precari della sanità: ad essere interessato alle assunzioni a contratto a tempo indeterminato è il personale addetto alla ricerca sanitaria degli istituti zooprofilattici sperimentali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici. La normativa presenta problemi di copertura finanziaria. I ricercatori sono scesi in piazza per protestare.
A proposito dello stop dei quattro emendamenti l’opposizione commenta che si tratta di
“un pasticcio enorme […] è una vergogna per governo e maggioranza, questo è malgoverno”.
C’è irritazione da parte di Luana Zanella, di Alleanza Verdi Sinistra.
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