Il governo ha modificato oggi parte del Pnrr andando a modificare be 144 progetti tra quelli che erano già previsti, e spostando decine di miliardi di euro tra un progetto all’altro.
Questi cambiamenti dovrebbero permettere alla nazione di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati per il 2026, ma in particolare di dare un’accelerata alla transazione green e all’autonomia energetica in Italia.
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, ha espresso nella giornata di oggi le sue preoccupazioni per un eventuale insuccesso del Pnrr, il Piano di ripresa e resilienza, realizzato per l’Italia. Qualora avvenisse per il Presidente sarebbe una sconfitta per la nazione.
Ed è proprio nella giornata di oggi che il governo ha riscritto gran parte del Pnrr andando a modificare ben 144 progetti dei 349 che erano inclusi all’interno del Piano di ripresa e resilienza.
Tutti i progetti saranno da centrare entro il 2026, con questa azione il governo ha spostato decine di miliardi tra un progetto e l’altro dei 89,6 che ancora deve incassare.
Ora all’interno del Pnrr c’è una parte dedicata al RepowerEu ossia tutte le misure che verranno messe in atto per accelerare la transazione green e l’autonomia energetica del nostro Paese. Ciò prevederà una serie di importanti investimenti in varie infrastrutture.
Oltre a questo ci saranno nuovi Ecobonus che verranno messi a disposizione per le famiglie italiane e le imprese sul territorio. Per questo progetto erano stati previsti inizialmente 2,7 miliardi di euro dalla Commissione Europea ma l’Italia prevede di espandere questa somma.
Per farlo intende recuperare circa 16 miliardi da una decina di progetti che al momento sono fermi o che arrancano.
Sono stati messi da parte i progetti che riguardano la tratta ferroviaria Roma- Pescara e due lotti della tratta Palermo-Catania, in più una parte degli investimenti dedicati all’Ertms ossia European rail traffic management system.
Le risorse che verranno recuperate da questi progetti saranno utilizzate per le tratte Napoli- Bari e per Palermo-Catania, è questo che si evince dalle dichiarazioni del Mit in una nota resa pubblica.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rassicurato che gli oltre 39 miliardi di risorse che saranno messe a disposizione verranno tutti spesi per le infrastrutture e i sistemi di trasporto sul territorio italiano.
Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, ha reso noto che nella nuova versione del Pnnr che sarà sottoposta alla Commissione dell’Unione Europea ci saranno delle misure per cui verrà proposto un definanziamento nel Pnrr al fine di salvaguardarle attraverso altre fonti di finanziamento.
Tra queste fonti ad esempio il piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi che sono delle politiche di coesione. Si tratta in totale di 9 misure che ammontano a circa 15,9 miliardi.
Precisamente saranno la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni per cui erano previsti 6 miliardi, poi troviamo i progetti di rigenerazione urbana per cui erano stati previsti 3,3 miliardi.
Troviamo anche i piani urbani integrati che prevedevano 2,5 miliardi, la gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per cui erano previsti 1,287 miliardi.
E ancora l’idrogeno in settori har-to-abate per cui si prevedeva un miliardo, i servizi e infrastrutture sociali di comunità per cui erano stati previsti 726 milioni, la promozione di impianti innovativi tra cui anche gli offshore per cui si aveva pensato a 675 milioni.
Ed infine la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per cui erano stati previsti 300 milioni, e per ultimo la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per cui erano previsti 110 milioni.
In totale si trattava di 19 miliardi che ora andranno invece destinati alla crescita economica del Paese, all’occupazione e a tutti i principali settori strategici che rientrano nei criteri del RepowerEu e che permetteranno di raggiungere gli obiettivi in ambito energetico entro il 2026.
Saranno tre gli investimenti previsti che riguarderanno reti, filiere produttive e efficientamento, e inoltre sono previste sei riforme.
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