Il governo continua a rimandare la riforma Aifa, e proroga le commissioni Cts e Cpr. Le strategie per bloccare la pillola anticoncezionale gratuita.
Prorogate dal governo fino a ottobre le commissioni tecniche, in mancanza di una riforma Aifa. L’esecutivo ha deciso lo scorso 4 maggio per il rinvio, inserendo la decisione nel decreto amministrazione di enti pubblici e società. Lo scorso aprile il Cts e il Cpr avevano dato via libera per l’inserimento nel servizio sanitario nazionale della pillola anticoncezionale.
I tecnici, prorogati anche dal governo Draghi, rimarranno fino al prossimo ottobre. Il Cts (commissione tecnica scientifica) e il Cpr (prezzi e rimborsi) lo scorso 21 aprile avevano dato inoltre via libera a l’inserimento nel servizio sanitario nazionale della pillola anticoncezionale.
In questo contesto però il governo ha già manifestato una certa insofferenza. Rendere gratuita la pillola infatti non è stata una mossa gradita da Meloni e colleghi, che per fermarla rimandano ancora la riforma Aifa. Appena insediato l’esecutivo aveva fatto sapere di avere intenzione di intervenire con una riforma appunto, eliminando il direttore generale e mantenendo il presidente.
Difficile sarà per la maggioranza però impedire che le decisioni prese dai tecnici sul contraccettivo vengano ribaltate, visto che lo scorso febbraio il Consiglio – al quale spetta la decisione e che si riunirà la prossima settimana – aveva espressamente affermato di voler portare avanti tale programma. Rendere gratuiti per le donne i contraccettivi orali è già una realtà nei consultori di alcune Regioni, tra cui il Lazio, l’Emilia-Romagna, la Toscana.
Cts e Cpr, che si sarebbero dovuti sciogliere a giugno, continueranno dunque a operare fino ad ottobre. L’ennesima proroga, che farà rimanere in carica le commissioni degli esperti di farmaci e che, come nel caso del contraccettivo, decideranno gli ingressi dei farmaci nel sistema sanitario. Decideranno inoltre sugli eventuali rimborsi, sui prezzi; così come accade da ormai tre anni.
Dopo l’annuncio dell’esecutivo appena insediato di voler lasciare a capo dell’Aifa solo il presidente, con lo spoil system è stato “fatto fuori” il direttore generale Nicola Magrini, che al momento è stato sostituito. Il Cda è ancora presieduto da Giorgio Palù, il quale spera di rimanere a capo del consiglio anche dopo la riforma – qualora venisse approvata -.
Chi si batterà per la pillola anticoncezionale gratuita, al governo, come Luca Ciriani, ha fatto riferimento ai problemi economici. Ma a differenza di quanto dichiarato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, ossia che potrebbero verificarsi problemi economici nell’assicurare i 140 milioni necessari sottolineando l’importanza di non andare incontro a uno sfondamento della spesa farmaceutica, i soldi dovrebbero proprio esserci.
I finanziamenti alla sanità erano stati ampiamente rivendicati dal governo; come se non bastasse la legge finanziaria stanzia fondi e risorse in farmaceutica convenzionata, ma i soldi non vengono spesi tutti. Lo scorso anno sono avanzati infatti 700 milioni di euro – secondo quanto riportato nella giornata di oggi da La Repubblica –, reinvestiti nelle Regioni e in altre spese sanitarie.
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