Il governo in Iraq ha chiesto la Turchia di porgere le proprie scuse al Paese per l’attacco attuato nell’aeroporto situato nella regione curda a nord del territorio iracheno. Un funzionario Usa ha precisato, inoltre, che si è trattato di un attacco mirato verso un convoglio militare statunitense senza però causare vittime.
L’attacco avvenuto ha generato nuova tensione tra Iraq e Turchia ma anche con le autorità statunitensi che non sono nuove a dispute pervenute a causa dei ripetuti attacchi contro le fazioni islamiche ritenute affiliate ad Hamas.
La richiesta di scuse da parte delle autorità irachene è arrivata nella giornata di sabato 8 aprile dopo che un funzionario della Turchia appartenente al ministero della Difesa ha riferito a Reuters non era stata attuata nessuna operazione da parte delle forze militari turche nella zona.
Stando a quanto riferito dal governo in Iraq l’attacco avvenuto a Sulaimaniyah che è collocata nella regione curda semi autonoma è descritto come una “flagrante aggressione” contro la sovranità della Nazione.
Le autorità di Ankara hanno anche precisato che non è emersa nessuna situazione che giustifichi legalmente il proseguire a intimidire: “i civili con il pretesto che forze ad essa ostili sono presenti sul suolo iracheno. A questo proposito, chiediamo al governo turco di assumersi la responsabilità e presentare scuse ufficiali”.
Le autorità turche hanno combattuto diversi decenni i gruppi armati curdi nel territorio nazionale, ma hanno anche spesso condotto operazioni aeree e bombardamenti sia nel nord della Siria che nel nord dell’Iraq.
Nella giornata di sabato 8 Aprile le Forze democratiche siriane anche, chiamate sdf, guidate dai curdi e sostenute dagli usa, hanno dichiarato che il loro capo Mazloum Abdi era all’interno dell’aeroporto sotto attacco durante il bombardamento, ma non è stato fortunatamente colpito nessun obbiettivo civile e non sono riscontrati danni.
Il leader curdo Abdi ha riferito all’emuttente Kurdish North Press che al momento del raid era all’interno del veicolo con truppe della colazione guidata degli Usa ma anche con membri dell’antiterrorismo curdi e iracheni.
Abdi ha spiegato che a suo avviso la motivazione dell’operazione: “È un chiaro messaggio da parte dei turchi che sono infastiditi e si oppongono alle nostre relazioni internazionali e vogliono danneggiarle“.
Ha poi aggiunto che a suo avviso il presidente turco Erdogan vuole una “vittoria libera” in vista delle prossime elezioni presidenziali previste in Turchia per il mese di maggio.
La questione tra Stati Uniti e Turchia rivela che circa 900 soldati appartenenti alle truppe Usa sono di stanza in Siria, dove la maggior parte del territori collocato a nord e a est è guidata dai curdi. Nella zona è in corso da tempo una lotta contro le forze Islamiche ribelli dell’Isis.
Una fonte vicino alla dirigenza dell’unione patriottica del Kurdistan ha precisato che i curdi controllano l’area d Sulaimaniyah ma anche due funzionari di sicurezza curda hanno confermato a Reuters che Abdi e tre militari americani si trovavano nei pressi dell’aeroporto.
L’emittente Al Jazeera ha citato alcune fonti che affermano che è l’attacco: “ha danneggiato gran parte della recinzione esterna della struttura, ma non ha causato vittime”.
È emerso che l’attacco è avvenuto soltanto pochi giorni dopo che la Turchia ha chiuso lo spazio aereo da e per l’aeroporto perché per l’appunto è stato attaccato a causa di quella che ritiene essere un intensificazione dell’attività da parte dei combattenti del PKK e ha precisato che questi bombardamenti hanno intensificato il nervosismo in maniera profonda Ehi e le tensioni tra le autorità sono peggiorate in maniera repentina.
Il governo regionale curdo iracheno ha precisato che gli attacchi a suo avviso hanno ricevuto e utilizzato istruzioni governativa per attività illegali.
Le autorità di Ankara hanno legami strettissimi con il Partito democratico del Kurdistan che anche il più grande della regione semiautonoma e domina nella capitale regionale Erbil.
Il suo maggior rivale è il partitopiu.uk che ha legami stretti con il PKK ed è dominante nella città di Sulaimaniyah.
Al Jazeera ha spiegato in una dichiarazione da Erbil che: “La presidenza della regione curda irachena ha invitato le due parti a interrompere lo scambio di accuse e ad indagare sulle circostanze di questo recente bombardamento.
Concludendo che: “Questa atmosfera tesa tra le due parti del governo regionale curdo arriva in un momento in cui lo spazio aereo in Turchia rimane chiuso ai voli provenienti dall’aeroporto di Sulaimaniyah, e in un momento in cui molti affermano che le divergenze tra le due parti del governo dovrebbero giungere ad un FINE …. mentre le persone qui si preparano per le elezioni legislative previste per la fine di quest’anno”,
La Turchia definisce le milizie capitanate dai curdi come “terroristi alleati del fuorilegge Partito dei Lavoratori del Kurdistan o PKK.”
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