Il governo starebbe spingendo, dopo le violenze di Caivano, su un pacchetto sicurezza: si punta ancora una volta a inasprire le pene.
Sul tavolo dell’esecutivo, chiamato a una risposta dopo i fatti di Caivano, ci sarebbero pene più dure per la criminalità organizzata. Si va dal richiamo del questore al Daspo cittadino: ancora una volta il governo Meloni potrebbe attuare una serie di misure nel nuovo pacchetto sicurezza mirando all’inasprimento delle pene. La discussione in consiglio dei ministri il prossimo 7 settembre.
Il governo prepara una stretta sulla criminalità minorile in risposta alle violenze di gruppo di Caivano. Tornando un attimo sui fatti di fine agosto, le famiglie di due giovanissimi vittime avevano denunciato diversi stupri arrivati da parte di 15 ragazzi in totale. Le bambine, di 10 e 12 anni, sarebbero state violentate per mesi e l’inchiesta ha scoperchiato un vero vaso di Pandora. Una situazione di disagio, di spaccio, di malavita gestita dalla camorra, venuta a galla solo dopo il tragico episodio di cronaca che ha poi chiamato la premier in visita nella periferia Nord di Napoli.
Ma il salto di Giorgia Meloni non è bastata. Adesso i cittadini del posto – e non solo – chiedono una soluzione. Il Parco Verde già da troppo tempo è stato afflitto da droga e violenze, parco che don Maurizio Patricello ha convinto a far visitare proprio alla premier lo scorso 31 agosto.
La soluzione del governo, in questo senso, anche per rispondere allo stupro di gruppo Palermo e ai fatti di Napoli, l’omicidio di Giovanbattista Cutolo – altra notizia che ha sconvolto l’opinione pubblica – sarà verosimilmente quella della durezza. Della punizione, dunque, con un pacchetto pronto a inasprire le pene per la criminalità minorile.
Il direttore centrale dell’Anticrimine, Francesco Messina, in una intervista datata 2 marzo 2023 aveva affermato al Sole 24 Ore che tra le soluzioni dopo i numeri in crescita delle violenze e dei reati tra i minori ci sarebbero dovute esser quelle dell’educazione, della prevenzione, della gestione a scuola e in famiglia.
La stretta arriverà verosimilmente con un decreto legge, che il consiglio dei ministri potrebbe discutere il prossimo 7 settembre. Il governo si confronterà sulle misure da adottare, tra le quali potrebbero esserci come si apprende in queste ore la disposizione del Daspo cittadino, dunque l’allontanamento da determinate aree urbane per i minori dai 14 ai 18 anni, o l’avviso orale del questore per la stessa fascia. Potrebbe comparire anche una nuova norma sul contrasto alle diffusioni delle armi tra i minori.
Ma tra i vari provvedimenti dovrebbero esserci anche pene più severe per chi aggredisce le forze dell’ordine. Spunta anche la facilitazione per l’espulsione dei migranti irregolari che hanno commesso reati e l’arresto in fragranza per reati come il mancato porto d’armi. Secondo quanto si apprende, potrebbe esserci anche nello stesso pacchetto la possibilità dell’introduzione dello studio di Eugenia Roccella. La ministra aveva consigliato nei giorni scorsi delle restrizioni per l’accesso ai siti di pornografia per i minorenni, tramite la certificazione dell’età.
Nelle ultime ore con una nota il ministero dell’Interno aveva mandato alle questure del Paese le linee guida per la prevenzione del fenomeno di criminalità minorile, esteso oltre alle violenze sessuali che ad altri crimini. Si dovranno monitorare gli arresti, i fermi e le latitanze dei genitori, con focus sui figli di chi ha o ha avuto problemi con la legge. Indicare la dispersione scolastica e chi ha a che fare con la droga.
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