Il governo sta lavorando alla preparazione di un decreto legge sull’emergenza siccità, il quale prevederà un commissario ad hoc.
Oltre a semplificare le procedure per realizzare gli interventi necessari, ci sarà una cabina di regia fra i ministri, questo quanto deciso oggi al Tavolo sull’emergenza idrica, tenutosi a Palazzo Chigi.
Si è parlato molto di siccità in questo ultimo anno, a partire dai mesi primaverili che sono stati interessati da temperature torride decisamente anomale per il periodo, le quali poi si sono prolungate in estate.
Queste hanno portato a diversi disastri climatici e alla rovina di tanti raccolti, inoltre molte amministrazioni comunali hanno messo in atto dei provvedimenti per limitare il consumo di acqua, che già scarseggiava.
Insomma una situazione tragica che poi si è prolungata anche nel periodo autunnale e invernale con alluvioni e frane, conseguenza di un cambiamento climatico sempre più evidente che a portato a novembre e dicembre, quindi quasi in pieno inverno, a temperature troppo miti che si traducono in una sola parola: siccità.
Tutto gira intorno all’acqua ma ce n’è poca, i ghiacciai si sciolgono e i fiumi si abbassano di livello, come fare per contrastare questo problema? i è tenuto in queste ore a Palazzo Chigi il Tavolo sulla crisi idrica che stiamo affrontando ed è stata istituita una cabina di regia fra tutti i ministeri interessati.
L’obiettivo è quello di mettere a punto un piano di azione a carattere nazionale che coinvolga tutte le regioni e gli enti territoriali, per capire dove agire con più urgenza e come programmare gli interventi.
Per far questo verranno utilizzate nuove tecnologie e saranno avviate delle campagne che hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione in modo che l’acqua non venga più sprecata.
Si arriverà poi a un vero e proprio decreto legge per contrastare il problema della siccità, individuando anche un commissario straordinario.
L’incontro è stato presieduto da Giorgia Meloni e hanno preso parte Salvini, Lollobrigida, Fitto, Pichetto Fratin, Calderoli, Musumeci, il viceministro Vannia Gava e i sottosegretari Mantovano e Morelli.
Bisogna agire urgentemente, accelerando i lavori essenziali perché l’acqua è troppo preziosa per essere sprecata inutilmente e il territorio già sta soffrendo molto per la sua carenza.
Il perdurare della siccità può mettere a rischio il riempimento delle falde sotterranee, la sopravvivenza degli animali da pascolo e delle colture che chiaramente dipendono dall’acqua.
Le aree boschive si seccano e sono più soggette a incendi, comportando problemi per la biodiversità.
Nella sua forma più comune la siccità è collegata all’aspetto meteorologico, ovvero alla carenza di piogge ma soprattutto anche i cambiamenti climatici. L’aumento della temperatura del globo infatti comporta uno shock che si concretizza in un aumento di disastri ambientali, pensiamo ad esempio all’alluvione delle Marche avvenuto a settembre.
Ci possono però essere anche ondate anomale di calore e anche qui ci sono danni, come ad esempio lo scioglimento dei ghiacciai, vedi quello nella Marmolada a luglio.
Lo stress delle risorse idriche porta a un razionamento e l’allarme siccità è scattato in Italia già a partire dalla fine del 2021, poi con il corso del tempo si è aggravata e oggi abbiamo diversi fattori che l’aumentano, come le perdite idriche negli impianti e gli sprechi.
Il decreto punterà proprio a correggere i problemi e i comportamenti errati in tal senso.
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