I dodici ex (e non) dirigenti della Juventus, tra cui ci sono anche l’ex presidente Andrea Agnelli e il suo numero due, Pavel Nedved, così come la stessa società bianconera, dovranno aspettare al 10 maggio per capire se saranno rinviati a giudizio dal gup o no nell’ambito dell’inchiesta Prisma della procura di Torino, ma soprattutto per sapere dove di fatto potrebbe iniziare il processo, se nel capoluogo piemontese, come chiedono i pm, o a Milano o al più Roma, come chiede, invece, la difesa del club.
Tra i capi di accusa più pesanti nei confronti degli indagati, tra cui figura anche la Juventus, c’è sicuramente quello di aggiotaggio, ed è per questo che i legali dei bianconeri vorrebbero che la sede del processo (se ci sarà) fosse spostata dove ha sede la Borsa o dove ci sono i server di Piazza Affari. Per quanto riguarda, poi, la giustizia sportiva, è attesa per il 19 aprile la decisione del Collegio di Garanzia del Coni che potrebbe confermare oppure no la penalizzazione di 15 punti per la squadra di Massimiliano Allegri, ma dagli organi della Figc e della Uefa potrebbero arrivare anche altre pesanti sanzioni per il club bianconero sulla manovra stipendi e sulla questione Superlega.
Non è oggi, e non sarà domani, il giorno in cui i dodici indagati dalla procura di Torino, nell’ambito dell’inchiesta Prisma – tra cui ci sono l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, il suo numero due, Pavel Nedved, l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, l’attuale ds Federico Cherubini -, e il club bianconero scopriranno la loro sorte, e quindi se inizierà ufficialmente un processo nei loro confronti.
Il Gup, Marco Picco, infatti, ha rinviato l’udienza preliminare al 10 maggio dopo essersi preso del tempo per decidere (circa un’ora) a seguito dei nuovi elementi che proprio oggi sono venuti a galla. La prima fase dell’udienza si è aperta con la richiesta di una cinquantina di azionisti di minoranza della società di costituirsi parte civile contro la Vecchia Signora e contro Ernst&Young – che all’epoca assisteva i bianconeri -, che nei fatti è stata accolta dal giudice.
Lo stesso giorno, come ha sottolineato anche il legale della Juventus, Maurizio Bellacosa, al termine del primo tempo (per utilizzare il linguaggio del calcio) in cui non era presente nessuno degli indagati, così come la Figc e l’Agenzia delle entrate, ma la Consob sì (e anche lei si è costituita parte civile contro il club), si deciderà anche sulla competenza territoriale del tribunale di Torino.
Come richiesto anche in passato, i bianconeri, che potrebbero essere chiamati a rispondere dei reati di false comunicazioni sociali in relazione ai bilanci del 2019, del 2020 e del 2021, ostacolo agli organi di vigilanza, false comunicazioni e aggiotaggio, secondo le indagini condotte dai due pm torinesi, Marco Gianoglio e Mario Bendoni, non più Ciro Ciro Santoriello, vorrebbero che la sede dell’udienza si spostasse a Milano, dove ha sede Piazza affari – e qui è fondamentale il fatto che la società è quotata in borsa -, o al più Roma, dove invece ci sono i server.
“Siamo nella piena regolarità procedurale, alcune parti civili hanno chiesto la citazione di due società, Juventus e Ernst&Young, come responsabile civile quindi per chiedere i danni rispetto ai fatti commessi dai loro amministratori e dirigenti – ha commentato l’avvocato della Juventus -. Il giudice ha preso atto e ha disposto la citazione per l’udienza del 10 maggio, aspettiamo il 10 maggio per i passaggi successivi“. “Completata la fase della costituzione delle parti, con la questione dei requisiti che devono avere tutte le parti civili di aprirà la fase delle eccezioni preliminari e la prima è quella della competenza territoriale“, ha concluso poi Bellacosa.
Nel merito del processo sportivo, che si basa soprattutto sui fascicoli dei pm torinesi, la Juventus dovrebbe sapere il 19 aprile se il Collegio di Garanzia dello sport del Coni ribalterà o no la sentenza della Corte d’appello della Figc, che ha comminato al club una penalizzazione di 15 punti in classifica, e per cui i bianconeri hanno presentato ricorso.
Ma non c’è solo quello, perché entro questa settimana, la giustizia sportiva chiuderà anche il fascicolo sulla manovra stipendi, compensi fittizi e nuove plusvalenze e potrebbero arrivare nuove tagliole per la squadra di Massimiliano Allegri. Che, ancora, come ha ricordato, invece, Paolo Ziliani, giornalista del Fatto quotidiano, potrebbe essere penalizzata anche dalla Uefa. Entro venerdì, ha scritto su Twitter, “la Corte Ue renderà noto il suo parere sul contenzioso tra la Superlega e la Uefa“. Se dovessero vincere i secondi, tornerebbero liberi “di sanzionare i club rivoltosi“, tra cui c’è, appunto, anche la Juventus.
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