Il maltempo che si sta verificando in queste settimane su tutta Italia sta influendo in modo particolare sui raccolti. Secondo uno studio di Coldiretti, questa primavera si sta rivelando molto più dura del previsto.
Infatti ogni giorno si manifestano almeno un paio di eventi estremi al giorno tra cui grandinate, violenti temporali, tempeste di vento, trombe d’aria, valanghe e gelate.
La primavera 2023 sta mettendo a dura prova i raccolti su tutta la nostra penisola, infatti un tempo così instabile non lo avevamo mai visto in questo periodo dell’anno.
Secondo un’indagine di Coldiretti si stanno registrando circa due eventi metereologici estremi al giorno che vanno a colpire direttamente le coltivazioni.
Gli eventi peggiori sono grandinate, violenti temporali, trombe d’aria, tempeste di vento, valanghe e gelate.
L’analisi è stata svolta prendendo in considerazione i dati raccolti dall’European Severe Weather Database che ha reso necessaria una nuova allerta meteo della protezione civile per ben 10 regioni del centro sud Italia, con rischio temporali e rischio idrogeologico.
L’anomalia climatica che si è verificata, sottolinea la Coldiretti, ha causato non solo vittime e danni nelle città ma anche nelle campagne provocando frane e allagamenti che hanno portato alla perdita dei raccolti per milioni di euro.
Inoltre la grandine caduta nelle scorse ore ha distrutto intere coltivazioni di mais, grano, bietole, colza, ortaggi e frutta. Mentre le gelate notturne hanno causato una perdita del 70% di gemme e piccoli frutti sugli alberi di ciliegie, susine, pesche, albicocche, peri, meli e kiwi.
Sono stati interessati dal maltempo anche i vigneti che si trovano in una fase avanzata di vegetazione.
Il freddo di questi giorni si sta manifestando dopo un inverno decisamente anomalo, in cui le temperature registrate sono state quasi sempre al di sopra della media stagionale.
Le forti perturbazioni primaverili non hanno neanche risollevato la situazione di criticità che si sta manifestando in circa 300 aziende agricole che si trovano nella zona della pianura padana.
Queste aziende stanno soffrendo la persistente siccità che possiamo notare dai bassi livelli di portata dei fiumi principali, tra cui il Po che ha raggiunto e superato di molto il minimo storico, e dei grandi laghi del Nord in cui i livelli sono in discesa arrivando quasi a toccare i minimi storici.
A preoccupare però non sono solo le attuali coltivazioni che sono state danneggiate e distrutte dal maltempo ma anche le semine previste proprio in questo periodo stagionale.
Sono a rischio soprattutto le semine di soia, granoturco, girasole, pomodoro e riso, a causa della mancanza di acqua necessaria alle coltivazioni per crescere nel modo migliore.
Secondo Coldiretti gli eventi atmosferici eccezionali sono ormai da considerarsi una norma visto che il clima italiano sta andando verso la tropicalizzazione e quindi questo genere di eventi sarà sempre più frequente.
Bisognerà perciò fare i conti con un meteo sempre più bizzarro, con un passaggio dal maltempo al sole in pochi minuti, e con drastici cali di temperature improvvisi che inevitabilmente andranno a compromettere le coltivazioni.
Solo lo scorso anno a causa del maltempo si sono registrati danni per 6 miliardi di euro. L’agricoltura al momento è l’attività economica che subisce di più i cambiamenti climatici che stiamo vivendo.
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