Oggi per Israele è un giorno molto importante, dato che si tratta del Memorial Day disposta per commemorare le vittime che hanno perso la vita in attacchi terroristici, ma anche le forze dell’ordine che sono decedute prestando servizio. La giornata è segnata però da un momento storico complicatissimo, che vede la nazione attraversata da una crisi politica che denota una spaccatura interno profonda ma anche la pressione internazionale attuata in maniera decisa dalla comunità globale, che vuole frenare la violenza generata dalle ripetute rappresaglie contro le fazioni musulmane ribelli attuate dalle forze di sicurezza israeliane.
Nonostante ciò il governo di Netanyahu ha deciso di organizzare manifestazioni, che vedono suddivisa la giornata in commemorazione dei defunti durante la giornata e verso sera la sofferenza per i cari che sono mancati si trasforma in festa popolare che rievoca l’indipendenza di Israele. Le autorità hanno organizzato gli eventi minuziosamente, nonostante sia avvenuto anche, nel tardo pomeriggio di lunedì 24 aprile, un attentato attuato mediante speronamento con auto nei confronti di israeliani che si trovavano in strada e cinque di loro sono rimasti feriti e alcuni in maniera molto seria.
La popolazione così come la classe politica è molto divisa in merito ai festeggiamenti organizzati per quest’anno e si sono sollevate critiche ma anche timori per ciò che potrebbe capitare nelle zone dove vengono ricordati specifici attacchi terroristici e potrebbero essere proprio quelle, secondo le autorità israeliane, ad essere presi di mira da ulteriori azioni terroristiche musulmane.
La transizione dal lutto alla celebrazione è un momento molto significativo per il popolo israeliano. È un modo per onorare coloro che hanno perso la vita durante il servizio militare e durante attacchi terroristici ma anche di celebrare la successiva indipendenza del Paese. Il passaggio dall’oscurità della memoria alla luce della celebrazione dell’indipendenza è sorprendente e rappresenta una transizione significativa per il popolo di Israele. Sebbene ci sia un momento di dolore e riflessione nel commemorare il giorno della memoria, le celebrazioni dell’indipendenza sono una festa nazionale gioiosa che unisce gli israeliani di ogni background. I fuochi d’artificio sono uno dei momenti salienti della celebrazione, con display spettacolari in tutto il paese.
Durante il giorno della memoria, gli israeliani commemorano le vite perdute e riflettono sull’importanza del servizio nelle forze armate. Mentre le bandiere sventolano a mezz’asta a mezz’aria, i cittadini partecipano alle cerimonie commemorative, tra cui il suono della sirena, un minuto di silenzio e le preghiere, per onorare i caduti e le loro famiglie. Tuttavia, al tramonto, l’umore cambia, poiché inizia la celebrazione del giorno dell’indipendenza di Israele. Le strade si riempiono di feste e concerti, con persone che ballano e cantano con allegria. La sera culmina con spettacoli di fuochi d’artificio che illuminano il cielo notturno, creando un’atmosfera di festa e unità per tutta la nazione.
Quest’anno però la situazione politica interna israeliana, ma anche le dinamiche scaturite da essa a livello popolare, che si vanno ad aggiungere alla pressione internazionale dovuta alla violenza dimostrata nei confronti dei palestinesi e delle fazioni islamiche ribelli, comprese quelle sostenute dall’iran ovvero Hezbollah e Hamas, rendono la giornata differente e dal sapore amaro nonostante sia molto importante per l’identita del popolo israeliano.
Mentre alcuni gruppi politici cercano di trovare un accordo per risolvere la crisi e i timori emersi a causa della revisione giudiziaria, altri continuano a combattersi e a negoziare accordi che sembrano sempre più remoti. Questa situazione sta creando una grande divisione tra i cittadini israeliani e sta offuscando il clima di celebrazione e unione che dovrebbe prevalere durante le festività. La recente azione violenta di un presunto residente palestinese di Gerusalemme, che ha deliberatamente provocato uno scontro su una strada affollata nel centro della città causando il ferimento di cinque persone, non ha fatto altro che aggravare ulteriormente le tensioni tra le comunità.
Il primo ministro Netanyahu aveva scelto per effettuare le cerimonie principali tre ministri della coalizione che hanno deciso però di ritirarsi nella giornata di lunedì 24 Aprile dalla partecipazione alla cerimonia per il giorno della memoria, dopo che le famiglie dei deceduti hanno espresso il timore di possibili attacchi o azioni terroristiche, data la presenza dei deputati ma soprattutto non volevano che un evento che per loro rappresenta un lutto si trasformasse in uno scenario politico.
Questa decisione dei ministri è stata attuata a causa delle molte preoccupazioni riguardo alla politicizzazione di eventi importanti come il Memorial Day, che rappresenta una giornata di commemorazione nazionale per gli israeliani per onorare i soldati caduti. Le famiglie in lutto hanno espresso apprensione che la presenza di politici alle cerimonie avrebbe potuto far degenerare gli eventi, sottolineando soprattutto che i politici avrebbero potuto sfruttare l’occasione per promuovere la loro agenda politica.
La questione è stata accolta con favore anche dall’opposizione politica che ha più volte espresso timore per la possibilità di veder mutato il significato del giorno della memoria di Israele a causa delle divisioni politiche.
In risposta alle preoccupazioni delle famiglie colpite dal dolore, i tre ministri nominati da Netanyahu si sono ritirati dalla partecipazione alle cerimonie.
Miri Regev, il ministro responsabile dell’organizzazione dell’evento principale al Monte Herzl, il principale cimitero militare di israele, ha deciso di comunicare agli organizzatori che, nel caso in cui scoppiassero proteste o eventi pericolosi per la sicurezza pubblica, verrà utilizzato un video dove è stata immortalata la prova generale dell’evento.
Questa misura di sicurezza è stata implementata a causa delle preoccupazioni espresse dalle famiglie dei soldati caduti in guerra, che temevano che le recenti proteste politiche potessero interrompere l’evento del Memorial Day. Tuttavia, la decisione di Miri Regev è stata criticata da alcune parti politiche e dalla società civile, che hanno sollevato preoccupazioni sulla scelta di privilegiare le considerazioni politiche al rispetto dovuto ai caduti. In ogni caso, gli organizzatori hanno accolto l’ordine del ministro e si sono attrezzati per la trasmissione della registrazione della prova generale come misura di contingenza. L’evento del Memorial Day è uno dei momenti più importanti dell’anno per commemorare i caduti israeliani, e il Monte Herzl è il luogo simbolo della memoria collettiva nazionale.
Il ministro della sicurezza nazionale di Israele Ben Gvir è stato scelto dal premier Netanyahu come rappresentante del governo per presenziare alla cerimonia di Beersheba e ciò ha generato malcontento all’interno della comunità, che ritiene che il ministro non si ha un rappresentante degno di commemorare le forze militari israeliani, dato che gli è stato negato il servizio militare a causa delle sue attività di estrema destra attuate già all’epoca.
Il ministro è inoltre noto per le sue posizioni estreme sull’occupazione palestinese e per la sua affiliazione con gruppi considerati razzisti e xenofobi. Inoltre, molti si sono indignati per il fatto che Ben Gvir, in passato, abbia bruciato bandiere israeliane durante le proteste.
La sua nomina come rappresentante del governo a una cerimonia di commemorazione militare è stata vista come un insulto ai soldati caduti e alle loro famiglie, che si aspettano di essere rappresentati da qualcuno di rispettoso e patriottico. Anche alcuni politici hanno criticato la scelta, sostenendo che il governo non dovrebbe essere rappresentato da un estremista notorio. In risposta alle proteste, il governo sembra aver annullato il piano di mandare l’esponente di estrema destra a Beersheba, tuttavia la nomina dell’estremista in altre posizioni di potere continua a destare preoccupazione in molte parti del mondo israeliano.
Questo comportamento del governo non risolve i problemi reali della società israeliana, come la disuguaglianza economica, la mancanza di opportunità per i giovani e la crescente polarizzazione politica.
Lapid ritiene che il governo stia tentando di distrarre il pubblico con eventi spettacolari come la cerimonia del Monte Herzl, invece di il suo boicottaggio della cerimonia significava il rifiuto di partecipare a qualsiasi forma di spettacolo politico e la sua volontà di concentrarsi sui veri problemi del paese.
Inoltre, Lapid ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che il governo attuale stia dividendo la società israeliana invece di unirla, cosa che potrebbe portare a conseguenze negative per il futuro di Israele.
Ben-Shem ha spiegato che le famiglie dei caduti sono state sconvolte dalle divisioni politiche e dalla retorica che circonda l’evento del Monte Herz e hanno chiesto ai politici di non partecipare. Ben-Shem ha inoltre condiviso il suo dolore personale, avendo perso suo figlio in un incidentcon un elicottero militare durante l’occupazione israeliana del sud del Libano nel 1997.
Ha riferito riferendosi al gruppo di Hamas che è stanziato nella Striscia di Gaza: “Sono preoccupato per la dignità dei caduti, preoccupato per quello che potrebbe accadere nel Giorno della Memoria con le persone che stanno lì davanti alle tombe, imprecando e urlando a vicenda. Lo Stato di Israele è riuscito a raggiungere un cessate il fuoco con Hamas. Non possiamo stabilire un cessate il fuoco tra di noi?”.
Questa richiesta è stata fortemente criticata da molti, inclusi membri della coalizione stessa e rappresentanti delle famiglie delle vittime, che hanno osservato che questo è un giorno per onorare la memoria dei caduti e che dovrebbe essere rispettato da tutti, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche.
Questa iniziativa rappresenta un tentativo di superare le divisioni e promuovere un senso di unità tra la comunità israeliana e palestinese che hanno subito la perdita di familiari e amici nel conflitto duraturo.
Dal 2006, ogni anno si svolge una cerimonia commemorativa alternativa conosciuta come Giornata commemorativa congiunta, che coinvolge sia gli israeliani che i palestinesi. L’obiettivo di questa giornata è quello di creare un momento di unione e di riflessione comune su quanto accaduto durante il conflitto, in modo da favorire il dialogo e la comprensione reciproca.
Secondo l’attivista per la pace Rami Elhanan del Parents Circle – Families Forum, che ha perso la figlia in un attentato suicida nel 1997, ogni anno il numero di partecipanti alla cerimonia commemorativa aumenta, dimostrando un crescente impegno per la pace e la riconciliazione tra i due popoli.
Ha spiegato in merito che: “Possiamo riunirci attorno a questo fuoco per ricevere incoraggiamento e solidarietà, per sentire che non tutto è perduto. La maggior parte dei manifestanti sono persone che si sono svegliate per la prima volta nella loro vita e si stanno rendendo conto ora della minaccia della polarizzazione. Siamo stati visti come marginali per molto tempo. Ma molte migliaia si stanno alzando ora”.
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