Il giorno di San Valentino è stato abbastanza inusuale per coloro che avevano Avvistato il meteorite.
Sono stati recuperati i 12 frammenti principali, 70 grammi in totale, e anche dei frammenti più piccoli. Coloro i quali hanno individuato per prima il corpo celeste, si sono sentiti davvero entusiasti.
In Basilicata era scattata la caccia al meteorite di San Valentino. La popolazione, dopo aver visto l’avviso, ha iniziato immediatamente a ricercare i frammenti del corpo celeste.
Il meteorite, caduto in una zona a nord di Matera, è caduto in modo verticale sul suolo ad una velocità di 300 chilometri orari. Nell’impatto ha addirittura scheggiato la piastrella di un balcone di un’abitazione situata tra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci.
L’annuncio è arrivato direttamente dalla Prima Rete italiana studio meteore e atmosfera dell’Istituto nazionale di astrofisica, nota come Prisma.
Il giorno della caduta, ossia il giorno di San Valentino, come riferito da Prisma: “sul balcone dell’abitazione dei genitori di Gianfranco e Pino Losignore, alcuni sassi hanno attirato l’attenzione dei due fratelli. Anche perché gli anziani genitori avevano udito un forte botto la sera precedente proveniente dall’esterno”.
Attualmente si è stato in grado di recuperare 70 grammi del corpo celeste, suddiviso in tanti frammenti.
I due fratelli, quando hanno visto i frammenti per la prima volta, sono rimasti totalmente sbigottiti. I due hanno commentato l’evento dicendo che si è trattato di “Una cosa sconvolgente, ma molto emozionante”.
I frammenti ritrovati del meteorite di San Valentino attualmente sono stati posti sotto analisi per poterne stabilire la provenienza e la composizione. Ad occuparsi della ricerca è Carmelo Falco, rappresentante del Project Office della rete Prisma e associato Inaf, e coordinatore delle ricerche sul campo, al quale sono stati consegnati tutti i frammenti ritrovati finora.
In attesa dei risultati della ricerca, Daniele Gardiol, astronomo Inaf di Torino e coordinatore nazionale della rete Prisma ha spiegato: “Il ritrovamento è avvenuto a soli tre giorni dalla caduta e quindi si tratta di materiale freschissimo, non contaminato. I meteoriti hanno attraversato quasi inalterati i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema solare e ritrovarne una appena caduta come quella di Matera aiuta molto gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa”.
Come lo stesso Falco ha poi annunciato ai microfoni di Tgcom24, sembra che siano stati ritrovati ulteriori frammenti e che la caccia è ancora totalmente aperta.
Carmelo Falco inoltre afferma di trovarsi di fronte ad un evento spettacolare che ancora una volta conferma quanto sia efficente la rete Prisma nella ricerca di un materiale considerato prezioso per la ricerca scientifica. Nonostante si siano trovati i primi frammenti, la ricerca va ancora avanti.
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