[didascalia fornitore=”ansa”]Alberto Bonisoli[/didascalia]
Dopo l’estate saranno aboliti gli ingressi gratis ai musei le prime domeniche del mese. E’ questo l’annuncio del progetto di rivoluzione nel mondo della fruizione della Cultura in Italia lanciato dal ministro pentastellato Alberto Bonisoli, che sottolinea come in futuro, e cioè dopo l’estate, il governo non imporrà nessuna apertura gratis ai direttori dei musei, che potranno a loro discrezione decidere se aprire le porte di pinacoteche e luoghi d’arte ai visitatori e turisti. La notizia ha scatenato reazioni polemiche nelle opposizioni, tanto che il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, ha commentato: ‘E’ già pronto lo slogan, meno cultura per tutti”.
il ministro della Cultura Alberto Bonisoli parlando alla Biblioteca nazionale a Napoli ha annunciato cosa accadrà dopo l’estate, quando non ci saranno più giorni predisposti per poter visitare gratis musei e luoghi d’arte statali come, ad esempio, la Pinacoteca di Brera, le terme di Caracalla, il Colosseo, gli Uffizi a Firenze o gli scavi di Pompei.
”Lascerò maggiore libertà ai direttori: se un direttore vuole mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, è l’obbligo che non funziona”, ribadisce Bonisoli che prova a spiegare: “Faccio un esempio: a novembre chi va a Pompei? Magari a novembre va bene, apriamo gratis anche tutte le domenica. Ma quando sono costretto ad aprire gratis la prima domenica di agosto – spiega il ministro – con migliaia di stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi a farli entrare gratis. Non avete idea dei commenti che sento a livello internazionale. Non capiscono questa strategia e non l’apprezzano. Rischiamo di svalutare”.
Dario Franceschini, ex ministro dei Beni culturali, è intervenuto con una replica all’annuncio del ministro Bonisoli direttamente su Facebook: “Il ministro Bonisoli ha annunciato oggi l’eliminazione delle prime domeniche del mese gratuite nei musei. In questi mesi ho scelto di non parlare del ministero che ho guidato per 4 anni e di non commentare le scelte e i programmi del mio successore. Mi è sembrato giusto per correttezza nei confronti di chi inizia una esperienza”.
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“Ma questa volta non posso tacere perché le domeniche gratuite non sono una cosa che riguarda me un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone dall’estate del 2014 ad oggi, centinaia di migliaia da sud a nord ogni volta, gran parte delle quali è andata in un museo per la prima volta nella vita portandoci i figli o i nipoti, gran parte dei quali ha provato la gioia di poterlo fare senza gravare su un bilancio familiare difficile e pieno di cose da sacrificare – continua Franceschini – Le prime domeniche del mese hanno trainato l’aumento dei visitatori a pagamento, hanno avvicinato i cittadini ai musei delle loro città, hanno convinto comuni e privati a uniformarsi all’iniziativa coi loro musei. Perché smettere, ministro Bonisoli? Ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani”.
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