Il Guardasigilli Carlo Nordio ha firmato la richiesta della Procura per perseguire penalmente Lanfranco Cirillo, meglio noto come “l’architetto di Putin”. Il professionista sarebbe imputato di diversi reati di contrabbando doganale e falso in atti pubblici. Lo scorso gennaio la Russia aveva rispedito al mittente la richiesta del nostro Paese di poterlo processare, poiché secondo lo Stato, essendo ormai cittadino russo, non esistevano più i presupposti. La Procura di Brescia, tuttavia, non ha mollato la presa, chiedendo al ministro Nordio di rimuovere la condizione di improcedibilità come dall’articolo 9 del codice di procedura penale.
Decisamente brutte notizie per l’architetto di Vittorio Veneto, amatissimo dall’elite russa, Lanfranco Cirillo, meglio noto anche come “l’architetto di Putin”. Oggi il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha firmato la richiesta di perseguimento penale nei suoi confronti, dando quindi la possibilità alla Procura di Brescia per perseguirlo. Una decisione che non farà di certo felice la Russia, che nel gennaio di quest’anno aveva avvisato il nostro Paese circa l’assenza dei presupposti per un suo fermo, in quanto ormai cittadino russo. Cirillo è indagato per reati di falso in atto pubblico e contrabbando doganale. I pm del capoluogo lombardo avevano quindi chiesto al Guardasigilli di togliere l’improcedibilità come da ex articolo 9 del c.p.
Carlo Nordio a firmato la richiesta della Procura per perseguire penalmente Lanfranco Cirillo, architetto di Putin e altri oligarchi russi. L’uomo è imputato per plurimi reati
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio oggi ha firmato la richiesta della Procura di Brescia di poter perseguire a livello penale l’architetto Lanfranco Cirillo, professionista amatissimo da ricchi e oligarchi russi. Proprio la Russia, nel gennaio di quest’anno, aveva respinto le richieste di poter imputare l’uomo, in quanto ormai cittadino russo.
Il 64enne è imputato per diversi reati riguardanti il contrabbando doganale e il falso in atto pubblico. Cirillo è anche “accusato” di aver richiesto la cittadinanza russa per sfuggire ai controlli del fisco italiano. Per questo motivo e le ingerenze russe, i pm hanno chiesto a Nordio di togliere l’improcedibilità prevista dall’articolo 9 del codice di procedura penale. Richiesta accolta ora dal Guardasigilli. Ma chi è Lanfranco Cirillo?
Chi è Lanfranco Cirillo, l’architetto amato dall’entourage di Putin, titolare di una fortuna in Russia
Lanfranco Ivanovich Cirillo, 64 anni, è dall’agosto scorso che si scontra con la giustizia italiana, e si è sempre proclamato innocente. Geometra, autodefinitosi architetto, figlio di un militare di carriera stabilitosi a Vittorio Veneto, inizia a produrre mobili per ufficio all’inizio degli anni Ottanta.
Tempo meno di dieci anni, e l’azienda si allarga, trasformandosi nella Elleffe. Quando scoppia la Guerra del Golfo, Cirillo si sposta in Kuwait prima e poi a Mosca. È proprio nella capitale russa che inizia la sua inarrestabile ascesa, riciclandosi come arredatore di interni e ottenendo subito l’approvazione degli oligarchi, dei quali azzecca il gusto per l’opulenza e il lusso sfrenato.
Tra i suoi clienti, Elena Baturina, moglie del potente ex sindaco della capitale russa, e Vagit Alekperov, presidente della compagnia petrolifera Lukoil. Nel 2005, poi, arriva la consacrazione, quando fonda con un costruttore giordano la Stroygazkomplekt: sarà la società di Cirillo ha costruire la cosiddetta Dacia di Putin, che nel 2014 gli conferirà la cittadinanza russa con un decreto ad hoc.
Enorme la fortuna da lui accumulata e ora, in parte, sequestrata nell’agosto scorso dalle forze dell’ordine italiane, che hanno bloccato beni per un totale di 140 milioni di euro, comprendenti opere d’arte di De Chirico, Fontana, Picasso e Cezànne, solo per citarne alcuni. E ancora, ville, yacht, gioielli e centinaia di migliaia di euro in contanti.
Lui continua tuttavia a professarsi innocente, e lo scorso gennaio ha anche voluto spiegare le sue ragioni, partecipando a una trasmissione tv in collegamento video dal suo appartamento al 51esimo piano dell’Imperia, grattacielo di Mosca.
“Non quindi che io non voglia tornare in Italia: in realtà essendo anche cittadino russo, in presenza di mandato Interpol e in mancanza di richiesta di estradizione da parte dell’autorità giudiziaria italiana, non posso tornare in Italia. Come cittadino russo devo infatti rispettare anche le leggi e le decisioni della Federazione Russa” ha detto durante la messa in onda.