Il ministro Daniela Santanchè è indagata per falso in bilancio per la società Visibilia. Lei controbatte che è tutto falso e che è pronta a querelare.
Daniela Santanchè nega assolutamente di essere indagata per frode in bilancio. Il ministro del turismo, infatti, rifiuta qualsiasi coinvolgimento nella questione legata a una cartella esattoriale non pagata, legata alla società Visibilia che creò e poi vendette. Ecco i dettagli della questione e la risposta fornita dal neo ministro del turismo del governo Meloni.
Daniela Santanchè indagata per falso in bilancio: “Pronta a querelare”
Il ministro del Turismo afferma che non è assolutamente vero che è indagata per falso in bilancio, in relazione alla società Visibilia. La neo ministra del turismo del Governo Meloni, infatti, spiega la sua versione dei fatti, scagliandosi, principalmente, contro i giornalisti che, secondo lei, raconterebbero solo falsità pur di vendere qualche copia in più.
La Santanchè ha tenuto a precisare che la società in questione è stata realizzata da lei ma che, poi, è stata venduta. Pertanto, sarebbe responsabilità dei nuovi soci far fronte alla citata cartella esattoriale.
Inoltre, il ministro si dice pronta ad avviare querele, mediante i suoi avvocati, visto che tutto quello che è stato raccontato sul suo conto sarebbe falso. Pertanto, annuncia azioni legali al fine di chiarire che non c’è alcun coinvolgimento della sua persona nella vicenda.
I giornalisti raccontano bugie
Il neo ministro del turismo, inoltre, ha tenuto a precisare che sarebbero stati i giornalisti a scrivere “cose che non hanno fondamento” e che, visto che raccontano menzogne, ha deciso di iniziare a querelare chi avrebbe raccontato il falso.
Come lei stessa sottolinea, questa volta si scatenerà, poiché sono state diffuse notizie non vere sul suo conto. Pertanto, saranno intraprese azioni legali, nonostante – come lei stessa ricorda – non abbia mai querelato alcun giornalista prima d’ora.
Inoltre, la ministra afferma che i giornalisti scrivono informazioni mendaci, pur di vendere più copie dei giornali per i quali lavorano, definendo tale atteggiamento, dal suo punto di vista, come “scandaloso e schifoso“.
Insomma, non le ha mandate, di certo, a dire la Santanchè che si è difesa con estrema forza da quanto è stato scritto dai giornali in merito alla vicenda di Visibilia. Starà, ora, alla procura comunicare se il ministro del turismo è indagato o meno e capire, di conseguenza, come evolveranno i fatti in merito a questa delicata circostanza.