Una storia d’amicizia, che però è anche amore, nel senso più ampio del termine. Sì, perché lui, Franck, è un omosessuale ignorato da tutti, solitario nel suo romanticismo, incapace di adattarsi alla società tradizionale, mentre lei, Billie, è una ragazzina proveniente dal “quarto mondo” – come dice il prof a scuola – dove ci sono la povertà, la sporcizia, le mani alzate. Così, quando finalmente questi due piccoli adolescenti della campagna francese si incontrano in terza media per un compito teatrale da svolgere insieme, il loro è l’incontro di due solitudini, due anime affini nella propria impossibilità di essere felici.
Tra Billie e Franck, così distanti per ceto sociale e ambizioni, per esperienze di vita e personalità, nasce in quel frangente – tra i versi di una storia d’amore letteraria che li catapulta dentro un’esistenza immaginaria decisamente più adatta a loro – un legame destinato a durare per sempre, ma non di quelli convenzionali. Ci si aspetta che prima o poi i due amici finiscano per amarsi davvero (e in un certo senso è così, perché l’happy ending romantico non manca), eppure l’amore tradizionale per l’autrice Anna Gavalda doveva apparire ben poca cosa rispetto a questo sentimento così profondo, diverso e delicato che è riuscita a costruire tra le pagine de Il mio piccolo principe.
Perché di fatto lui non diventerà mai etero e lei non si trasformerà mai in una brava ragazza, eppure tutto questo poco conta di fronte a un volersi bene che supera qualunque limite, tanto da finire a racchiudere in sé il concetto di famiglia. Ed è proprio qui che la Gavalda ci vuole portare a riflettere: che cos’è realmente una famiglia? Quella falsa e infelice di Franck, quella inetta e cinica di Billie, oppure quella che due adolescenti – e poi due adulti – riescono a costruirsi insieme, ognuno per la propria strada, ma insieme?
Il mio piccolo principe è un romanzo che genera un profumo di speranza dentro una cornice di squallore: una storia come tante ne potrebbero capitare davvero, dove i protagonisti non sono il bellimbusto, coraggioso e ammirato da tutte le donne, e la fragile brava ragazza che ha bisogno di essere salvata. Qui anzitutto i ruoli sono invertiti, perché dei due il cuore delicato e sognatore è quello di Franck, mentre Billie è una combattente nata, disposta a tutto pur di salvarsi la pelle e saldamente disillusa nei confronti del proprio futuro. Inoltre, nessuno dei due è un eroe: questa è piuttosto una coppia verosimile di adolescenti disagiati e problematici, che tuttavia riescono a trovare il proprio posto nel mondo, appoggiandosi l’uno all’altra attraverso quell’amore che appunto va oltre l’ordinario.
Edito in Italia da Frassinelli, il libro arriva negli scaffali dopo una serie di romanzi a firma di Anna Gavalda tutti diventati successi internazionali. Lei è originaria di Parigi – città che appare come un sogno sfuggente all’incirca a metà del libro, per poi in seguito diventare la realtà in cui il successo dei protagonisti finalmente riuscirà a concretizzarsi – ma vive nella campagna nei dintorni di Roma, pubblicando racconti e romanzi. Scorrevole, leggero e al tempo stesso ricco di riflessioni, il suo ultimo lavoro è appena arrivato in libreria.
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