Si chiamava Giulia di Sabatino, aveva soltanto 19 anni, e nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre è morta precipitando già da un cavalcavia della provinciale 262, che collega Giulianova a Montone, e schiantandosi sull’autostrada A14, tra i caselli di Mosciano e Val Vibrata, in Abruzzo. Omicidio o suicidio? Le cause dell’incidente sono ancora sconosciute. Le indagini sono corso e si stanno muovendo in tutte le direzioni.
Quella di Giulia è stata una fine atroce: quel che restava del suo corpo è stato ritrovato la mattina del primo di settembre, intorno alle 5.30, sull’A14, nelle vicinanze della stazione di servizio Tortoreto est. Purtroppo il corpo, nel corso della notte era stato talmente dilaniato dai ripetuti passaggi delle auto e dei tir, che le prime segnalazioni parlavano di brandelli animali al bordo dell’autostrada.
Ad oggi la sua morte è un enigma irrisolto.
‘Le indagini mirano a ricostruire cosa sia accaduto alla 19enne deceduta – capelli ramati, corporatura esile, alta oltre 1 e 70, vestita con jeans scuri, scarpe da ginnastica e una maglietta nera e bianca con pallini rossi – nel lasso di tempo fra le 0.30 e le 5.30 del 1° settembre 2015, acquisendo informazioni da persone che l’abbiano incontrata o che, transitando sull’autostrada, si siano imbattute nel suo cadavere o che su automezzi abbiano scorto tracce di sangue o tessuto’.
L’appello della Procura di Teramo è chiaro: è importante ottenere più informazioni possibili da chi ha avuto modo di imbattersi nel cadavere della giovane ragazza o l’ha incontrata prima che giungesse sul cavalcavia incriminato.
L’obiettivo del pm Irene Scordamaglia e del procuratore Antonio Guerriero è scoprire come Giulia sia precipitata dal cavalcavia nel cuore della notte.
Al momento, le ipotesi di reato sono istigazione o aiuto al suicidio, ma ancora non è stato identificato alcun indagato.
La polstrada di Città Sant’Angelo (Pescara) ha ascoltato diverse testimonianze e ha visionato i filmati di una telecamera che riprendono la giovane mentre si aggira vicino a un bowling, a 3 chilometri da casa, intorno alla mezzanotte.
E’ spuntata anche la dichiarazione di uno sconosciuto che pare le abbia offerto un passaggio in scooter dal bowling verso il cavalcavia, dove l’avrebbe lasciata intorno alle 12.30.
Il giovane, della sua stessa età, ha poi scritto un messaggio sul suo profilo Facebook:
‘È stato un piacere darti un passaggio, buona notte fiorellino’.
Da quel momento c’è un gap di cinque ore, che ad oggi è rimasto senza risposta.
I genitori quella sera aspettavano Giulia per festeggiare il suo diciannovesimo compleanno. Lei è uscita dalla pizzeria di Tortoreto dove lavorava, verso le 23.30, è ritornata a casa di nascosto, ha lasciato lo stipendio, borsa, documenti e cellulare ed è uscita nuovamente.
Forse era tornata a turbarla qualche brutto pensiero (Giulia aveva sofferto in passato di una piccola depressione), oppure ‘Qualcuno potrebbe averle fatto delle avances che lei ha rifiutato’, una delle ipotesi che non consentono di archiviare il caso come suicidio.
Ma anche l’ipotesi suicidio sembra vacillare, ascoltando le parole del cugino Andrea:
‘Chi sa qualcosa, o ha visto qualcosa, parli. Ci aiuti a capire chi può averle fatto male. Lei aveva prenotato un biglietto di sola andata per Londra e sarebbe partita il 3 ottobre per raggiungere la sorella. L’aspettava un lavoro. Una nuova avventura. Com’è possibile che abbia voluto togliersi la vita?’.
Anche il padre chiede senza remore: ‘Chi sa, parli’.
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