Anna Moana Rosa Pozzi, al secolo Moana Pozzi, incarna senza tempo l’emblema di libertà ed emancipazione.
Moana non è stata soltanto una pornostar, ma è stata anche una pornostar. Ammaliante e sensuale, senza mai risultare volgare. Capace in pochissimo tempo di cambiare la mentalità italiana degli anni a cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta. Una vera e propria battaglia, la sua, contro il retaggio culturale e lo stereotipo. Morta nel fiore della carriera e dello sdoganamento del porno il 15 settembre del 1994, Moana Pozzi è destinata a rimanere nel mito.Tutti sanno chi è e chi è stata. Unica e di classe, dotata di una personalità decisamente in antitesi con la professione che aveva scelto di svolgere. Un’eleganza comune a poche. Un’eleganza che ha fatto di lei uno status symbol.
E proprio alla storia di Moana Pozzi e ai suoi segreti e misteri è stata dedicata una docuserie, disponibile su Discovery plus dal 29 luglio.
Di Moana Pozzi è stato scritto e detto di tutto. Dei suoi amanti, della sua vita al limite, dei suoi contatti, veri o presunti, con i servizi segreti. Ma c’è un passaggio sottovalutato dai più. Il segreto del suo successo e del mito che ha contribuito a creare anche dopo la sua morte passa attraverso ciò che lei era in grado di trasmettere oltre le parole. Con il corpo, e non soltanto quando si esibiva negli spettacoli a luci rosse.
Il linguaggio del corpo, cioè quello che noi comunichiamo attraverso i gesti e le espressioni, e che dunque ha a che fare con i segnali non espressi verbalmente, completa e arricchisce la comunicazione verbale. Questo perché ciò che diciamo viene rafforzato, o demolito, attraverso i messaggi che più o meno inconsciamente veicoliamo attraverso il contatto visivo, le espressioni facciali, i gesti e gli altri elementi della comunicazione non verbale. Quindi, si tratta di un tipo di linguaggio che ci consente di esprimere emozioni e stati d’animo in modo immediato. Ma soprattutto evidente, anche davanti ad occhi non esperti. In soldoni, il modo in cui ci comportiamo e ci muoviamo può influenzare le modalità con le quali chi si interfaccia con noi ci percepisce.
Il linguaggio del corpo di Moana Pozzi, donna sensuale e carismatica, è sempre stato ricco di fascino e magnetismo. Anche oggi, a distanza di quasi trent’anni dalla sua morte. Il suo modo di comunicare ha sicuramente fatto la differenza sia nelle sue interazioni sociali che in quelle professionali. Il linguaggio del corpo, difatti, rappresenta una parte fondamentale dei messaggi che intendiamo veicolare. In termini pratici, la nostra espressione facciale, il contatto visivo e la gestualità consentono di stabilire relazioni significative con le persone. E contribuiscono certamente a lasciare un’impressione positiva sugli altri. Non è un caso che le persone con un linguaggio del corpo carismatico ed autentico si mostrino più persuasive ed influenti come leader. Capaci di attrarre a sé gli altri
Il segreto della sua immortalità è passato, e passa, attraverso la combinazione di posture aperte, gesti, contatto visivo, e paradossalmente, anche attraverso il suo sorriso. Un sorriso genuino, oltre che incredibilmente seducente ed erotico.
Anzitutto, quanto allo sguardo, Moana in tutte le sue apparizioni televisive ha sempre mantenuto un contatto visivo intenso e penetrante. Il suo sguardo è sempre stato espressione di sicurezza e interesse. Capace di catturare e catalizzare l’attenzione degli altri. E per instaurare con gli stessi una profonda connessione emotiva. Motivo per il quale ha calcato prestigiosi salotti tv. Da quelli di Pippo Baudo a quelli di Fazio passando per Marzullo.
Il suo stesso sorriso era contagioso e dilagante, capace di trasmettere affabilità.Così come lo era la sua postura. Sempre eretta, con le spalle aperte e il petto in fuori. Una postura tipica delle persone persuasive, che riflette fiducia e presenza positiva. La postura aperta è infatti in grado di comunicare disponibilità e accoglienza. Quindi sì, Moana Pozzi era una donna accogliente.
I suoi movimenti del corpo sono sempre stati misurati e fluidi in ogni sua apparizione. Sensuale ed elegante, ha sempre fatto ricorso ad una gestualità armoniosa per comunicare e accentuare il messaggio che di volta in volta voleva comunicare.
Un volto è vivace e coinvolgente, riflettendo ciò che sta provando. Allo stesso modo, la sua andatura è elegante. Moana aveva una camminata sicura e fluida. Anche il linguaggio paraverbale racconta molto di Moana.
In questo senso, il linguaggio paraverbale è un elemento potente della comunicazione che va oltre le parole pronunciate. Questo, infatti, si riferisce a tutti quegli elementi non verbali della comunicazione che accompagnano il discorso, includendo il tono, il volume, la velocità, l’intonazione, le pause e tutti gli altri elementi legati alla voce. Aspetti del linguaggio che svolgono quindi un ruolo determinante nella comunicazione. Ciò perché la loro importanza deriva dal fatto che possono influenzare in maniera importante il significato e l’interpretazione di ciò che viene detto.
Moana ha da sempre fatto un uso appropriato di pause, cambi di tono e di volume proprio con la chiara intenzione di enfatizzare le sue parole, per rimarcare il significato di ogni sua frase. Probabilmente, Moana non aveva seguito alcun corso. Le veniva naturale, lo aveva innato. Quel che è certo che i modi con i quali comunicava attraverso la voce hanno influenzato le modalità con le quali il suo pubblico percepiva il suo personaggio ed il suo modo di essere. Sicuramente convincente rispetto a tanti suoi punti di vista. Calda e melodiosa, come lei. Sempre affascinante. Capace di trasmettere, seppur attraverso uno schermo, un sentimento di affetto.
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