Dopo un bel po’ di tempo torniamo a sentir parlare di morbillo, malattia che sta spaventando il Regno Unito, dove si parla di epidemia.
Gli esperti indicano che questa potrebbe mettere a rischio il Paese con 160mila casi, specialmente a Londra. La capitale infatti ha i tassi più bassi di copertura vaccinale, anche a causa della bufala del legame fra i vaccini e l’insorgenza di problemi autistici.
Da un po’ di tempo il morbillo è tornato a spaventare e lo sta facendo prepotentemente soprattutto nel Regno Unito, dove gli esperti parlano di una possibile epidemia che potrebbe coinvolgere fra le 40mila e le 160mila persone.
L’allarme è stato lanciato dalla Uk Health Safety Agency, che ha pubblicato un documento sulla valutazione dei rischi nel Paese, dove già ci sono molti casi di morbillo accertati. Il pericolo maggiore è a Londra, dove c’è il tasso più basso di copertura vaccinale, anche a causa della ricerca condotta nei primi anni Duemila, condotta dal medico Wakefield, secondo cui tale vaccino portava all’autismo.
L’obiettivo dell’Oms era quello di raggiungere il 95% della copertura, con due dosi di vaccino contro morbillo, rosalia e parotite, questo per mantenere il controllo della patologia fino a raggiungere l’eliminazione completa. Purtroppo però questo obiettivo è molto lontano e la fascia di età più soggetta al morbillo, ovvero fra i 19 e i 25 anni, è paradossalmente proprio quella più vulnerabile perché appunto per la maggior parte scoperta.
Attualmente i dati hanno evidenziato che circa 1 bambino su 10 nel Regno Unito, arriva all’età scolare senza essere protetto contro il morbillo e sulle base delle proiezioni il rischio dell’epidemia non è considerevole, il maggiore rischio c’è solo nella Capitale.
Qui infatti la maggior parte dei bambini ha completato il ciclo solo a 5 anni, ci sono poi differenze legate all’etnia, a condizioni economiche e zone di residenza. Ancora, alcune comunità con minoranze religiose, migranti e cultori di pseudoscienze, sono ancora più scoperti.
Il morbillo è un’infezione molto grave che può portare a complicazioni serie, specialmente nei bambini piccoli e in quelli che hanno un sistema immunitario debole. Incredibile pensare come la cattiva informazione possa aver provocato la situazione attuale, ad ogni modo ha comunque contribuito in larga parte a spingere i genitori a respingere il farmaco.
Il presunto legame fra vaccinazioni e autismo è stato ampiamente smentito dalla scienza però la notizia non passa mai di moda, proprio per questo stanno tornando malattie che avevamo sconfitto da tempo.
Il vaccino in questione è quello trivalente (contro morbillo, rosalia e parotite) ed è stato oggetto di diverse indagini in cui le autorità sanitarie hanno valutato se davvero ci sia un correlazione con l’insorgenza dell’autismo. Alcune sono iniziate dopo la segnalazione di genitori che sicuramente sono stati influenzati in parte dalla frode scientifica di cui abbiamo parlato prima.
Non c’è alcuna prova scientifica che il vaccino sia correlato all’autismo, a ribadirlo è stata la Società Italiana di Pediatria. A fargli eco, il ministro della Salute e molti altri esperti.
Purtroppo Andrew Wakefield ha fatto un danno enorme fra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, quando teorizzò che appunto il vaccino trivalente portava a patologie come l’autismo e malattie infiammatorie croniche intestinali.
I suoi studi non vennero inizialmente analizzate dalle autorità sanitarie ma delle indagini giornalistiche sì e proprio il Sunday Times dimostrò che quello che ormai è un ex medico britannico, aveva falsificato i risultati delle ricerche per favorire la causa di un avvocato contro alcune case farmaceutiche. Wakefield aveva ricevuto soldi per alterare i risultati della ricerca, in questo modo poteva anche dare supporto scientifico alle sue tesi.
Aveva addirittura prodotto dei farmaci singoli per sostituire quello trivalente. Tutte le sue tesi vennero largamente smentite ma il vaccino, introdotto dal 1971, divenne anche per questi motivi, un nemico della salute e le teorie del medico sono state le cause principali della diminuzione della copertura in Gran Bretagna, con un conseguente aumento di casi e decessi.
A quasi 30 anni di distanza il controverso studio effettuato su 12 bambini, ancora torna a mostrare i suoi effetti dannosi. Gli autori della ricerca voluta dal medico inglese, parlavano di malattie gastrointestinali, regressione nello sviluppo in bambini precedentemente normali e altri sintomi molto gravi e allarmanti. È chiaro che un quadro simile portò al crollo delle vaccinazioni in Inghilterra e a un’epidemia di morbillo, quella che potrebbe ripresentarsi a breve perché ancora molti credono in queste teorie nonostante siano state smentite e lo studio ritirato nel 2010.
Purtroppo lo studio che portò alla radiazione dell’uomo dall’albo dei medici a causa delle modalità per nulla etiche in cui venne condotto, continua ad avere i suoi effetti negativi che per trascinamento sono stati estesi anche ad altre patologie come il Covid 19. In merito a questo Wakefield ha sostenuto che la pandemia era finta e nessuno avrebbe dovuto vaccinarsi.
Noi come redazione non possiamo dare consigli in materia di farmaci né fornire supporti scientifici, però seguiamo la raccomandazione dei medici e consigliamo di rivalutare il vaccino come uno strumento di prevenzione insostituibile. Per questo è nato e purtroppo ultimamente è stato molto penalizzato, non dobbiamo dimenticare però che è un’arma vincente fondamentale e un gesto d’amore per la salute, specialmente in sistemi immunitari fragili come quelli die bambini.
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