Sono passati circa 30 giorni da quando si è dato il via alle richieste per i nuovi bonus per le auto ibride plugin ed elettriche. Si tratta di agevolazioni che sono quasi del tutto inutilizzate.
Adolfo Urso, il ministro dell’industria del Made in Italy è decisamente convinto che anche in Italia possa essere vinta questa sfida anche se è necessario che l’Unione Europea faccia la sua parte.
Non ha avuto il successo sperato la diffusione delle auto elettriche anche se il governo ha stanziato numerose agevolazioni. L’ultimo finanziamento, ossia l’ecobonus, è stato reso pubblico da circa un mese ed è stato utilizzato soltanto per l’acquisto di auto ibride o benzina e gasolio a bassi missione. Quelli invece dedicati alle auto ibride plugin e alle auto elettriche sono rimasti quasi intatti.
Il 10 gennaio i concessionari hanno iniziato con le varie prenotazioni. Nel 2023 hanno ottenuto un ottimo successo i fondi messi a disposizione per l’acquisto di auto ibride o benzina e gasolio con emissioni basse.
È andato a ruba anche il fondo di 5 milioni messo a disposizione per l’acquisto di ciclomotori e motocicli non elettrici. Il governo aveva messo nel piatto anche un fondo di 35 milioni di euro per incentivare l’acquisto dei veicoli elettrici a due ruote, un incentivo che si è ridotto di un terzo.
Situazione ben diversa invece è ciò che concerne i fondi per le auto ibride plugin i quali sono stati utilizzati pochissimo, passando da 235 milioni a 218 milioni. Una condizione analoga è quella che riguarda i fondi per le auto elettriche che sono diminuiti da 190 milioni a 173 milioni.
Adolfo Urso, il Ministro delle imprese del made in Italy, è intervenuto per cercare di far chiarezza e scoprire per quale motivo gli italiani non sono interessati all’acquisto di auto ibride plugin oppure di auto elettriche.
Il politico ha affermato che l’Italia ha tutte le potenzialità per vincere la sfida anche se necessita che l’Europa si muova verso la stessa direzione così da indirizzare tutte le risorse su quegli investimenti il cui scopo è quello di rafforzare il sistema produttivo.
Urso ha parlato quindi di “investimenti sulle catene di valore, sui chip e semiconduttori, sull’intelligenza artificiale, sulla tecnologia green, sulle batterie elettriche, su tutto quello che può consentire la riconversione produttiva di un settore così significativo per il nostro sistema industriale che è l’automotive”.
Durante un’intervista rilasciata ai microfoni di una radio, il ministro ha voluto spiegare che l’Italia risulta essere in ritardo per quanto riguarda la transizione nel mondo delle vetture e che quindi è molto importante premere solo l’acceleratore anche se l’Europa impone dei modi e dei tempi che non coincidono con la realtà italiana.
A questo riguardo Urso afferma “Con questi tempi e queste modalità c’è un rischio occupazione e un rischio lavoro. Non abbiamo il tempo per riconvertire il nostro sistema industriale, perché siamo partiti tardi e perché sono stati fatti diversi errori in passato”.
In conclusione, parlando degli incentivi delle macchine elettriche, Urso afferma che gran parte di questi sono inutilizzato proprio perché il costo delle macchine elettriche è eccessivamente elevato.
Secondo il parere del politico si tratta di veicoli possono essere acquistati soprattutto dai ceti più ricchi e che quindi in Italia è necessario realizzare una strategia non per le persone più ricche ma per il popolo intero.
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