Sarà capitato senza dubbio anche a te, dopo essere uscito di casa, di ritornare indietro per verificare di aver chiuso davvero la porta. Come mai abbiamo sempre questo dubbio? Oggi scopriamo il motivo psicologico che ci costringe a verificare per 2 volte di aver chiuso bene la porta.
Perché sentiamo sempre l’esigenza di verificare, più di una volta – di solito 2- di aver chiuso bene la porta di casa? Non è una ragione banale. Ecco il motivo psicologico che si nasconde dietro questa nostra abitudine che spesso ci fa pensare a un disturbo ossessivo compulsivo.
Ti sarai domandato sicuramente perché, alcune volte, la tua mente sembra “costringerti” a mettere in atto dei comportamenti curiosi che spesso vengono confusi con disturbi e ossessioni.
Alcuni lo sono per davvero. Hai mai sentito parlare del disturbo ossessivo compulsivo? Si tratta per l’appunto di un disturbo che colpisce il 2,5% della popolazione. In che cosa consiste? Nell’eseguire delle compulsioni che in alcuni casi, quelli più gravi, possono arrivare a limitare una persona nella sua quotidianità.
Un soggetto che soffre di DOC, questa la sigla per indicare il disturbo ossessivo compulsivo, si ritrova a compiere sistematicamente azioni o comportamenti temendo spesso che qualcosa di brutto possa succedere a sé stesso o a chi si ama, se non si eseguono gli “ordini” della mente.
Ci sono persone, per esempio, che sviluppano delle vere e proprie ossessioni religiose, altre relazionali o somatiche. Attenzione. Non sempre si tratta di disturbi i quali devono necessariamente essere diagnosticati da medici come psicologi o psichiatri. In alcuni casi, si tratta solo di curiose abitudini dietro le quali c’è però sempre una spiegazione psicologica.
Per esempio, a te è mai capitato di verificare per ben 2 volte che la porta di casa sia stata effettivamente chiusa bene? Se sì, continua a leggere perché oggi scoprirai la motivazione che si nasconde dietro questo comportamento.
È successo sicuramente anche a te di salire in macchina, pronta ad andare a lavoro o al supermercato e di ritornare indietro per verificare di aver chiuso davvero bene la porta. Perché ci comportiamo così? C’è una ragione psicologica che si nasconde dietro questo comportamento. Quale? Lo scopriamo insieme.
A svelare il mistero è uno studio condotto dall’Università della Concordia in Canada. I risultati della ricerca, pubblicati sul Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders hanno dimostrato che nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi ossessivi collegati all’ansia. Chi mette in pratica questo comportamento, è generalmente una persona ansiosa, insicura e distratta. Ma non sempre.
Come ha specificato il dottor Adam Radomsky, in alcuni casi si tratta solo di azioni che si compiono così quotidianamente e meccanicamente da non prestare attenzione ad esse, al punto di arrivare a chiedersi poi, se le abbiamo effettivamente eseguite. È il caso della porta che verifichiamo talvolta per 2 volte, di aver chiuso bene.
Questo succede perché la nostra memoria a breve termine, non memorizza sempre ciò che ritiene superfluo, evitando così di occupare spazio prezioso nella nostra mente.
In ogni caso, si tratta di abitudini che possono finire col diventare però comportamenti ossessivi che richiedono poi l’intervento mirato di una terapia comportamentale.
Chi ha paura di perdere il controllo, chi è perfezionista o chi soffre d’ansia, ha una maggiore probabilità di mettere in atto questi comportamenti che possono degenerare in disturbi più seri per uscire dai quali si necessita di un supporto psicologico.
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