Ce l’ha fatta, il Napoli. Ce l’ha fatta, perché non ha fallito il secondo match point per lo scudetto. Ce l’ha fatta, e per la terza volta nella sua storia è diventata campione d’Italia, la prima volta senza Diego Armando Maradona, ma la prima volta con Victor Osimhen, che è stato uno dei traghettatori di questo successo che a inizio stagione sembrava un sogno, e che ora è realtà. Ce l’ha fatta grazie, oggi, all’attaccante nigeriano che ha segnato il gol del pareggio contro l’Udinese che gli ha di fatto consegnato il successo che si attendeva da settimane, giorni nella città all’ombra del Vesuvio.
E quindi è festa a Napoli, è festa alla Dacia Arena dove gli uomini di Luciano Spalletti hanno conquistato il punto necessario affinché lo scudetto fosse loro, è festa anche nello stadio che porta il nome di chi, prima di oggi, l’ultima volta 33 anni fa, li aveva portati in alto. Perché anche se la partita non è stata giocata nel capoluogo partenopeo, sugli spalti la gente si è comunque andata a godere lo spettacolo della squadra che ora è ufficialmente campione d’Italia. È festa anche per le strade, ovviamente, una festa iniziata da giorni, che si era fatta calda domenica, e che è stata rimandata a oggi.
Almeno nello stadio dell’Udinese, però, la festa dura poco, giusto il tempo di un’invasione di campo da parte dei tifosi azzurri perché poi arrivano gli ultras dei friulani, con cui ci sono anche degli attimi di tensione. Ma gli occhi, ora, sono tutti puntati sulla città, su quel Diego Armando Maradona in cui è Aurelio De Laurentiis, il presidente a volte pure contestato, ad aprire le danze. Fuochi d’artificio, caroselli, Napul’è di Pino Daniele animano un sogno che è stato accarezzato qualche anno fa, e che è diventato realtà oggi, a cinque giornate dalla fine del campionato che la squadra del tecnico toscano ha dominato.
I complimenti ai neo campioni d’Italia arrivano anche delle altre squadre di Serie A, oltre che dalla Lega che ha ripostato anche ai festeggiamenti per lo scudetto del Napoli, e dal mondo della politica, soprattutto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier e segretario federale della Lega, Matteo Salvini, e dalla presidentessa del Consiglio (e leader di Fratelli d’Italia), Giorgia Meloni.
L’allenatore più anziano a vincere lo scudetto, poi, ha parlato ai microfoni di Dazn, e non ha dimenticato chi è. “Per quelli abituati a lavorare duramente non si riesce a gioire nelle vittorie, è una felicità fugace. Bisognerebbe fermarsi ma è un’impostazione di vita che ti toglie qualcosa della felicità che dovresti avere“, ha iniziato Spalletti prima di parlare dei suoi tifosi perché “vedere i partenopei felici è la più grande emozione, sono loro che ti trasferiscono attraverso la loro felicità l’emozione. Il problema era arrivare attraverso questo punto qui, avevamo il sentimento di una felicità sul groppone. I napoletani hanno il diritto di gioire così“.
“Mi hanno chiesto di mantenere in primis il Napoli in zona Champions League. Volevo provare a vincere il campionato, una responsabilità per strappare il massimo da parte dei calciatori e avere una mentalità per andare avanti quest’anno. Era il secondo tempo di un percorso e abbiamo realizzato partite splendide. Qui hanno allenato Ancelotti, Gattuso e Sarri, volevo vincere lo scudetto“, ha concluso il mister partenopeo che quel sogno lo ha realizzato.
Come per lui, è diventato realtà anche per il capitano azzurro, Giovanni Di Lorenzo, che ha raccontato a Sky Sport cosa ha vissuto nella serata di oggi. “Quando abbiamo preso gol abbiamo detto: ‘No, anche stasera no’ – ha iniziato -. Vedere le immagini della festa a Napoli ci fa capire cosa abbiamo fatto. Abbiamo inseguito questo sogno da inizio anno e adesso ce l’abbiamo fatta“. Il passaggio cruciale, per lui, è stata “la vittoria per 5-1 con la Juve ci ha dato ancora più entusiasmo e autostima. Li abbiamo tenuti in distanza in classifica e abbiamo fatto capire loro che quest’anno volevano essere noi i campioni. La forza del Napoli quest’anno è stata il gruppo, non mi piace fare un nome specifico“.
Ma qualche complimento se l’è lasciato sfuggire, per Kvara, per esempio: “Arrivare al Napoli e vincere subito lo Scudetto è qualcosa di incredibile. È un ragazzo silenzioso che in campo si fa però sentire, ha determinato tante partite e ci ha dato una grossa mano quest’anno“, o per Spalletti, il mister che “è stato veramente importante, abbiamo costruito questo scudetto già dall’anno scorso, si meritava una soddisfazione del genere“.
Quanto all’autore del gol (di molti gol) che hanno portato a questo successo, Osimhen a Dazn ha detto che quella di oggi “è un’emozione fantastica per me, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo scudetto al Napoli e ci siamo riusciti, è un giorno che non scorderemo mai per tutta la vita. Ora andiamo a festeggiare col pubblico nel nostro stadio“. Questa per il nigeriano è una delle soddisfazioni più grandi della sua vita: “Non avrei saputo quantificare questa sensazione, è veramente meravigliosa. A inizio stagione eravamo sfavoriti, non molti credevano in noi ma grazie all’unione, a un grande allenatore, al presidente e chiunque è nel club siamo stati in grado di credere nello scudetto e di vincerlo. Ora ci godiamo il momento“.
Il nodo cruciale, per lui, è stata la partita vinta in casa contro la Roma, che è “una squadra forte e abbiamo lottato fino in fondo, lì abbiamo realizzato di avere i numeri per vincere questo Scudetto, grazie anche alla mentalità del gruppo“.
Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha parlato ai microfoni della piattaforma di streaming: “Sono fiero di una grande città, con un cuore enorme, una passione infinita e una grandissima civiltà. Lo scudetto è un grande riconoscimento per tutti i napoletani, anche quelli in giro per il mondo che sono legati sentimentalmente alla nostra città. Ci rivediamo in città per festeggiare“.
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