[videoplatform code=”142183583726854bf7e3d417a7″]
A sei anni dall’ottimo Questione di Cuore, il 22 gennaio 2015 Francesca Archibugi torna con Il Nome del Figlio, una commedia tratta dalla piece teatrale Le Prénom di Alexandre de La Patelliere e Matthieu Delaporte, che aveva già ispirato il film francese Cena tra Amici. A interpretare la pellicola un ricco cast formato da Alessandro Gassman, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Micaela Ramazzotti e Rocco Papaleo.
Il Nome del Figlio racconta le vicende di una coppia alle prese con la dolce attesa del primo figlio: Paolo (Alessandro Gassman), simpatico ed estroso agente immobiliare, e Simona (Micaela Ramazzotti), bellissima autrice di un romanzo piccante che ha riscosso grande successo. Oltre a loro ci sono Betta (Valeria Golino), sorella di Paolo, insegnante con due bambini, apparentemente quieta nella vita familiare, e Sandro (Luigi Lo Cascio), suo marito, raffinato scrittore e professore universitario precario. E infine l’amico d’infanzia Claudio (Rocco Papaleo), eccentrico musicista che cerca di mantenere in equilibrio gli squilibri altrui. Una sera si riuniscono tutti e cinque per quella che sembra essere la solita cena allegra tra amici che si frequentano e si sfottono da quando erano bambini, ma una semplice domanda sul nome del figlio che Paolo e Simona stanno per avere, provoca una discussione politica e sociale che porterà a sconvolgere una serata serena.
Il film della Archibugi riprende in sostanza tutto il percorso narrativo della commedia francese Le Prénom (è invece piuttosto distante dalla prima trasposizione cinematografica Cena tra Amici), trasformando ogni singolo personaggio nel suo omologo italiano. Il Nome del Figlio diventa così una buona occasione per parlare del nostro Paese e, soprattutto, del contrasto destra-sinistra che lo ha attraversato con molta chiarezza negli ultimi venti anni dopo la ‘discesa in campo’ dell’ormai ex Cavaliere: una divisione che non è rimasta sulle sponde opposte di due continenti lontani, ma si è insinuata all’interno di uno stesso nucleo familiare o tra gente che aveva condiviso il banco di scuola o le canzoni più amate. E che quindi entra con prepotenza e tenerezza anche dentro le vite private dei cinque protagonisti di Il Nome del Figlio che pur si vogliono molto bene.
‘Questi personaggi sono tutti, ognuno a suo modo, ammalati del desiderio struggente di fermare il tempo‘, ha spiegato la regista Francesca Archibugi, ‘Fanno fatica ad accorgersi del mondo fuori che è cambiato, nostalgici dell’infanzia per l’illusione che siano esistiti tempi migliori. I progressisti divenuti conservatori, ma sfottuti dolcemente: siamo noi. Siamo ridicoli‘.