La novità arriva dall’Università di Oxford, con l’R21/MatrixM che sarà economico ed efficace: a breve atteso l’ok dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Gli studiosi inglesi hanno dato vita a un nuovo promettente vaccino contro la malaria, che avrebbe già superato l’ostacolo clinico e adesso attende solo l’approvazione dell’Oms che dovrebbe arrivare la prossima settimana. La sperimentazione è stata fatta su 4800 bambini di quattro diversi Paesi africani; i risultati suggeriscono che il vaccino dell’Università di Oxford fornisce una protezione contro la malaria significativa.
Si chiama R21/MatrixM e la prossima settimana arriverà l’approvazione da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità. I ricercatori inglesi hanno progettato un nuovo vaccino contro la malaria che secondo quanto si apprende dovrebbe essere più efficace e anche più accessibile delle versioni adesso in commercio.
In settimana i risultati sono arrivati come preprint, ma nei prossimi giorni è attesa l’approvazione e poi il mondo sarà pronto ad abbracciare un’altra arma contro la malattia che ogni anno uccide mezzo milione di persone. L’R21 diventerebbe dopo l’RTS,S o Mosquirix (approvato nel 2021) il secondo vaccino contro la malaria e le dosi potrebbero arrivare in Arica entro la fine del 2023. Servono più dosi iniziali per l’R21 così come per l’RTS,S. Anche il nuovo vaccino induce all’immunità contro la proteina del parassita Plasmodium che causa la malattia.
Matthew Laurens della Maryland School of Medicine ha commentato la vicenda affermando che nel 2025 potrebbero essere pronte 18 milioni di dosi, ma che basterebbero a coprire il 10% dei 40 milioni di bambini a rischio nelle aree colpite. L’R21 in questo senso potrebbe aiutare ad accelerare i tempi e a fare arrivare in quantità maggiori il vaccino alle popolazioni che ne avranno bisogno.
L’R21 continentale un agente immunitario più facile da riprodurre, ecco perché anche gli sviluppatori del Serum Institute of India sono ottimisti: “La produzione in un anno possono arrivare fino ai cento milioni di dosi”.
Sono stati 4800 i bambini utilizzati per lo studio dell’R21. I pazienti hanno ricevuto tre dosi a 4 settimane di distanza l’una dall’altra. Poi una dose di richiamo è stata somministrata dopo 12 mesi. L’efficacia dicono gli studiosi potrebbe essere testata anche con ulteriori richiami. Gli effetti collaterali dicono gli scienziati sono stati pochi fino a questo momento. Cinque bambini hanno avuto crisi febbrili entro 2 giorni, dopo la somministrazione, causate dal vaccino. Gli effetti collaterali rari però, dicono gli studiosi, non sono visibili con uno studio ancora troppo piccolo ma per adesso tutto rientrerebbe nella norma.
Lo studio della fase tre dell’R21 ha previsto bambini compresi tra i 5 e i 36 mesi in Burkina Faso, Kenya, Tanzania e Mali. Oltre al vaccino è stato somministrato loro anche un trattamento profilattico con antimalarici; una chemioprofillasi stagionale. L’efficacia del vaccino, lo scorso anno, è stata segnalata al 70%.
La produzione rimane un problema per il futuro. L’RTS,S infatti è diminuito dal 56% del 2021 fino al 36% dopo 3 anni. I richiami annuali che ripristinano la protezione infatti soprattutto se somministrati con farmaci anti malaria non devono scendere di intensità ha affermato Alassane Dicko, esperto di malaria presso l’Università di Scienze, Tecniche e Tecnologie di Bamako.
Il vaccino è stato già approvato da tre Paesi, Ghana, Burkina Faso e Nigeria ma al momento bisognerà attendere il via libera da parte dell’Oms che potrebbe arrivare il prossimo venerdì.
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