, Putin ha rimosso Alexander Uss, padre della spia russa evasa dai domiciliari a Milano, dalla sua carica di governatore di Krasnoyarsk. A comunicarlo è stato lui stesso, affermando di aver ricevuto un’offerta dal presidente per continuare a lavorare a livello federale.
Alexander Uss, padre di Artem Uss, ha pagato per l’evasione del figlio. A quanto pare Putin lo ha rimosso dal suo incarico. Da tempo il governatore detiene l’accusa di aver guadagnato molti soldi grazie alla sua attività politica.
Alexander Uss, padre della spia russa Artem Uss, evaso dai domiciliari a Milano, ha pagato per il gesto del figlio.
Putin ha deciso di rimuoverlo dal suo incarico di governatore di Krasnoyarsk. Acomunicarlo è stato stesso lui, affermando:
“Ho avuto un incontro con il presidente e ho ricevuto un’offerta per continuare a lavorare a livello federale”.
Probabilmente l’uomo ha pagato in questo modo il prezzo di essere riuscito a far rientrare il figlio in patria. Inoltre egli è stato anche accusato di aver guadagnato molti soldi grazie alla sua attività politica, permettendo al figlio di diventare milionario grazie allo sfruttamento di miniere di carbone e di foreste.
In ogni caso, nonostante la rimozione dal suo ruolo, Alexander Uss continuerà a lavorare in politica a livello federale. Questo perché il silenzio suo e quello del figlio sono troppo preziosi per la Russia.
Da quanto scritto all’interno del mandato di cattura americano, la famiglia Uss è protagonista delle relazioni con la Cina, fondamentali, in questo momento, per la sopravvivenza del regime.
Artem Uss, infatti, una volta estradato negli Stati Uniti avrebbe potuto rivelare i segreti della Russia sul rifornimento di tecnologie per la produzione di missili e caccia.
Lo scorso 22 marzo, Artem Uss è evaso dai domiciliari a Milano; proprio qualche giorno prima dell’inizio del procedimento di estradizione richiesto dagli stati uniti. L’intelligence statunitense lo ha accusato di contrabbando di petrolio con il Venezuela e di esportazione illegale di tecnologie militari.
Dopo la fuga Carlo Nordio ha richiesto l’apertura di un’azione disciplinare sui giudici della Corte d’Appello di Milano, i quali hanno disposto la scarcerazione della spia russa, assegnandogli gli arresti domiciliari.
I giudici attualmente imputati sono Monica Fagnoni, Micaela Curami e Stefano Caramellino. Il ministro della Giustizia li ha accusati di “grave e inescusabile negligenza”.
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