Il padre di Saman Abbas incolpa lo Stato italiano e nega l’omicidio: le parole di Shabbar Abbas attraverso il suo avvocato a Chi l’ha visto?, dopo l’apertura del processo per l’omicidio a Reggio Emilia in cui risulta assente insieme alla moglie Nazia.
L’avvocato di Shabbar Abbas, arrestato in Pakistan e in attesa di decisione sull’eventuale estradizione chiesta dall’Italia, riferisce la versione del suo assistito al programma di Federica Sciarelli. Il padre di Saman respinge un coinvolgimento nella morte della 18enne, scomparsa e uccisa a Novellara nel 2021.
Lo Stato italiano, secondo la difesa di Shabbar Abbas rappresentata in Pakistan dall’avvocato Akhtar Mahmood, come il legale riferisce ai microfoni di Chi l’ha visto?, avrebbe “convertito la morte della figlia in un omicidio d’onore” a suo dire accusando l’intera famiglia.
Secondo il padre della 18enne, sul cui trasferimento in Italia – dove è imputato insieme alla moglie e tre parenti per l’omicidio della giovane – grava il rischio di un nulla di fatto, l’Italia avrebbe causato uno “scontro verso i musulmani e l’Islam” e avrebbe prodotto una “falsa accusa” a carico dei familiari della 18enne.
Il padre di Saman respinge ogni addebito e accusa le autorità italiane di aver costretto la figlia in una comunità, come sottolinea il suo legale, e oggi vuole che “il vero colpevole” finisca dietro le sbarre.
“Cercate il vero assassino“, aggiunge nella sua replica alla trasmissione di Federica Sciarelli.
Il processo per il delitto della giovane si celebra a Reggio Emilia e si è aperto il 10 febbraio scorso alla presenza di tre dei cinque parenti imputati (Danish Hasnain, zio della 18enne, e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq).
Sotto accusa anche i genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen (entrambi in Pakistan, la donna ancora latitante), e non è chiaro se il padre della vittima verrà estradato.
I familiari di Saman Abbas risultano accusati, a vario titolo, di omicidio e occultamento di cadavere.
Il fratello della 18enne avrebbe indicato nello zio Danish l’esecutore materiale dell’omicidio, ma l’uomo si difende dichiarandosi responsabile della sola fase del seppellimento del corpo.
I cadavere della povera Saman è stato ritrovato sottoterra in un casolare diroccato, a meno di un chilometro dalla casa di Novellara dove viveva con i genitori.
Secondo l’accusa, sostenuta dalla Procura di Reggio Emilia, Saman Abbas sarebbe stata uccisa sulla base di un piano premeditato in famiglia.
La giovane sarebbe stata assassinata, stando alla ricostruzione degli inquirenti, per essersi opposta al matrimonio combinato con un parente in patria.
Da quanto appreso dopo la scomparsa di Saman Abbas, i parenti avrebbero voluto che sposasse un cugino più grande di lei sebbene la 18enne non lo amasse.
Saman avrebbe voluto invece costruire un futuro con il fidanzato, Saqib, lo stesso che si sarebbe poi costituito parte civile nel processo a carico delle persone sospettate di essere responsabili della sua morte nell’alveo dell’inchiesta.
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