Eccoli, i primi veri sondaggi dopo l’elezione di Elly Schlein come segretaria del Partito democratico. Per Swg, che ha fatto, come sempre, la rilevazione per il tg di La7, lo schieramento della deputata italo americana ha guadagnato in una settimana più di due punti e mezzo percentuali, andando a rubare soprattutto i consensi del MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte. Bene anche il terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, che non solo non perde ma guadagna quasi un punto dal 27 febbraio.
Per quanto riguarda le forze di maggioranza, Fratelli d’Italia della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, non arretra, né cresce, a differenza, invece, della Lega di Matteo Salvini e di Forza Italia di Silvio Berlusconi che, seppur di poco, guadagnano qualcosa. Tornando al Pd, il 21% degli intervistati dall’istituto di ricerca torneranno a votare lo schieramento dem grazie all’elezione di Schlein, e per molti il partito si posterà più a sinistra di quanto non fosse prima.
L’effetto di Elly Schlein sul Partito democratico si fa vedere anche nei sondaggi di Swg per il tg di La7, e non solo, quindi, nel boom di nuovi tesseramenti online che, da quando sono stati aperti, hanno raggiunto la quota di 4mila adesioni in un solo giorno. Se già la settimana scorsa, con la vittoria a sorpresa della pasionaria di Occupy Pd contro il suo ex numero uno, Stefano Bonaccini, aveva dato uno sprint alle percentuali in crescita già da qualche tempo, con le rilevazioni di oggi, il Nazareno ha segnato il definitivo sorpasso degli ex alleati del MoVimento 5 stelle.
Dal 16,4% del 27 febbraio, ovvero l’indomani del voto nei gazebo per le primarie, i democratici sono saliti il 6 marzo al 19%, conquistando 2,6 punti percentuali che hanno svuotato soprattutto i consensi per i pentastellati di Giuseppe Conte – che adesso è anche alle prese con l’inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della pandemia da Covid del 2020. Sono loro i veri sconfitti di questi sondaggi, perché in una settimana hanno perso la metà di quanto guadagnato dal Partito democratico e sono scesi al 15,7%.
L’elezione di Schlein al posto di Enrico Letta, però, ha giovato anche al terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi che, dal 27 febbraio, e dopo vari segni negativi, è tornato a crescere recuperando terreno sulla Lega di Matteo Salvini e staccandosi da Forza Italia di Silvio Berlusconi, che invece li stava tallonando. I due ex dem, che fin da subito hanno cercato di attirare gli elettori più moderati del Pd, hanno raggiunto l’8% contro il 7,2% di una settimana fa.
Ma per due che sorridono, nelle opposizioni, ci sono altre due forze che, invece, hanno poco per cui essere felice. L’ex vice governatrice dell’Emilia Romagna, infatti, ha in parte “rubato” consensi anche all’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, che dal 27 febbraio ha perso lo 0,8% e si attesta, ora, sulla soglia di sbarramento del 3%, che diventa un’utopia per +Europa del neo segretario Riccardo Magi.
Già alle elezioni del 25 settembre, solo in due erano riusciti a farsi eleggere in Parlamento (il nuovo segretario, appunto, e il “vecchio”, Benedetto Della Vedova), ma se allora si era trattato di qualche centesimo, adesso la distanza si è fatta molto più grande perché, esattamente come i rossoverdi, si sono persi lo 0,8% dei consensi, e si è scesi al 2,1% totale, quasi a un passo da Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, in crescita dello 0,1% e fotografata, al momento, all’1,8%, che ha sorpassato Per l’Italia con Paragone, ovvero lo schieramento dell’ex senatore e giornalista pentastellato, in calo dello 0,3% e all’1,7%.
Le forze di maggioranza, di cui si è già accennato, rimangono là, quasi a guardare. Il partito della prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, Giorgia Meloni, quindi Fratelli d’Italia, resta il primo schieramento con il suo 30,7% dei consensi, ovvero gli stessi del 27 febbraio, mentre il Carroccio del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – che non ha ancora messo del tutto la faccia sulla tragedia di Cutro e che potrebbe dover arretrare sulla questione della gestione dei migranti – rosicchia uno 0,1% e arriva all’8,8%. Quanto agli azzurri del Cavaliere, racimolano lo 0,2% (e sono di fatto lo schieramento del centrodestra che guadagna di più) e sono ora al 6,6%.
I sondaggisti di Swg hanno anche domandato ai probabili (e possibili) elettori del Partito democratici che impatto ha avuto l’elezione di Schlein alle primarie, quindi oltre quelle che sono le rilevazioni. Il 47% della base è rimasta la stessa che già c’era con Letta, e quindi intende votarlo esattamente come avrebbe fatto anche prima di sapere cosa sarebbe uscito dalle urne dei gazebo, un buon 21%, però, grazie all’arrivo alla segreteria della deputata tornerà a dare la sua preferenza ai dem, mentre il 29% prima di decidere che fare vuole vedere in che direzione andrà lo schieramento con l’ex vice governatrice emiliana. Solo il 3%, invece, non darà più il suo voto al Pd.
Quanto a cosa si aspettano con la nuova segreteria, il 48% degli elettori del Nazareno credono che ci sarà un atteggiamento più deciso e coraggioso, il 47% (quindi poco di meno) hanno detto che ci sarà una linea politica più chiara, mentre il 44% si attende una maggiore sintonia con la gente comune. Percentuali molto più basse, il 34%, pensa che verrà dato maggiore spazio ai giovani, il 26% si aspetta un cambio radicale della classe dirigente e, paradossalmente, nonostante Schlein sia la prima donna segretaria del Partito democratica, solo il 19% crede che verrà dato maggiore spazio alle donne, un po’ di più (solo il 14%) di chi pensa che ci sarà un’attenzione maggiore all’operato dello schieramento a livello locale. Per contro, il 5% dei rispondenti non sa.
L’ultima domanda posta dall’istituto di ricerca per conto del telegiornale diretto da Enrico Mentana ha riguardato tutti, sia gli elettori dem, sia quelli degli altri partiti e riguardava la nuova linea politica del partito dalla segretaria al suo predecessore. Il 49% di chi voterà e ha votato il Pd con Schlein si assumerà una linea politica più di sinistra contro il 39% degli altri elettori, per il 34% dei simpatizzanti democratici, ancora, la linea sarà più innovativa e supererà il concetto di sinistra contro il 21% di chi invece non lo voterà. Tra gli elettori del Pd, ancora, solo il 6% pensa che ci sarà una sterzata meno a sinistra, contro l’8% degli altri, l’11% dei primi poi non sa rispondere, ma sono molti di più, il 32%, i simpatizzanti degli altri partiti che non ha idea di che sarà del nuovo Pd.
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