E’ pronto il piano del Governo sulla riduzione del Gas per far fronte ai tagli annunciati, solo pochi giorni fa dalla Gazprom il colosso russo. Un’ora in meno al giorno ed un grado in meno.
A rispondere alla ulteriore riduzione di forniture di Gas, dalla Russia all’Europa, era stato ieri proprio il Consiglio Europeo varando un piano emergenziale. Nel piano, accolto e promosso quasi all’unanimità con il solo voto contrario dell’Ungheria, l’azione principale ed immediata da mettere in campo era la riduzione dei consumi di Gas del 15% negli Stati membri.
All’Italia, grazie ad una campagna di approvvigionamento del Gas molto fruttuosa che vede i nostri impianti di stoccaggio colmi già al 71%, viene concessa dall’Ue un taglio dei consumi pari al 7%.
Per tenere fede all’accordo Ue e, soprattutto, per smarcarsi definitivamente dalla dipendenza del Gas russo, il Governo italiano ha stabilito una serie di interventi.
La riduzione di un grado della temperatura per quanto riguarda gli edifici residenziali siano essi pubblici o privati. Si passerà cosi dalla temperatura di 20 gradi dei nostri riscaldamenti attuali a quella di 19 gradi.
Contestualmente a questo ci sarà anche la riduzione di un’ora di riscaldamento al giorno. Misure queste, annunciate da Cingolani il Ministro per la transizione ecologica che saranno attuate per questo inverno ma, anche, per quanto riguarda gli anni successivi.
Potenziare i tre rigassificatori presenti sulla nostra penisola emerge come altro obiettivo necessario e prioritario. L’Italia, infatti, pur potendo acquistare gas liquido non sarebbe poi in grado di riproporlo sotto forma di elemento gassoso proprio a causa della mancanza di questi impianti.
Per far fronte a questa carenza sono state, infatti, acquistate due navi in grado proprio di rigassificare il Gas liquido ma queste andranno in funzione definitivamente non prima del 2024.
Secondo il Ministro Cingolani occorre accelerare sulla produzione di energie elettriche derivanti da fonti rinnovabili. Tra risparmi di riduzione del Gas e diversificazione degli approvvigionamenti si calcola che l’Italia sarà autonoma dal Gas russo nella seconda metà del 2024.
Fino a quella data, quindi, tutto sarà tenuto sotto stretto controllo centellinando ogni metro cubo, analizzando ogni possibile ipotesi ed imprevisto. In questa direzione l’Italia si è già mossa facendo accordi con altri Paesi produttori e fornitori di Gas.
Sono stati stipulati accordi con il Mozambico, Algeria, Congo e si è dovuti ricorrere a più accordi con più Paesi perché nessuno è in grado di mettere in campo la capacità produttiva della Russia.
L’Italia, insomma, sembrerebbe non dover soffrire troppo di questa situazione considerando che si punta ad una capacità del 90% entro Novembre dei nostri impianti di stoccaggio.
Ovviamente ciò che si soffrirà sarà la crisi economica già in atto per questa situazione. Vola il prezzo del Gas ieri era a cifre da capogiro. L’Italia, a tal proposito, non rinuncia alla battaglia sul tetto al prezzo del Gas.
Si punta sul fatto che l’Europa essedo il primo acquirente di Gas dai gasdotti potrebbe dettare il prezzo del mercato. Con un tetto al prezzo, l’ormai famigerato price cap, si potrebbe anche mitigare l’aumento sconsiderato dell’elettricità cercando di calmare l’inflazione.
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