L’attentato avvenuto ieri a Istanbul ha gettato ancora più tensione tra la città e il partito dei lavoratori curdo Pkk. La Turchia accusa l’organizzazione curda che però dal suo lato respinge ogni responsabilità sull’accaduto.
Il centro di Istanbul è stato sorpreso ieri pomeriggio da un terribile attentato terroristico. Un’esplosione ha gettato nel terrore il centro città e provocato morti e feriti. La polizia turca ha riferito di aver arrestato la donna che ha piazzato la bomba, che ha confessato l’appartenenza al Pkk del Kurdistan. Il partito però smentisce le accuse delle autorità turche.
L’attentato terroristico nel centro di Istanbul è stato organizzato in un luogo affollato e zona di shopping rinomata. L’esplosione è stata causata da una bomba che è stata fatta esplodere provocando sei morti e oltre 80 feriti.
Le immagini delle telecamere della zona hanno mostrato una donna responsabile di aver piazzato la bomba e di allontanarsi poi tra la folla. Le autorità turche hanno immediatamente avviato indagini e identificato la donna in questione. Le forze dell’ordine hanno individuato lei e molte altre persone che sono ora in stato di fermo e indagate.
La donna è stata arrestata e il video della polizia turca è stato reso pubblico. Le sue origini sono siriane ed ha ammesso di essere l’autrice materiale del posizionamento della borsa esplosiva. L’attentatrice ha spiegato di essere entrata illegalmente in Turchia passando da Afrin, regione a nord della Siria.
Il ministro turco Soylu ha dichiarato: “Secondo le nostre valutazioni, l’ordine per l’attentato terroristico mortale è arrivato da Ayn al-Arab (Kobane) nel nord della Siria, dove il Pkk-Ypg ha il suo quartiere generale siriano”.
Il portavoce della comunicazione del presidente Erdogan ha invece usato parole più dure: “Gli attacchi terroristi sono conseguenze dirette o indirette del sostegno di alcuni Paesi per organizzazioni terroristiche”.
Il ministro dell’Interno turco ha respinto le condoglianze degli Usa per le vittime dell’attento ritenendo gli Stati Uniti responsabili della condotta degli attentatori. La responsabile dell’attentato a Istanbul ha dichiarato di essere stata addestrata dal Pkk e dalle milizie curde siriane Ypg.
L’ombra del terrorismo si presenta nuovamente e preoccupa il governo e il presidente Erdogan ha precisato: “La nostra nazione deve essere sicura che i responsabili di Istiklal saranno puniti come meritano”.
L’attentatrice ha confessato alle autorità turche di essere stata addestrata dal partito Pkk e dalle milizie Ypg. L’attentato ha portato alla morte sei cittadini turchi che non sono sopravvissuti alla forte esplosione.
Il conflitto tra Turchia e Kurdistan ha radici profonde e una storia segnata da tragedie e sangue di innocenti. Il Pkk o Partito dei Lavoratori curdo nasce come un’organizzazione che vuole tutelare l’identità del popolo curdo che ha tradizioni e usanze ma non posto dove stabilirsi.
Si tratta di una minoranza etnica che nasce da persone provenienti da Turchia, Iraq, Siria e Iran. Il partito aveva lo scopo creare uno stato che diventasse un posto sicuro a questo popolo dove poter vivere e insediarsi. Negli anni 80′ però il gruppo decide di imbracciare le armi per cercare di essere preso sul serio.
Da quel momento la lotta per l’indipendenza del Kurdistan si trasforma in una guerra interna. Nel corso questi anni si sono verificati brevi tregue ma il malcontento tra i curdi e la Turchia non si è mai sanato. Erdogan, Stati Uniti e Gran Bretagna così come la Nato ritengono che il Pkk sia un’organizzazione terroristica.
Nel corso degli anni il Pkk avrebbe utilizzato azioni illegali per arricchirsi in occidente e sovvenzionare le milizie curde. Si tratterebbe di traffico di droga e altri illeciti che frutterebbero molti milioni al partito.
Il Pkk ha affermato: “Il nostro popolo e il pubblico democratico sanno molto bene che non abbiamo legami con questo incidente, che non colpiremmo direttamente obiettivi civili e che non accettiamo azioni che prendono di mira i civili”.
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