L’ipotesi dello storico Silvano Vinceti, quella che alle spalle della Monnalisa ci sia il Ponte Romito di Laterina, in provincia di Arezzo.
Lo studio condotto dallo storico Silvano Vinceti, sul Ponte di Romito in provincia di Arezzo, insieme all’associazione culturale La Rocca. Potrebbe essere quello alle spalle della Gioconda.
A più di 500 anni dalla sua realizzazione, la Gioconda continua ad alimentare interrogativi. No, non per il misterioso e quasi impercettibile sorriso che ha alimentato negli anni teorie, studi certe volte, film e opere di immaginazione, bensì per lo sfondo alle spalle.
Il panorama, ritenuto quasi all’unisono immaginario, potrebbe infatti nascondere alcuni luoghi reali – ipotesi tenuta in considerazione da diversi storici. E dunque secondo Silvano Vinceti, che in passato ha già effettuato altre scoperte relative all’opera, un ponte – quello dietro in prospettiva alla spalla destra della Monnalisa, sarebbe il Ponte di Romito di Laterina, in provincia di Arezzo.
Negli anni sono state diverse le ipotesi del famoso ponte, tra quella che aveva toccato il Ponte di Bobbio a Piacenza, o quello di Buriano sempre in provincia di Arezzo. Ma stavolta la ricerca di Linceti sembra lasciare pochi dubbi.
L’ultima ricerca, condotta insieme all’associazione culturale La Rocca, basata su importanti documenti storici, tra fotografie degli attuali reperti e i dettagli di quanto raffigurato nel dipinto, pare abbia reso possibile realmente individuare il ponte della Monnalisa.
Secondo gli storici che hanno partecipato allo studio, si tratta in effetti di un ponte etrusco-romano, detto anche Ponte di Valle. Di quel ponte, nel Comune di Laterina, rimane adesso solamente un arco ma nel periodo del primo ‘500 era molto frequentato. Lo attestano documenti e manufatti della famiglia dei Medici, che sono stati – racconta Vinceti – recentemente ritrovati negli archivi di Firenze.
E in quel periodo, 1501, Leonardo si era recato in Val d’Arno al servizio di Cesare Borgia il Valentino, prima di recarsi dal gonfaloniere della Repubblica di Firenze Pier Soderini. La realizzazione della Gioconda risale proprio a quel periodo (1506).
Il ponte, secondo gli studi dello storico, era compost da quattro arcate su due falesie, faceva parte di un diverticolo e accorciava di tanti km l’accesso a Firenze da Fiesole e Arezzo. Quello di Bobbio, altra ipotesi, era invece a più di sei arcate, mentre Buriano ne ha sei.
Corrispondente anche con il ponte di Romito nelle morfologie dell’Arno, che sembrano in effetti riportate da Leonardo Da Vinci nel paesaggio a sinistra del dipinto. Le immagini riprese da un drone hanno consentito di effettuare un’equiparazione nel lato destro e sinistro del ponte con l’andamento dell’Arno che ricordano il quadro.
Il ponte, adesso in rovina, è stato ricostruito virtualmente in base alla larghezza del fiume. I quattro archi in effetti richiamo molto il ponte presente nel dipinto, mentre lo storico che si è occupato degli studi parla di dettagli “significativi“.
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