Al Partito popolare europeo siedono anche i deputati di Forza Italia, partito di centrodestra fondato da Silvio Berlusconi, e molti di loro non hanno gradito la nuova linea putiniana trapelata ieri attraverso un audio registrato, in cui Berlusconi afferma rinnovata amicizia con Vladimir Putin.
Il Ppe intercede duramente da più fronti sul Cavaliere, perché così proprio non va. Riho Terras, deputato estone che dei Popolari fa parte, su Twitter si lascia andare all’attacco geriatrico: “È ora che il politico veterano vada in pensione, così non dice sciocchezze nella sua follia! Glorificare un criminale di guerra è un atto criminale”.
Cosa sia saltato in mente a Berlusconi non l’hanno capito tutti, ma rimane che questa sua strategia politica estera a “modo mio”, come ha sempre fatto d’altronde, ma stavolta attuata di più su un modello simile a “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, si mostra alquanto pericolosa. La Presse ha diffuso ieri una registrazione in cui Berlusconi dice di aver “riallacciato i rapporti” con Vladimir Putin. Dal rec in somma, si desume che la linea pro-Ucraina sventagliata nel programma elettorale degli azzurri sia da ritenersi, di conseguenza, un fake.
Intanto dai corridoi delle aziende di Berlusconi, e non solo, circola la voce che ci sarebbe un rischio sanzioni, che potrebbero ricadere proprio sul Cavaliere stesso. Perché con gli amici criminali di guerra non si scherza.
Mentre il neopresidente della Camera, Fontana, fa sapere da Porta a Porta che a lui le “sanzioni” alla Russia non piacciono, a qualcuno, in Europa, potrebbe venire in mente l’idea di imporre sanzioni anche alla factory Berlusconi, il cui fondatore non fa segreto delle sue relazioni con Putin, e allora addio coalizione di centrodestra.
Paulo Rangel, vicepresidente del gruppo Ppe al Parlamento Europeo, si fida di più di Tajani, ma ha tentato una timida difesa per il Cav: «Penso che le parole di Berlusconi siano tristi per tutti gli europei che soffrono per la tirannia di Putin, ma sono opinioni personali che nulla hanno a che vedere con la posizione d’un partito e con la garanzia assoluta che offre un leader europeo come Tajani».
Amico di Putin il caimano si sa lo era anche prima, però le notizie trapelate di queste corrispondenze dangeureuses ma dolcissime, e le venti bottiglie di vodka ricevute in omaggio dallo zar e quelle di Lambrusco in contraccambio, non riscuotono di fatto consensi a Strasburgo.
“Non è il momento di avere rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, Silvio Berlusconi gli rimandi indietro la vodka”: Andrzej Halicki, capodelegazione del Partito popolare (Ppe) intima così al fondatore di Forza Italia la restituzione dei regali scomodi.
Insomma le critiche sono soprattutto interne ai Popolari. E Forza Italia siede al Ppe da tantissimo tempo. Di mezzo ci va Antonio Tajani, che è stato anche presidente del parlamento europeo, è sopra a tutto è vice presidente del Ppe. Ma il problema è che dici Tajani e pensi Berlusconi, ed è difficile snodare i due. Quindi, pare ovvio, a Tajani salterà la poltrona degli Esteri a cui era in qualche modo votato.
All’opposizione non è da meno il gruppo dell’Europarlamento Renew Europe, che affida a un altro tweet le proprie dichiarazioni: “Chiediamo al gruppo del Ppe e a Manfred Weber di condannare le parole di Silvio Berlusconi e i suoi ristabiliti rapporti con il criminale di guerra Vladimir Putin”
Iratxe García Perez è presidente dell’eurogruppo Socialisti & Democratici e alza la guardia su possibili derive antieuropeiste che potrebbero insorgere in seno al Ppe: «È tempo che il Ppe smetta di sognare a occhi aperti, guardi ai fatti e torni sul percorso europeista, con chi difende l’Europa e i suoi valori».
Sempre sui social è poi apparso questa mattina un post dei Socialisti & Democratici, che oltre a contenere l’audio con le affermazioni di Berlusconi su Putin (con tanto di sottotitoli in inglese), ha rincarato la dose aggiungendo altrettanti caratteri: “Ha ammesso la sua storia d’amore con Putin, il criminale di guerra che sta distruggendo l’Ucraina. Questo è il vero volto di Forza Italia. È questo che intendeva Manfred Weber quando ha detto che Forza Italia era il garante di un’Italia europea e pro-Nato?”.
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