L’Iran sta attuando un percorso diplomatico e dopo la riappacificazione con l’Arabia Saudita, avvenuta grazie alla mediazione della Cina all’interno dei negoziati e ha deciso di proseguire questo percorso di avvicinamento alle regioni asiatiche e mediorientali distaccandosi sempre più dall’occidente. Re Salman, sovrano dell’Arabia Saudita, ha invitato ufficialmente il capo di Stato iraniano Raisi a visitare il paese per iniziare una collaborazione e una cooperazione concreta che apporti possibilità ad entrambe le Nazioni.
La comunità internazionale ha appreso di questa novità diplomatica rimanendo stupita, innanzitutto, del risultato ottenuto dai mediatori di Pechino e in prima linea l’alto funzionario Wang. La Cina si sta imponendo nella comunità internazionale come mediatrice e ha prima proposto un piano di pace per il conflitto tra Ucraina e Russia e si sta invece sempre più discostando dagli Stati Uniti e quello che emerge osservando la situazione in senso generale, dato che proprio oggi è in programma la visita di Xi Jinping a Mosca per incontrare il presidente Putin, è una netta spaccatura tra est e ovest dettata anche dall’astio sorto dalle questioni emerse dal conflitto. Raisi sta compiendo un nuovo passo regionale impostante e ciò ha raccolto stupore internazionale.
Il vice capo dello staff per gli affari politici del presidente iraniano Jamshidi ha riferito nel messaggio domenicale che: “In una lettera al presidente Raisi… il re dell’Arabia Saudita ha accolto con favore l’accordo tra i due paesi fratelli [e] lo ha invitato a Riyadh. Raisi ha accolto l’invito”.
Dopo sette anni di rottura il gelo tra le diplomazie saudita e iraniana si è sciolto in maniera decisiva e Pechino si appresta ad essere mediatrice in questa nuova avventura dei due Paesi che ha contribuito a riunire.
Riyadh ha ripreso le relazioni con Teheran e entrambe aprono gli orizzonti commerciali ad alleanze geopolitiche medio orientali e asiatiche che si distaccano sempre più dall’Occidente.
Le relazioni tra i Arabia Saudita e Iran hanno subito un repentino deterioramento nei rapporti bilaterali a causa dell’attacco alle missioni diplomatiche saudite scaturite nel 2016, a seguito dell’esecuzione del noto religioso sciita Nimr al-Nimr. Ma l’uccisione del religioso è stata soltanto la punta dell’Iceberg e così la diplomazia si è completamente interrotta.
Si tratta di trovare un equilibrio tra la maggioranza sciita dell’Iran e i musulmani a prevalenza sunnita presente in Arabia Saudita e riaprire le ambasciate è un punto di svolta all’interno di un percorso che aveva subito uno stallo importante e ora che entro due mesi verranno riaperte i rapporti diplomatici,con le relative sedi nei paesi opposti vuol dire ricominciare anche ad attuare accordi di sicurezza ma anche di cooperazione economica che sono stati firmati più di 20 anni fa.
Il ministro degli Esteri dell’Iran Hossein Amir Abdollahian ha spiegato, nella giornata di domenica 19 Marzo, che le autorità iraniane saudite si sono accordate per attuare un incontro tra i loro massimi diplomatici. Si evince che sono stati già proposti tre luoghi possibili per ospitare i colloqui ma non è stato rivelato nulla di più.
Il ministro iraniano Abdollahian ha sottolineato ad Al Jazeera che: “che entrambi i paesi si stanno scambiando squadre tecniche per ispezionare le ambasciate a Teheran e Riyadh e vedere se sono pronte per il dispiegamento di entrambe le missioni lì”.
Ha precisato che: “Gli iraniani hanno suggerito, secondo Amir-Abdollahian, tre luoghi per l’incontro. Lo scambio è avvenuto ora tramite l’ambasciata svizzera e non tramite i cinesi. Questo potrebbe indicare che ci sono diversi canali tra iraniani e sauditi in questo momento”.
Il riavvicinamento e il disgelo diplomatico tra Arabia Saudita, che è il maggior esportatore di petrolio al mondo, e le autorità di Teheran che si stanno contrapponendo con forza ai governi occidentali potrebbe apportare ora un cambiamento in merito al comportamento statale all’interno della regione iraniana caratterizzata da anni di turbolenze.
La nuova collaborazione potrebbe appianare una crisi profonda che sopravvenuta in Iran a causa della spaccatura politica e sociale e contribuire a generare un clima differente, quindi da quello attuale ma potrebbe anche verificarsi il contrario. Questo ha portato ora la comunità globale a osservare con curiosità lo sviluppo della ripresa diplomatica interrotta sette anni fa tra Arabia Saudita e Iran.
Uno dei punti focali per i quali c’è molta attesa e la questione dello Yemen, dove Arabia Saudita e Iran sostengono parti differenti nel conflitto attuale all’interno del paese. I ribelli Houti sono spalleggiati dalle autorità di Teheran, mentre le autorità saudite sostengono la coalizione militare guidata dal governo di Riyadh.
Le due Nazioni, nel corso degli anni, si sono contese diverse zone e hanno cercato di imporre la propria presenza, in maniera decisiva rispetto all’altra punto un chiaro esempio e anche la presenza in Siria, Libano e Iraq.
Dopo l’interruzione saudita della diplomazia con l’Iran, anche altri paesi del Golfo hanno seguito la scia di Riyadh e si sono distaccate dall’Iran. Di recente si è potuto osservare però il riavvicinamento è e ripristino dei rapporti diplomatici tra Arabia Saudita e Kuwait hanno già ripreso rapporti recenti con Teheran.
Le autorità di Teheran hanno affermato e sottolineato che verranno fatti che verranno compiuti passi importanti per normalizzare i legami anche con il Bahrain, che è uno stretto alleato Saudita e che, a seguito la decisione presa nel 2016 da Riyadh d’interrompere i rapporti diplomatici con le autorità iraniane non aveva più intrapreso relazioni con l’Iran.
Tra il Bahrain e l’Iran sono sorte problematiche in passato riguardo al fatto che l’alleato Saudita ha accusato Teheran di aver addestrato e sostenuto la rivolta degli sciiti nel Regno sunnita per poter a rovesciare così il governo di Manama. L’Iran ha sempre ha rifiutato questa versione si è discostato dalla narrazione dei fatti condivisa dal Bahrain.
Il ministro degli Esteri iraniano ha sottolineato anche che: “Due mesi fa è stato raggiunto un accordo per le delegazioni tecniche dell’Iran e del Bahrein per visitare le ambasciate dei due Paesi. Speriamo che vengano rimossi alcuni ostacoli tra Iran e Bahrein e adotteremo misure fondamentali per riaprire le ambasciate”.
Sia le autorità saudite che i Paesi del Golfo hanno accolto con favore il fatto di riallacciare i rapporti con Teheran e con il governo iraniano dopo anni di gelo.
A settembre, dopo sei anni di assenza, un ambasciatore degli Emirati si è recato in Iran e soltanto un mese prima il Kuwait aveva dichiarato di aver mandato un proprio ambasciatore in territorio iraniano dopo sei anni di assenza.
Ali Shamkhani, alto funzionario iraniano della Sicurezza, ha anche avuto modo di parlare direttamente con il presidente degli Emirati Arabi Mohammed bin Zayed Al Nahyan ad Abu Dhabi. Un cambiamento importante che nel giro di pochi mesi ha riacceso i rapporti spenti da anni e riequilibrato relazioni commerciali e diplomatiche che cambieranno sicuramente il futuro delle regioni orientali e asiatiche.
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