Il presidente della Turchia Erdogan ha riferito che potrebbe ratificare, presto, la richiesta d’ingresso nella Nato effettuata dalla Finlandia, in modo da poter consentire, così, la sua adesione all’alleanza militare con un percorso separato rispetto alla Svezia.
Ungheria e Turchia sono le uniche due Nazioni che ancora non hanno ratificato la domanda di ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia ma sembra che presto potrebbe esserci una svolta da parte delle autorità turche che hanno intenzione, molto probabilmente, di fare un passo avanti nei confronti della Finlandia, ma non è stato menzionato nulla in riferimento alla Svezia con la quale Ankara ha avuto recentemente problemi diplomatici.
Il presidente turco Erdogan ha spiegato che presto potrebbe prendere la decisione di ratificare l’ingresso nella Nato della Finlandia, così da consentirle di aderire all’alleanza militare con un percorso separato da quello della Svezia.
Svezia e Finlandia dopo aver sostenuto per molti anni la non appartenenza all’alleanza militare hanno deciso, a seguito dell’invasione di Mosca in Ucraina, di chiedere l’adesione all’interno dell’alleanza militare. Le richieste sono state approvate, nel corso di questo anno trascorso dalla richiesta d’ingresso, da 28 paesi su un totale di 30 e rimangono per l’appunto escluse Ungheria e Turchia.
Da questa decisione delle autorità turche rimane però esclusa la Svezia con la quale è nato un recente attrito, anche se sono presenti da tempo dissapori, a causa dell’attivista anti islamico che ha bruciato il Corano davanti all’ambasciata turca In Svezia. La mancata presa di posizione delle autorità svedesi hanno alzato il malcontento del presidente turco che ha così deciso di opporsi all’ingresso della Svezia nella nato.
Erdogan ha precisato però che non esistono problematiche simili per quanto riguarda invece la Finlandia e nella giornata di oggi, mercoledì 16 Marzo, il presidente ha risposto alle domande di alcuni giornalisti, riguardo alla visita in programma per questa settimana del presidente finlandese Sauli Niinisto ed è stato chiesto se la visita potesse essere utile per ratificare l’adesione del Paese lla NATO.
Il capo di Stato ha risposto: “A Dio piacendo, se è meglio così. Qualunque sia il processo, il processo funzionerà. Faremo la nostra parte. Manterremo la promessa. Venerdì incontreremo il presidente e manterremo la promessa che abbiamo fatto.”
Il presidente finlandese è atteso in Turchia insieme al ministro degli Esteri Haavisto giovedì e il primo step che verrà compiuto è la visita alle zone colpite dal devastante terremoto, che si è verificato tra Turchia e Siria lo scorso mese. L’incontro bilaterale tra Erdogan e Niinisto è atteso invece per venerdì A Istanbul.
Il presidente della Finlandia Niinisto si è auspicato che il presidente della Turchia Erdogan abbia intenzione di confermare il sostegno della la Turchia nei confronti dell’ingresso della Finlandia nella Nato durante il viaggio che lo porterà in territorio turco.
Il capo di stato Niinisto ha scritto in una mail a Reuters: “Sappiamo che il presidente turco Erdogan da parte sua ha deciso di ratificare l’adesione della Finlandia alla NATO, Vuole incontrare e mantenere la sua promessa da presidente a presidente”.
Oltre alle parole del capo di Stato anche due alti funzionari turchi hanno deciso ti parlare della questione con la testata giornalistica, rimanendo però nell’anonimato. Uno dei due funzionari turchi ha detto: “È molto probabile che il passo necessario per l’adesione della Finlandia alla NATO sarà completato prima che il Parlamento si chiuda e si tengano le elezioni”.
L’ ultima sessione del parlamento turco è prevista per aprile dato che sono in programma le elezioni presidenziali, previste per il 14 maggio. L’ ingresso delle tue nazioni nordiche nella Nato è stata voluta e spinta dai membri e, soprattutto, dagli Stati Uniti i quali sperano che possa avvenire al vertice della NATO previsto per l’11 luglio in Lituania.
Per quando riguarda invece la situazione con la Svezia la situazione è decisamente più delicata e la Turchia rimprovera le autorità svedesi di essere troppo morbide e permissive nei confronti dei gruppi che si impongono contro l’Islam, ma il malcontento nasce per la comprensione svedese nei confronti della minoranza curda, le cui milizie ribelli sono notoriamente contrapposte alle fazioni governative turche.
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