Il prezzo del grano vola alle stelle dopo che Mosca ha ritirato la propria partecipazione dall’accordo in seguito all’attacco alla flotta russa nel Mar Nero.
La situazione è delicata e lo è per moltissime nazioni che vengono coinvolte inevitabilmente nel ritiro della Russia dal patto del grano. L’economia ha risentito immediatamente della decisione presa da Putin dopo che quattro navi russe sono state attaccato nel Mar Nero. Il grano vede il suo prezzo lievitare e ora è alle stelle e la preoccupazione globale aumenta di ora in ora.
Il prezzo del grano è salito sensibilmente già dopo l’annuncio dello stop al patto del Mar Nero voluto dalla Russia. Si tratta di un nuovo lato da valutare attentamente e che rientra in una crisi alimentare già in atto e che tocca moltissime nazioni del globo.
I prezzi sono saliti sensibilmente e non riguardano soltanto il grano ma anche tutta una serie di prodotti correlati. Il contratto più utilizzato sul Chicago Board of Trade (CBOT) è in rialzo del 6,6% a 883,75 dollari al bushel. Il mais guadagna il 2,7% a 699,00 dollari al bushel. L’avena sale del 4,6% a 383,50 dollari al bushel. Si registrano aumenti superiori all’1% anche per la soia e il riso.
Percentuali che spaventano molto le autorità e che sono destinate ad alzarsi esponenzialmente nel caso in cui non venga raggiunto un accordo tra Putin e le altre parti in causa. Tutto è iniziato qualche giorno fa quando un massiccio attacco ha colpito una flotta di navi russe nel Mar Nero.
La motivazione per la quale il prezzo del grano è alle stelle è il ritiro della Russia dall’accordo del Mar Nero. Le forze armate ucraine hanno compiuto un attacco mettendo in difficoltà la forze armate del Cremlino anche via mare. Nonostante le difficoltà estreme nella nazione, colpita duramente, l’esercito continua la sua avanzata.
Il massiccio attacco alla flotta russa è avvenuto tramite droni sia tradizionali ma anche con l’ausilio di sofisticati droni marittimi. Le quattro navi russe distrutte hanno scatenato una reazione immediata del presidente russo. Putin, infatti, ha ritirato la Russia dal patto del grano scatenando una reazione immediata della Turchia e dell’Onu.
Le autorità mondiali stanno spingendo per colloqui che riescano a far rientrare anche la Russia in questo importante patto che ha il compito di distribuire il prodotto alle nazioni. Dopo l’alt della Russia è stata la Turchia la prima a chiedere un accordo e a garantire la sua partecipazione nonostante la situazione.
L’Ucraina ovviamente mantiene in atto la sua posizione e continua la fornitura come può. Molte navi sono state fermate ma ciò nonostante 16 sono comunque partite per le forniture internazionali.
Zelensky crede che la Russia abbia preso la palla al balzo per ritirarsi dall’accordo sul grano e utilizzare l’arma alimentare così come ha utilizzato quella energetica. Londra si difende e si dichiara estranea dalle accuse di essere parte integrante sia di questo attacco nel Mar Nero ma anche dell’attacco a Nord Stream.
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