Con le stampanti 3D si può realizzare ormai qualsiasi progetto, addirittura un aereo perfettamente funzionante e in grado di volare a buona velocità senza l’ausilio di un pilota a bordo. Sì, stiamo dunque parlando di un UAV ossia Unmanned Aerial Vehicle ovvero un velivolo senza equipaggio, per gli amici un drone. Frutto degli ingegneri della società Aurora Flight Sciences capitanati da Dan Campbell in collaborazione con Stratasys Ltd, ha debuttato al recente Dubai Airshow 2015 negli Emirati Arabi Uniti e ha mostrato di che pasta, anzi di che polimero, è fatto.
Il nuovo drone è stato dunque presentato a Dubai in occasione del Dubai Airshow 2015 da parte dei due “genitori” del progetto ossia Aurora Flight Sciences e Stratasys Ltd che hanno dato alla luce il più grande, veloce e complesso velivolo mai stampato da una stampante 3D. Finora si erano visti modellini, quadricotteri, ma mai quello che si può, anzi si deve considerare un vero jet. Anche perché può sfrecciare alla considerevole velocità di 150 miglia all’ora ossia 240 chilometri all’ora.
La progettazione è a opera di Aurura Flight Sciences mentre la realizzazione è stata messa a punto da Stratasys Lts. Con un peso piuma di 15 chilogrammi e un’apertura alare di tre metri, è stato ottenuto utilizzando all’80 per cento un processo chiamato Fused Deposition Modeling (FDM) che consente di produrre materiali davvero molto leggeri e, dunque, più che appetibili per applicazioni aeronautiche. La fusoliera è in nylon mentre lo scarico del motore è stato modellato dal metallo sempre dalla 3D printer, in modo tale da resistere al notevole calore generato in quella zona durante il volo.
Ovviamente siamo ancora lontani dalla realizzazione di un aereo in grado di volare con pilota e passeggeri e che sia realizzato completamente da una stampante 3D, ma lo scopo del progetto non era quello di promettere qualcosa del genere, ma di dimostrare che con le tecnologie attuali siamo in grado di poter produrre un velivolo funzionante da capo a coda. Peraltro in appena poche settimane di lavoro. In realtà, gli aerei del futuro (vedi le ultime innovazioni) avranno grandi parti ottenute da procedimenti simili per ridurre sempre più il peso e dunque il consumo di carburante e le emissioni dannose.