Il Ministro Abodi ha confermato che dal prossimo anno torneranno i Giochi della Gioventù, conosciuti anche come le Olimpiadi “povere” dell’Italia.
Diversi i giochi a cui si potrà prendere parte a partire dalla corsa campestre, questi giochi rappresentano un pezzo importante della storia del nostro Paese.
A partire dal prossimo anno torneranno i Giochi della Gioventù, a darne conferma è il Ministro Abodi, e a prenderne parte saranno i ragazzi delle scuole dell’obbligo.
Secondo il Ministro per lo Sport e i Giovani, questi giochi saranno un mezzo e un’opportunità per i ragazzi di socializzare.
Inoltre insieme ai giochi saranno toccati temi importanti come l’alimentazione, l’ambiente, la salute, le disabilità e le pari opportunità.
I Giochi della Gioventù oltre ad essere un importante strumento di crescita sono anche un importante pezzo della storia del nostro Paese. E chi ha avuto modo di parteciparvi in passato lo sa bene, ha rappresentato per molti l’unica esperienza di sport agonistico.
I giochi infatti erano realizzati in modo da essere su più livelli competitivi, si partiva dal livello comunale per passare poi al provinciale, in seguito al regionale e per i più grandi c’era anche il livello nazionale.
Le Olimpiadi italiane hanno permesso di favorire la nascita di nuove amicizie non strettamente legate al proprio luogo di residenza, hanno dato modo di ampliare le proprie conoscenze e di fare molti viaggi ai partecipanti.
Lo sport ha perciò permesso di unificare il Paese da Nord a Sud.
I Giochi della Gioventù nacquero dopo il flop alle Olimpiadi di Città del Messico che si disputarono nel 1969.
Questi giochi nacquero su un’intuizione di Giulio Onesti nel lontano 1969 ed erano le Olimpiadi di massa degli studenti. Sono state interrotte per ben due volte, la prima nel 1996 e poi nel 2017.
Alle Olimpiadi italiane prendevano parte gli studenti dai 7 anni ai 17 anni, che nel mese di maggio si trovavano a competere nelle varie discipline sportive e nei giochi per poter vincere una medaglia o un trofeo.
Nelle primi anni in cui si disputarono ai studenti venivano forniti semplici cappellini e magliette di vario colore. Il colore dipendeva dalla propria età, ognuno di questi capi riportava un omino stilizzato fatto con un nastro.
Negli anni 70 furono coinvolti quasi 2 milioni di ragazzi e ragazze in ben 50 diverse discipline sportive, e alle finali che furono disputate allo stadio Olimpico presero parte decine di migliaia di spettatori.
Tra gli anni 80 e gli anni 90 furono un importante strumento che permise a moltissimi campioni di emergere sia nell’atletica che nelle altre discipline. Lo scopo di questi giochi era quello di avvicinare i giovani a tutti gli sport anche quelli più puri come l’atletica leggera.
Le varie discipline sportive si differenziavano tra staffette, velocità, mezzofondo, salto in lungo, salto in alto, il getto di peso, il lancio del giavellotto, la corsa campestre e molti altri.
Furono poi interrotti nel 1996 per poi essere rintegrati nel 2007 senza però lo svolgimento delle fasi nazionali.
Nel 2017 sono stati però nuovamente interrotti perché l’edizione del 2016 aveva visto la partecipazione di meno di 400mila ragazzi.
I Giochi della Gioventù sono però pronti a tornare a partire dal prossimo anno e chissà che non si riesca a riportare il numero dei partecipanti ai tempi d’oro.
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