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Nonostante la rapida smentita di Paolo Romani, il rischio di una spaccatura all’interno di Forza Italia a causa del referendum costituzionale potrebbe a breve concretizzarsi. Silvio Berlusconi non vuole rinunciare a dialogare con Renzi e sta svolgendo una scarsa campagna mediatica per il referendum mentre gli ultrasostenitori del No tra le file del suo partito, tra gli altri lo stesso Romani, Daniela Santanché, Maurizio Gasparri, Altero Matteoli e Giovanni Toti non sono d’accordo e progetterebbero un esodo verso Fitto o addirittura verso la Lega Nord (Toti).
A preoccuparli sono, non solo l’esito, ancora incerto, del referendum costituzionale, ma il rinvio della decisione sulla legittimità dell’Italicum da parte della Consulta e infine la visita di Berlusconi al presidente della Repubblica Mattarella.
Con la legge elettorale immutata, Forza Italia avrebbe garantito un consenso del 10% secondo i sondaggi. A questo si aggiunge la volontà di Silvio Berlusconi di far entrare volti nuovi nel partito, pescando da amministratori locali e coordinatori delle sezioni giovani. Quindi per Romani, Santanché, Gasparri, Matteoli e Toti ci sarebbe sempre meno spazio tra le file di Forza Italia.
A preoccuparli su tutto però è la visita di Berlusconi da Matterella nel quale l’ex Cavaliere ha sostenuto di essere disponibile, se necessario, a un sostegno da parte del suo partito a un governo di responsabilità nel caso Renzi venisse sconfitto al referendum costituzionale. A questa notizia Matteo Salvini della Lega Nord si è subito dichiarato contrarissimo a questo tipo di “inciucio” anche prima di sapere il parere della Consulta sulla legittimità o meno dell’Italicum.
Comunque nel caso la legge elettorale non venisse modificata, l’accordo di Renzi con i moderati (Alfano, Verdini, Berlusconi) sarebbe una naturale conseguenza per passare la soglia di sbarramento del primo turno.