Mentre la maggior parte delle squadre hanno cominciato la preparazione in vista della prossima stagione, che partirà a metà settembre, le varie competizioni nazionali non hanno ancora trovato una decisione definitiva e uniforme per tutti.
Il campionato francese, che fu l’unico a non ripartire dopo lo scoppio dell’epidemia, ora è stato il primo campionato europeo a riportare i tifosi negli stadi. La nuova stagione è infatti incominciata in anticipo rispetto agli altri paesi, e seppur con una capienza ridotta (solo il 30%), i tifosi sono tornati a gioire per un goal.
La Pro League in Belgio ha annunciato che le partite del campionato belga potranno svolgersi con il pubblico a cominciare dal prossimo 11 settembre. Saranno accettati tra i 400 e i 5mila spettatori, in base alla capienza dell’impianto. Il campionato belga è ripreso lo scorso 8 agosto e sono già stati disputati tre turni.
AGGIORNAMENTO 23 SETTEMBRE
In Premier League gli stadi resteranno chiusi. La riapertura, attesa per il primo ottobre, è stata temporaneamente sospesa. La decisione di rinviare a data da destinarsi il ritorno in tribuna di un numero limitato di spettatori (1.000) è stata presa dal governo britannico dopo il rialzo dei contagi, stabilmente sopra le 4.000 unità giornaliere nell’ultima settimana. Ieri il livello di allerta Covid-19 nel Regno Unito è salito a 4, che significa che la trasmissione del coronavirus è «alta o in crescita esponenziale».
Il numero dei nuovi casi registrati è raddoppiato negli ultimi giorni, costringendo il Primo ministro ad assumere nuove misure restrittive alla vita sociale, tra le quali appunto il rinvio della riapertura degli stadi. «Stavamo valutando un programma per riaprire gli stadio, ma non è questo il momento – la conferma questa mattina di Michael Gove, ministro dell’Ufficio governativo – Quello che vogliamo è garantire la massima sicurezza possibile».
La Premier League ricomincerà prestissimo, il 12 settembre, dopo una stagione strana e maledetta dal coronavirus. Ancora non sono chiare le linee guida del governo, ma nei piani di Johnson l’idea è quella di testare il ritorno dei tifosi allo stadio in alcune partite – non in tutte – del campionato più bello e ricco del mondo durante il prossimo mese. Se i test andranno bene, allora si andrà a regime già da ottobre, con tutti gli stadi inglesi che torneranno finalmente a essere popolati, seppure con regole che si preannunciano ferree.
Secondo indiscrezioni riportate dal “Sun” e che andranno confermate dal Ministero della Cultura e dello Sport nei prossimi giorni, nei test pilota degli stadi a settembre sarà previsto un rigido distanziamento sociale, con gli spalti riempiti anche meno del 50% della loro capienza abituale. L’arrivo allo stadio sarà contingentato, ossia si dovrà giungere in un orario prestabilito a seconda della posizione in tribuna o in curva. Saranno disponibili ovunque accanto ai seggiolini gel disinfettanti per mani.
Soprattutto pare che i tifosi non potranno cantare cori o urlare. Una regola che probabilmente sarà molto difficile da far rispettare. Ma è risaputo che, secondo vari test scientifici, le particelle del coronavirus si diffondono più facilmente nell’aria – e dunque verso chi è nei dintorni – quando si urla.
Il campionato nostrano ripartirà il prossimo 19 settembre, ma per rivedere i tifosi negli stadi si dovrà attendere qualche settimana in più. “Ho difficoltà a pensare a luoghi all’aperto con migliaia di persone e alla premiazione del campionato senza un tifoso” aveva detto lo scorso 30 luglio Paolo Dal Pino, numero uno della Lega di A, ipotizzando un possibile ritorno allo stadio di un limitato numero di persone rispettando il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. Sulla questione si è espresso anche il Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, che ha aperto a un possibile ritorno negli stadi, seppur con una capienza sensibilmente ridotta.
AGGIORNAMENTO 8 SETTEMBRE
In Italia, il nuovo DCPM ha confermato quello che in molti temevano: fino al prossimo 30 settembre gli stadi di tutta Italia resteranno chiusi ai tifosi, con l’accesso consentito solo agli addetti ai lavori. Ma ad ottobre le speranze di poter tornare a tifare sono davvero alte, curva dei contagi permettendo.
Attualmente la curva dei contagi non sta lasciando ben sperare per il futuro, ma le intenzioni del Ministro per lo Sport e le Politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, vanno verso una possibile riapertura.
Al momento, le uniche due società che si sono mosse verso una parziale riapertura sono state Parma e Juventus: i ducali hanno già ufficializzato la riapertura da 1.000 tifosi a partita, a partire dal mese di ottobre. La Juventus invece non ha ancora annunciato delle linee guida ufficiali, ma sta sondando il terreno.
Per scoprire se i tifosi potranno tornare negli stadi, sarà fondamentale soprattutto la situazione dei contagi: se la curva dovesse continuare a crescere in maniera controllata, o ancora meglio a decrescere, allora si potrebbe iniziare a pensare anche a una riapertura più ingente.
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