Sergio Cofferati torna al Nazareno, dicendo di condividere l’orientamento del partito. Le sue parole però sui prossimi passi del Pd hanno creato qualche tensione per Elly Schlein: “Non voglio incarichi”.
Ritorno alla base per Sergio Cofferati. L’ex segretario della Cgil torna al Pd dopo otto anni e dopo aver dato l’addio al partito allora renziano. Le sue parole, a La Stampa, avrebbero già creato qualche tensione però e messo pressione. “Quando si entra o si torna in un partito sarebbe buona norma rispettare le persone che ci sono, che in questi anni hanno militato e lavorato per questo partito, le loro idee, le loro storie. Rispettando le persone si rispetta il Pd“, ha commentato Filippo Sensi, senatore Pd. Elly Schlein sulle polemiche interne: “Per una volta fare opposizione“. Al momento all’opposizione la leader del partito sembra avere perso però l’appoggio del Movimento Cinque Stelle.
Dopo otto anni il “disagio profondo” con cui Sergio Cofferati durante l’epopea di Renzi si era allontanato dal Pd, l’ex segretario della Cgil torna tra i democratici. Uno dei fondatori, ma anche uno dei più critici torna al Nazareno. Ieri mattina Cofferati ha preso la tessera a Genova.
Ma alcune delle sue parole hanno smosso le acque all’interno del partito. L’ex europarlamentare ha detto di avere deciso di tornare per la nuova linea di Elly Schlein, e per dare una mano: “La stagione del renzismo è definitivamente finita”. In un colloquio con La Stampa però Cofferati ha anche aggiunto che economia ed Europa devono essere al centro del partito: “Bisogna puntare a una crescita che crei nuovi modelli di competizione, che garantiscano risultati rispettando i diritti delle persone e puntando al miglioramento della qualità delle loro vite”.
Insomma l’ex deputato si riconosce ancora nel partito di Elly Schlein, ma poi punta al Jobs Act: “Chi lo proponesse oggi dovrebbe spiegarne il perché”. A queste affermazioni ha rispostoFilippo Sensi. Il senatore Pd ha dichiarato in merito che: “Quando si entra o si torna in un partito sarebbe buona norma rispettare le persone che ci sono, che in questi anni hanno militato e lavorato per questo partito, le loro idee, le loro storie. Rispettando le persone si rispetta il Pd”.
Ma anche altri riformisti del Pd sono insorti oltre a Sensi. Marianna Media ha detto di essere pronta a un confronto, accettando la “provocazione” con l’ex primo cittadino di Bologna per spiegargli proprio le ragioni del Jobs Act. Altra benzina sul fuoco per Elly Schlein insomma, che intanto prova a smuovere e a puntare gli obiettivi dei suoi. Sul tavolo un governo “in affanno” a detta della leader dei dem, sui temi di immigrazione e manovra. Di recente la segretaria del Pd ha descritto un esecutivo in balia degli eventi: “Non sanno dove trovare i soldi sulla manovra, sono in difficoltà sulla gestione degli sbarchi di migranti“.
Il richiamo però, da leader, da parte di Elly Schlein è arrivato. La numero uno del Pd ha recentemente provato a sciogliere le polemiche riguardanti il ritorno di Cofferati affermando duramente: “Invece di occuparci dell’ennesima polemica interna si potrebbe, per una volta, fare opposizione”. Il messaggio non pare poi così tanto velato. Con un governo a sua detta in difficoltà su una manovra finanziaria difficile e con il tema dell’immigrazione mal gestito, è il momento di affondare il colpo, invece di dividersi.
Sulla premier Schlein commenta come sia stata la stessa Giorgia Meloni ad avere “illuso le persone” con le sue proposte. Proposte “inumane e non praticabili”, facendo riferimento al blocco navale.
Ma l’opposizione di Schelin al momento sembra andare avanti in solitaria. Il Movimento Cinque Stelle infatti non pare al momento come accaduto per il salario minimo fare da spalla ai democratici. Piuttosto Giuseppe Conte ha recentemente insieme a Grillo commentato duramente le prossime mosse del Pd. Secondo Conte il partito di Schlein vorrebbe “accogliere tutti indiscriminatamente, mentre il fondatore del partito ha commentato ancora più nello specifico contro la segretaria, accusata di non avere visione: “Schlein non lascia il segno, il Pd è senza visione, senza immaginazione”.
In questo contesto la risposta della segretaria però è arrivata ancora più netta del richiamo ai suoi. Ai vertici del Movimento Cinque Stelle infatti, a detta di Schlein, ci sarebbe la voglia di “rosicchiare” punti e terreno al Partito Democratico, proprio in vista delle europee. Il Pd per dice di volersi impegnare all’opposizione del governo “più a destra della storia repubblicana”.
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