“Il sangue non si lava” di Fabrizio Capecelatro racconta la vicenda criminale di Domenico Bidognetti, noto boss del Clan dei Casalesi, non attraverso il classico libro-intervista, come ci si aspetterebbe da una normale testimonianza raccolta da un distaccato giornalista, ma attraverso una sorprendente prima persona, un io narrante che, prendendo in carico le tappe della narrazione, gli atti e i pensieri del protagonista, ne mostra tutta l’umanità.
La bestiale umanità, è evidente, di un esponente di spicco del Clan dei Casalesi, cui certamente l’aggettivo umano nella sua accezione positiva e compassionevole, benefica e benevola, non si può afferire, mai e per nessun motivo.
Ma se prendiamo per buona la celebre affermazione di Falcone, “la mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio ma anche una fine”, dobbiamo necessariamente assumere che la mafia è fatta da uomini. Spietati, senza valori condivisi (o dai valori deviati), feroci, crudeli, ma uomini. Della peggiore specie, ma uomini.
Ed è questo il ritratto che di Domenico Bidognetti, il boss che, dopo 7 anni di carcere duro, decide di consegnarsi alla Giustizia, trasformandosi nel principale testimone delle logiche e dei meccanismi sottesi a quell’organizzazione complessa e assassina, viene fuori da “Il sangue non si lava”. Anche in virtù di quella scioccante prima persona, qui ci viene presentato un uomo, impaurito, a tratti indeciso, talvolta inorridito dai suoi stessi comportamenti, ma per ciò stesso ancora più bestialmente colpevole.
Eccolo, allora, il motivo per cui “Il sangue non si lava” diventa un libro necessario nel panorama delle inchieste in ambito mafioso: al di là, forse anche a prescindere, dai fatti criminali, che pure sono riportati nella loro inaudita e gratuita crudeltà, a Capecelatro interessa sì il delinquente, a cui non fa sconti di nessun genere, ma lo vede per quello che è: un uomo. Violento, irresponsabile, colpevole, ma uomo.
Fabrizio Capecelatro è da molti anni, nonostante la giovane età, un giornalista di Nanopress.it, cui contribuisce portando in dote passione e competenza sui temi dell’attualità e, come è facile intuire, una particolare sensibilità verso la lotta contro la criminalità organizzata. Con grande orgoglio pubblichiamo pertanto per intero la prefazione al suo “Il sangue non si lava”, firmata dal magistrato a cui Bidognetti consegnò la sua testimonianza, Giovanni Conzo.
LEGGI QUI LA PREFAZIONE DE “IL SANGUE NON SI LAVA”
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