Una delle peggiori situazioni in cui si può trovare è il puzzare in situazioni sociali o lavorative, ma spesso non riusciamo a renderci veramente conto di quanto sia acre e pungente il nostro stesso odore. Se abbiamo un caro amico o collega possiamo chiedere un riscontro sincero, seppur doloroso, ma per i timidi o per chi non può che fidarsi delle proprie stesse sensazioni (spesso non sufficienti) allora la tecnologia può dare di sicuro una grossa mano. Direttamente dal Giappone è infatti stato ufficializzato un gadget chiamato KunKun, che nella lingua nipponica è una parola onomatopeica che potremmo tradurre come sniff sniff, che va proprio a “annusare” e rivelarci se stiamo puzzando come caproni oppure possiamo vantare un olezzo gradevole. Come funziona?
“L’uomo deve puzzare”, un adagio che ormai lascia il tempo che trova visto che non soltanto l’olfatto è il senso più intrinsecamente legato alla memoria ma è anche quello che entra in azione in modo immediato con la vista a un primo incontro. Se dobbiamo interfacciarci con qualche profumata persona il primo approccio sarà di sicuro più gradevole rispetto a chi sembra abbia ingerito una tonnellata di aglio e si sia strofinato cipolle freschissime sotto le ascelle. KunKun viene incontro ai maniaci dell’igiene e della profumazione con un metodo scientifico e tecnologico che analizza e informa sulla gradevolezza dell’odore, così come viene percepito da chi ci sta intorno.
Questo gadget-sensore è tascabile e molto comodo da trasportare e può rivelare la presenza di diacetile, ammoniaca, acido isovalerica e 2-nonenale ossia quei componenti chimici che sono comunemente associati a puzze poco edificanti come sudore, cibo cucinato e il kareishuu ossia come i giapponesi definiscono l’odore del corpo umano maschile di mezza età. Il sensore è come un naso che da una sniffata (da cui il nome), isolando l’elemento che traspira e comprendendo quale può essere la possibile reazione di un ipotetico vicino di posto in treno, di collega in ufficio e così via.
Il creatore è il 43enne Hiroshi Akiyama della Konica Minolta Business Innovation Center e ha richiesto circa due anni di progettazione per vedere un dispositivo funzionante. Il punto di partenza è stato quello sull’auto-percezione: è stato dimostrato che sentiamo molto meno puzza di quanta ne emettiamo, perché via dell’assuefazione. Il gadget si poggia sulla piattaforma HANA (High Accuracy Nose Assist) che raccoglie come un database una serie di informazioni dettagliate su odori e composizione chimica. E come si risolve il tutto? Lavandosi e con una spruzzata di profumo o, meglio, un apposito deodorante. Naturalmente non incluso nel gadget.
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