Filippo Mannino si scaglia contro il governo, colpevole a detta del primo cittadino di Lampedusa di non avere ancora agito in maniera concreta: “Non può più perdere tempo”.
La situazione rimane molto delicata a Lampedusa, complici gli ultimi sbarchi. Il sindaco di Lampedusa ha chiesto al governo di rimboccarsi le maniche e agire come promesso per fare fronte all’emergenza migranti che in questi giorni hanno messo ancora una volta in ginocchio l’Isola siciliana. “Non può più perdere tempo. Qual’è la strategia? Servono risposte immediate”.
Un governo che aveva promesso, quello guidato da Giorgia Meloni, di combattere con forza la problematica relativa agli sbarchi dei migranti ma che è stato alla fine risucchiato dall’emergenza. A poco sono serviti gli schiamazzi dai banchi dell’opposizione e le promesse del settembre del 2022, come era prevedibile. Al momento ci sono più di 4mila persone in attesa di essere trasferite, nell’hotspot di Lampedusa, e con il numero sempre in crescita di migranti in arrivo sull’Isola siciliana adesso il primo cittadino chiede da Roma un intervento concreto.
A Filippo Mannino, intervenuto in queste ore sull’immobilismo istituzionale, potrebbe non essere andata giù nemmeno la vacanza in sordina proprio sulla più grande delle isole Pelagie di Adolfo Urso. Il sindaco ha fatto notare come l’emergenza sia sotto gli occhi di tutti e che il fenomeno migratorio al governo sia “scoppiato in mano”. “Condivido le parole del nostro presidente della Repubblica che afferma che occorre percorrere strade diverse”, ha detto Mannino, dopo il sopralluogo effettuato sul molo Favaloro insieme al prefetto di Agrigento Filippo Romano e il ministro Urso.
Numeri sempre in crescita, con una media di quasi 2mila persone al giorno, che hanno fatto sbottare – come scrive stamane La Repubblica – Mannino, il quale si rivolge a governo: “Adesso c’è bisogno di una seria riflessione“. Nessuna strategia del governo all’orizzonte, dice il primo cittadino, che non capisce quale sia di fatto il programma del ministro dell’Interno per fronteggiare – non fermare – questi sbarchi. Così come non si capisce quale sia il piano per aiutare l’Isola. Ieri gli approdi a Lampedusa sono stati 65, nella mattinata di oggi sono arrivate altre 29 barche, per un totale di 3.034 migranti.
Non è arrivata, sottolinea Mannino, nemmeno quella nave promessa a gennaio che avrebbe dovuto fare la spola con la terraferma. Problemi anche dal punto di vista della raccolta delle imbarcazioni che arrivano: “Non è in servizio e io non posso accettare che lo Stato italiano non sia in grado di trovare una nave da destinare a questo scopo, così come non posso accettare che non si trovi un’area dove raccogliere i barchini, molti dei quali lasciati alla deriva dopo i soccorsi“.
Il primo cittadino conclude chiedendo “risposte immediate” al governo che “non può più perdere tempo”.
Il discorso di Sergio Mattarella a cui ha fatto riferimento il sindaco di Lampedusa, è quello del 25 agosto al meeting di Rimini, dove il Presidente della Repubblica ha voluto raccontare la storia di una delle tante vittime del mediterraneo.
Mattarella ha menzionato un giovane di 14 anni trovato senza vita in mare, al quale è stata trovata una pagella in tasca: “Come fosse il suo passaporto; la dimostrazione che voleva venire in Europa per studiare”. Dietro i numeri ricorda il Presidente, che spesso si elencano in maniera fredda ci sono singole vite di persone ognuna con la loro storia e con i loro progetti, sogni e progetti futuri “spesso cancellati”.
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