La Russia sta proseguendo l’operazione speciale in Ucraina e sembra che il protrarsi del conflitto sia aiutato da Cina e Iran che, seppur in maniera differente, spalleggiano l’esercito russo. Già da mesi si parla dei droni iraniani che utilizza Mosca per colpire obbiettivi ucraini mentre per la Cina la questione è differente ma che ha lo scopo di sostenere l’avanzata russa.
Le autorità occidentali che sono al fianco di Kiev nel continuare a fornire armamenti bellici per supportare la difesa del territorio si contrappongono ad aiuti più nascosti, o meglio velati, che vanno invece a supporto dell’esercito russo. Le relazioni geopolitiche giocano un ruolo fondamentale e, nonostante, gli accordi internazionali esistono alleanze, che non sono state spezzate dal conflitto in Ucraina ma in realtà dato le dinamiche globali mutate profondamente, si vanno a rafforzare.
La Russia e la Repubblica Islamica dell’Ira ho lan sono alleati da tempo e il supporto è reciproco. Il governo iraniano ha inviato numerosissimi droni a Mosca, che ha poi utilizzato nel conflitto in Ucraina colpendo numerosi obbiettivi civili. Le autorità occidentali hanno criticato e sanzionato l’Iran per questa scelta ma la mossa, finalizzata a frenare le forniture, non ha avuto il risultato sperato.
Putin ha scelto di aumentare la cooperazione in ambito militare con l’Iran e in pentola bollono progetti che allarmano l’Occidente.
Teheran e il Cremlino stanno portando avanti un progetto congiunto che prevede la realizzazione di un sito di produzione di droni sofisticato in Russia. La notizia emerge dal Wall Street journal che evidenzia anche la crescente cooperazione tra Putin e Raisi nonostante le rigide sanzioni a cui entrambi i Paesi sono sottoposti.
I droni forniti dall’Iran fino a questo momento alla Russia, per colpire l’Ucraina, sono rudimentali e nella maggior parte dei casi senza pilota e carichi di piccole quantità di esplosivo che impattando contro l’obbiettivo esplodono.
Il classico esempio è il drone Shahed 136 che ha colpito centinaia di obbiettivi in territorio ucraino. Un obbiettivo ben individubile e rumoroso che Teheran e Mosca vogliono migliorare in maniera tale da non essere individuati dai sistemi di difesa aerea.
Il Cremlino ricambia al supporto iraniano addestrando i soldati iraniani all’utilizzo di jet militari. Secondo la Casa Bianca Mosca dovrebbe fornire velivoli russi alle truppe iraniane.
Una delegazione iraniana formata da soggetti già oggetto di sanzioni internazionali e considerati pionieri della collaborazione militare tra Russia e Iran.
Hanno visionato un sito industriale, nel Tatarstan, che potrebbe essere uno dei luoghi idonei a ospitare il progetto di Mosca e Teheran.
L’obbiettivo è quello di costruire una linea che possa produrre almeno 6000 droni nel 2024. L’organizzazione ha al suo interno nomi noti e, come sopra citato già sanzionati. Si tratta del capo della Forza Aerospaziale delle Guardie della Rivoluzione Islamica Abdollah Mehrabi e l’imprenditore Ghassem Damavandiand.
La collaborazione tra Russia e Iran va, anche, oltre le questioni belliche dato che hanno sviluppato un sistema di scambio monetario per agevolare le transazioni. I due Paesi sono stati estromessi dal sistema Swift che regola gli scambi di denaro internazionali.
Non sono soltanto il governo e le delegazioni iraniane a supportare la Russia ma, come rivela il Wall Street journal, anche Pechino ha un ruolo fondamentale nel inviare aiuto per la guerra in Ucraina al Cremlino.
La Cina rifornisce di materiale essenziale le truppe russe. Le notizie emerse tramite documenti che attestano le spedizioni rivelano l’invio di apparecchiature tecnologiche che facilitano il disturbo delle comunicazioni ma anche la navigazione fino alla componentistica per veicoli e velivoli.
Sostanzialmente Pechino è riuscito a inviare migliaia di forniture contenti componentistica dual use e in questa maniera è stato possibile per il governo cinese inviarli a Mosca dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
Sembra che sia facilmente superabile in questa maniera il problema delle sanzioni. Si tratta di componenti necessari come i semiconduttori che sono essenziali nell’armare un esercito e forniscono supporto tecnologico per numerose funzioni differenti.
La Russia ha risposto alle notizie emerse tramite il portavoce del Cremlino Peskov che ha sottolineato che Mosca ha già la capacità necessaria a sostenere la guerra in Ucraina.
Le nazioni europee sostengono fortemente l’Ucraina, così come la Russia ha il supporto cinese e iraniano ma la documentazione doganale emersa mostra spedizioni anche da Turchia e Emirati Arabi.
La questione diventa, così, molto complessa e rende le relazioni tra Stati complicate dato che, nonostante supporto e condivisione di ideologie politiche, gioca un ruolo fondamentale anche la necessità economica e lo sviluppo commerciale, che possono rimanere in essere soltanto mantenendo un minimo di equilibrio e collaborazione. Questo richiede, però, che non vengano oltrepassate linee di condotta che vadano a infrangere i limiti internazionali, imposti dai regolamenti vigenti.
Limiti che il conflitto in Ucraina ha cambiato in maniera importante e che sta fomentando malcontento e nervosismo. Questa è una classica situazione che viene sfruttata anche per interessi personali e per indebolire alleanze storiche, così da creare terreno fertile per interessi di varia natura.
Cina e Iran sono quindi pericolosamente schierate e, come riferito dalle autorità occidentali, la guerra ha già preso una piega preoccupante e che necessita di controllo costante per evitare che si inneschi la guerra mondiale che sembra già essere più vicina che mai.
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