All’interno del decreto legge è stato confermato l’arrivo dell’assegno di inclusione per tutte le famiglie che vivono situazioni di difficoltà e al cui interno sono presenti minori, disabili oppure over 60.
Una grande platea di beneficiari tra non molto quindi dovrà dire addio al reddito di cittadinanza che sarà sostituito dal supporto per la formazione al lavoro.
Dal primo settembre del 2024 entrerà in gioco il supporto per la formazione e il lavoro, un beneficio pari a 350 euro al mese che potrà essere percepito per un periodo massimo di 365 giorni. Questo nuovo assegno potrà essere ottenuto soltanto da coloro che prenderanno parte a programmi di formazione e a progetti utili alla collettività. La misura risulta essere personale e quindi è possibile che all’interno della stessa famiglia ci sia più di un percettore del supporto per la formazione il lavoro.
Infatti, nel momento in cui si tratta di due genitori e due figli maggiorenni che ancora non sono occupati, nell’arco di un mese si può addirittura arrivare a percepire fino a 1400 euro a patto che ognuno di loro sia attivo nella formazione per il lavoro. Per ottenere tale beneficio è importante che si partecipi a progetti di formazione, riqualificazione professionale e qualificazione nonché a progetti di orientamento e di accompagnamento verso il lavoro e verso le politiche attive. All’interno delle misure fa parte anche il servizio civile universale.
Il supporto per la formazione e il lavoro che prenderà il posto del reddito di cittadinanza potrà essere utilizzato per tutti quei nuclei al cui interno sono presenti soggetti tra i 18 e 59 anni e che vivono in condizioni di povertà assoluta in quanto il loro ISEE non supera i 6.000 euro all’anno. Una misura dedicata a coloro che non possiedono i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione.
Il supporto per la formazione e per il lavoro può essere sfruttato anche da alcuni componenti dei nuclei che ottengono già l’assegno di inclusione e che non sono calcolati all’interno della scala di equivalenza. In questo caso l’interessato dovrà rilasciare immediatamente la disponibilità al lavoro.
Dopo aver stipulato il patto di servizio, il beneficiario potrà ricevere offerte di lavoro insieme a servizi di orientamento o di accompagnamento al lavoro e quindi essere aggiunti in progetti di formazione organizzati sia da soggetti pubblici che privati. Inoltre c’è anche la possibilità di trovare autonomamente il progetto di formazione a patto che questo rientri nella categoria di quelli indicati durante il primo periodo.
In conclusione, se si partecipa a programmi formativi a progetti utili alla collettività, l’interessato potrà ottenere un beneficio economico pari a 350 euro al mese. Si tratta di una cifra che l’Inps invierà tramite bonifico mensile.
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