S’intitola Il telefono senza fili l’ultimo libro di Marco Malvaldi – trama e recensione appena dopo il salto – edito da Sellerio ed in libreria dal 25 settembre scorso. Il famoso quartetto del Barlume – gli arguti vecchietti nullafacenti che giocano a carte e aiutano il barista Massimo a risolvere i misteri che agitano il paese – torna per un’altra appassionante avventura in cui non mancano ironia, divertimento e comicità. Tra i libri più venduti delle ultime settimane, il romanzo di Malvaldi riconferma l’affetto dei lettori per i quattro arzilli detective, protagonisti della serie del Barlume, inaugurata nel 2007 con La briscola in cinque.
Con uno sguardo ai costumi del nostro tempo, al mondo del web ed alle abitudini ‘social’, dunque, lo scrittore pisano regala ai suoi affezionati lettori un altro piacevole romanzo in cui la vivacità del contesto provinciale, con le sue ipocrisie e le sue contraddizioni, la fa da padrone. I protagonisti, ancora una volta, Aldo, Gino, Ampelio e il Rimediotti, quattro toscanacci impenitenti che, tra un pettegolezzo ed una partita a carte, trascorrono le loro sonnacchiose giornate in compagnia di Massimo, proprietario del Barlume.
La vicenda è ambientata, come in tutti i romanzi della serie, a Pineta, località immaginaria tra Pisa e Livorno dove nonni e pensionati sembrano irrimediabilmente fuori moda.
In paese c’è calma piatta e i quattro protagonisti – costretti ad ‘inattività forzata’ perché è più di un anno che non si ammazza più nessuno – concentrano la loro attenzione sulla truffa da quattro soldi messa in piedi da Spartaco Benedettini e dalla moglie Vanessa, una coppia di forestieri giunti dalla ‘lontana’ Umbria per aprire un agriturismo in paese. I due però, pur vivendo insieme, risultano a tutti gli effetti divorziati, cosa che permette a Spartaco di versare un assegno mensile alla moglie che, in quanto di mantenimento, è esentasse.
Scoperta la magagna, i due vengono indagati per truffa fino a quando, un bel giorno, Vanessa sparisce. Finalmente i quattro detective dilettanti hanno qualcosa su cui indagare, ed il tam tam che scatenano è già pronto a scommettere sul thriller: la donna è stata uccisa dal marito. Come se non bastasse pare che qualcuno abbia visto l’auto dell’uomo vicino al fiume ed il mago Atlante, dall’alto delle sue percezioni extrasensoriali, dice, anzi predice, la sua: Vanessa è stata gettata in un dirupo.
Il telefono senza fili è un romanzo in cui l’autore, ancora una volta, mette al centro della vicenda il pettegolezzo che, alimentato dall’impenitente quartetto, diventa un efficace sistema investigativo. Il tutto rafforzato dal ‘feeling’ che, nel corso della varie avventure, si è creato con Alice Martelli, la giovane commissaria chiamata ad indagare sui delitti che agitano il paese.
Come sempre, la prosa di Malvaldi è scorrevole, divertente e piacevolmente arricchita da espressioni dialettali inseriti con sapienza nel testo, insieme all’ironia ed al sarcasmo, lieve ma incisivo, sui comportamenti sociali più diffusi dei nostri tempi – ‘… i bambini giocavano, le mamme allattavano, i vigili multavano e i giornalisti esageravano: il tutto mentre gli impiegati pubblici, (…) non facevano una sega, come al solito‘. Forse un po’ debole per quanto riguarda la struttura narrativa della detective story, Il telefono senza fili è comunque un romanzo intelligente, ironico e davvero ben scritto, che conferma la forza e le freschezza espressiva della penna di Malvaldi.
I suoi quattro amatissimi protagonisti, infine, dopo i due episodi dello scorso anno de I delitti del Barlume, torneranno presto anche in televisione: Sky Cinema, infatti, trasmetterà prossimamente due nuovi tv movie ispirati ai romanzi di Mavaldi per la regia di Roan Johnson, con il debutto di Alessandro Benvenuti nei panni di uno dei quattro arzilli detective.
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