Oggi a Roma si tiene il sit-in per i 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, sparita in circostanze misteriose nel 1983. La manifestazione vede la presenza del fratello della ragazzina, Pietro, e a partire dalle 12 sarà in Piazza San Pietro all’Angelus di Papa Francesco. Per l’occasione, il Vaticano ha dato il via libera, da parte dei partecipanti, a striscioni e t-shirt dedicati alla Orlandi, come ha comunicato poco fa una nota dei servizi di sicurezza e Protezione civile. Il caso della giovane romana è stato riaperto di recente dalla Procura e dai servizi Vaticani.
Sono tante, le persone giunte in Piazza San Pietro e che stanno assistendo all’Angelus di Papa Francesco, accorse per prendere parte al sit-in in onore dei 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana scomparsa nel nulla a Roma nel 1983. La manifestazione è iniziata questa mattina in Largo Giovanni XXIII, e a partire dalle 12 si trova in piazza per assistere al messaggio domenicale del Pontefice. Pochi giorni fa, in una nota visionata dall’agenzia di stampa ANSA, i servizi di sicurezza e protezione civile del Governatorato della Città del Vaticano hanno dato l’ok a striscioni e magliette in onore della ragazzina. Il fratello Pietro, ha detto di aspettarsi una parola su Emanuela da parte di Francesco durante l’Angelus.
“Qualora vogliano assistere all’Angelus del Santo Padre del prossimo 25 giugno, potranno accedere in piazza San Pietro con maglie a tema e striscioni” si legge nella nota rilasciata dal Vaticano e riferita ai partecipanti al sit-in per Emanuela Orlandi, nell’anniversario per i 40 anni dalla sua scomparsa. La 15enne ha fatto sparire le sue tracce nel lontano 1983, e da allora la sua famiglia non ha mai smesso di cercare giustizia e scoprire cosa le è accaduto.
Il fratello Pietro, tra gli organizzatori del sit-in, ha chiesto ai partecipanti di portare una foto della sorella: “E’ un modo per essere riconoscibili e far percepire in piazza la nostra presenza” ha spiegato Orlandi.
“Come ogni anno speriamo che sia l’ultimo senza la verità e mai avrei immaginato di arrivare al 40esimo anniversario senza sapere ancora niente della sorte di mia sorella. Ma quest’anno è diverso: sembra esserci un nuovo interesse da parte di chi dovrebbe fare giustizia con le inchieste della procura e del Vaticano e a ciò si aggiunge la Commissione di inchiesta parlamentare che mi auguro venga avviata” ha quindi aggiunto in merito alla riapertura del caso voluta proprio da Papa Francesco.
Infine, Pietro ha espresso una speranza, quella di poter ascoltare durante l’Angelus alcune parole del Papa sulla sorella: “Ci hanno scritto persone da tutta Italia, una persona addirittura ci ha detto che verrà dalla Germania e un sacerdote dalla Romania” ha detto l’uomo, concludendo che “Mi auguro che il Papa pronunci parole di speranza per arrivare alla verità, per ricordare questo 40esimo anniversario dalla scomparsa di una cittadina vaticana. Me lo auguro per noi, per tutte le persone che saranno con noi e per il Vaticano stesso: sarebbe un gesto positivo, vorrebbe dire tendere la mano e arrivare insieme a una soluzione”.
Un desiderio che si è realizzato, visto che il Santo Padre, nel corso dell’Angelus, ha voluto ricordare proprio la cittadina vaticana: “In questi giorni ricorre il 40esimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi” ha detto Papa Francesco “Desidero approfittare di questa circostanza per esprimere ancora una volta la mia vicinanza ai familiari, soprattutto alla mamma, e assicurare la mia preghiera. Estendo il mio ricordo a tutte le famiglie che sentono il dolore di una persona cara scomparsa”. “Non me l’aspettavo, è un segnale positivo” ha dichiarato Pietro Orlandi.
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