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Il virus Zika in Italia: il primo caso a Rimini. Si tratta di un uomo di 30 anni, che è stato in vacanza a Santo Domingo nello scorso gennaio. Già a pochi giorni dal suo rientro nel nostro Paese, il giovane ha avvertito alcuni sintomi particolari, come febbre, dolori articolari e congiuntivite. Si è così rivolto al suo medico, il quale, essendo stato informato del fatto che l’uomo si era recato in un’area a rischio di contagio, lo ha invitato a sottoporsi a degli accertamenti, che sono stati svolti al dipartimento di microbiologia dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Sono stati gli esami a rivelare che l’uomo ha contratto l’infezione provocata dal virus Zika.
Sul caso è intervenuta la dottoressa Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna. L’esperta ha riferito che l’infezione viene trasmessa attraverso la puntura di zanzara. La dottoressa Angelini ha spiegato anche che di solito i sintomi spariscono spontaneamente nel giro di qualche giorno e che non è nemmeno necessario sottoporsi ad una terapia.
Come è già stato constatato negli Stati del mondo in cui l’epidemia è diffusa, i rischi maggiori sono per le donne in gravidanza, che possono trasmettere l’infezione al nascituro. Le conseguenze in questi casi possono essere gravi, perché c’è il pericolo che il bambino sia affetto da microcefalia.
Secondo la dottoressa Angelini, in Emilia Romagna la situazione è continuamente tenuta sotto monitoraggio, soprattutto per riuscire ad individuare il momento in cui la zanzara tigre è in attività. L’esperta ha dichiarato che, se il caso dell’uomo di Rimini si fosse verificato in un periodo in cui l’insetto si diffonde, si sarebbe dovuto intervenire con una disinfestazione fino a 100 metri dalla casa del paziente.